La IX edizione della Roma No Limits colto di nuovo nel segno in questa sua seconda edizione “Urban” che si è dipanata nel cuore della città, da Ponte Milvio all’Isola Tiberina e ritorno, percorrendo gli argini del Tevere “costringendo” gli oltre 400 partecipanti a superare più di 20 prove speciali fra ponti tibetani, salti nel fuoco, scavalcamento di ostacoli, corse su asfalto ma anche nel fango. Molti gli stranieri amanti della specialità giunti a Roma per questa manifestazione che ha conquistato attenzione e consensi in tutta Europa. 18 chilometri esaltanti e ricchi di avventura,fatti per “Iron Men” e “Iron Girls” che oltre a dimostrare grande resistenza e capacità podistiche hanno dovuto tirar fuori tutte le energie per superare le difficoltà del tracciato. Il clima non certo autunnale ha fatto il resto regalando sole e caldo che hanno acuito le fatiche dei partecipanti. La “la corsa più pazza del mondo”, organizzata dall’International Marathon Club, in collaborazione con l’ASI Nazionale e Provinciale di Roma, la FIDAL Regionale Lazio, Roma Capitale, ha comunque ancora una volta fatto registrare il gradimento di tutti i partecipanti, specialisti delle gare estreme ma anche podisti che hanno voluto cimentarsi in un’insolita maratona, sia fra coloro che hanno preso parte alla gara individuale che a coloro che hanno scelto il “Survival” a squadre, cioè di partecipare alla speciale classifica dei Team che per regolamento dovevano essere composti da due uomini e una donna i quali per completare regolarmente la prova hanno avuto l’obbligo di arrivare contemporaneamente al traguardo. La gara, appassionante e bellissima sotto il profilo tecnico, ha visto arrivare da solo a traguardo con le mani alzate il marocchino Absi Saddidin (Podistica Aprilia) che ha completato il percorso in circa 1.20 minuti ( la classifica finale non teneva conto in modo ufficiale del tempo di percorrenza), alle sue spalle l’ottimo Alessandro Martelluzzi (Sport e Fitness Outdoor) e Luca Canu. In campo femminile successo per Paola Giuliani davanti a Luciana La Face (Podistica Aprilia) e a due atlete della società pugliese Disfida di Barletta, giunte mano nella mano, Anna Serafina Lattanzio e Gaetana Di Nicastro. Il primo team a giungere al traguardo è stato quello dei Predators. Andrea Cannella, Valeria Cravante e Luca Bellante, sporchi di fango e stremati dalla fatica, sono arrivati a braccia alzate precedendo i Chingachgook (Enzo Giordano, Massimo Grieco e Katia Rebecchi), terzi The Toughs Marsh (Massimo Puoti, Carmine Sglavo e Maria Lourdes Guarino