Kick Boxing> Glory 3, Petrosyan Re di Roma
L’ italo-armeno trionfa al Palalottomatica e si riconferma campione del mondo dei pesi medi battendo ai punti l’olandese Robin Van Roosmalen: “E’ la vittoria più importante della mia vita”
ROMA – Giorgio Petrosyan vince la finalissima di “Glory 3” e si riconferma campione del mondo dei pesi medi delle Glory World Series. Di fronte a circa 5 mila spettatori accorsi al Palalottomatica per il grande evento e in mondovisione con 183 paesi collegati in tutto il pianeta, l’armeno “azzurro” ha conquistato la prestigiosa cintura al termine di una competizione eliminatoria avvincente e durissima battendo lo statunitense Ky Hollenbeck, il georgiano Davit Kiria e, nella finalissima per il titolo, l’olandese Robin Van Roosmalen.
LE SFIDE – Intorno ad altri emozionanti match di esibizione si sono consumati i sette incontri per il titolo: quarti di finale, semifinali e finalissima hanno regalato grande spettacolo sul ring dell’arena capitolina. Il primo sfidante di Petrosyan è stato lo statunitense Ky Hollenbeck, di cui l’approccio in pressing è sembrato non impensierire troppo il campione in carica: appena un minuto per mettere al tappeto l’avversario, che si rialza e chiude a fatica il primo round. La seconda ripresa dura solo una manciata di secondi, dopo un corpo a corpo Hollenbeck poggia male il piede destro a terra e un crack alla caviglia lo costringe al ritiro. In semifinale Petrosyan ritrova il georgiano Davit Kiria, uscito vittorioso ai punti nell’altro quarto con lo svizzero Shemsi Beqiri. Avversario ostico e duro, Kiria fà sudare le cosiddette “sette camicie” a Petrosyan, costringendolo ad una difficile vittoria ai punti solo al termine di tre round disputati sul filo dell’equilibrio, decisivo in favore dell’ italo-armeno solo qualche colpo in più messo a segno rispetto all’avversario. Petrosyan è in finale. Dalla parte opposta del tabellone l’ olandese Robin “poker face” Van Roosmalen staccava il pass per la finalissima demolendo per ko alla seconda ripresa prima il britannico Tim Thomas nei quarti, e ripetendosi poi in semifinale con lo svedese Sanny Dahlbeck (vittoria sul nipponico Sato nei quarti) allo scadere del terzo round. Finale scintillante, un incontro di grande intensità e spettacolo giocato a viso aperto dopo una fase di studio durata appena qualche secondo: il primo round s’infiamma con un gancio sinistro di Petrosyan che fà traballare l’olandese, Van Roosmalen controrisponde qualche istante dopo mettendo a segno un destro di rara potenza sul quale l’armeno “azzurro” non può fare a meno di accasciarsi cadendo sulle ginocchia. La seconda e la terza ripresa vedono l’olandese più volitivo, ma meno preciso del “dottore” (soprannome di Petrosyan, ndr) che rientra bene coi colpi e quando trova il pertugio si fa sentire eccome. I due contendenti chiudono in piedi, la palla passa ai giudici che decretano la vittoria di Petrosyan e fanno esplodere la gioia del Palalottomatica che lo consacra campione del mondo.
DICHIARAZIONI – Distrutto, stremato, ma felice. Petrosyan è messo subito a disposizione di microfoni e taccuini, significative le sue poche parole:”E’ stata la vittoria più bella della mia vita, più di quella in Giappone dove mi sono laureato campione del mondo di K1, sono felicissimo – dichiara il campione – sapevo che non sarebbe stato facile, la finale poi è stata davvero dura, nell’ultima ripresa ho voluto rischiare pochissimo perché sapevo di essermi aggiudicato le prime due, volevo vincere e ho vinto. Il pubblico? Fantastico, ho sentito il calore della gente di Roma che incitava il mio nome nei momenti meno facili, questo mi ha dato più carica in ogni incontro, ho sempre detto che senza di loro non potevo vincere. Una dedica? Per la mia famiglia,
Ufficio Stampa