Virtus Roma: un inizio promettente

E fanno due su tre. La vittoria di domenica pomeriggio su Reggio Emilia, 77 a 66, ha detto tante cose sulla Virtus Roma per adesso. La prima è che la vittoria contro Pesaro fu vera gloria perché da quel momento la squadra pesarese ha preso a macinare punti ed avversari con grande facilità, 82 ed 88 punti nelle due vittorie consecutive.

La seconda che anche la vittoria con Reggio deve fare testo perché la squadra emiliana nelle prime due partite pur perdendole, era riuscita a difendere al punto tale che gente come quella di Siena e Venezia aveva a fatica segnato 60 punti.

Terza cosa, la Virtus cresce ed ogni partita dimostra di saperla approcciare nel giusto modo. La squadra è una specie di mantice: la difesa si chiude forte e l’attacco esplode in contropiede, transizioni o tiri comodi da sotto e da fuori. Risultato a metà del terzo quarto con Reggio la Virtus era sopra di 31 punti. E quei volendo essere proprio pignoli perché il diritto di critica va esercitato in modo onesto, si può cercare l’unica nota meno positiva.

Dal più 31 al più 11 finale ci sono troppi punti concessi all’avversario che vuole dire una eccessiva rilassatezza in difesa ed in attacco. E’ vero che la partita a quel punto era vinta e stravinta ma è questione di mentalità, quella che ha fatto grandi squadre come Siena, il Panathinaikos di Obradovic, il Barcellona di Pascual, il CSKA di Messina quando c’era lui ad allenare a Mosca. Ovvero se io squadra più forte sono avanti di trenta punti, cerco di dartene quaranta e se arrivo a quaranta cerco di dartene cinquanta. Solo con questo tipo di atteggiamento si diventa una squadra super e vincente.

Il tempo per Roma di acquisire questa mentalità c’è tutto, magari cominciando da lunedì 22 ottobre a Milano contro un EA7 che non sembra davvero ancora pronta a recitare quel ruolo che tutti le hanno assegnato in estate.