Acea Virtus Roma: Goss 9, Reali ne, Tonolli ne, Righetti 3, D’Ercole 9, Taylor 11, Eziukwu 8, Hosley 10, Baron, Ignerski 17, Moraschini, Mbakwe. All. Dalmonte
Enel Brindisi: Aminu 11, James 15, Todic 4, Bulleri 2, Morciano, Formenti, Dyson 10, Lewis 3, Zerini, Snaer 8, Leggio, Campbell 6. All. Bucchi.
Seconda vittoria dell’Acea Virtus Roma, che sul campo neutro della Unipol Arena batte la Enel Brindisi 67-59 aggiudicandosi il “derby dell’energia”.
Primo tempo dominato dalle difese: Brindisi scappa subito sul +6 con Aminu e Lewis, Roma contiene la fuga dei pugliesi con Goss e Hosley chiudendo il primo quarto 13-14. Nella seconda frazione la L’Acea impatta con D’Ercole e trova il primo vantaggio con Ignerski. La reazione ospite è immediata e i pugliesi si riportano sul +6 con James e Campbell. La Virtus cerca di rifarsi sotto con Hosley ma James con un canestro e fallo manda le squadre a riposo 25-31.
Alla ripresa del gioco Roma appare più lucida in attacco, trova subito una tripla con Righetti e si riporta in vantaggio con un parziale 7-0 firmato da Taylor e Goss. Brindisi risponde con Aminu e rincalza sul -1 con Snaer, ma una tripla di Ignerski chiude il periodo 48-44. Nell’ultimo quarto Eziukwu e D’Ercole portano subito l’Acea sul +7, Brindisi prova a rientrare ma è ancora Ignerski con due tiri da tre a stoppare ogni tentativo di rimonta da parte dei biancoblu.
Queste le parole di coach Luca Dalmonte al termine dell’incontro: «Oggi c’era una situazione molto particolare, giocavamo la prima partita in casa lontano dal nostro palazzetto in un contesto simile alla preseason, data la presenza limitata dei tifosi. La squadra ha cominciato molto contratta e tesa, senza la necessaria aggressività per giocare in attacco. Difensivamente faccio i complimenti ai ragazzi perché non hanno lasciato a Brindisi il campo aperto, forzandola a giocare a metà campo. Nel momento in cui abbiamo aumentato l’aggressività offensiva siamo riusciti a creare dei tiri piedi a terra, mantenendo la stessa difesa. Ribadisco che la gestione dei giocatori è figlia di una serie di situazioni singole ancora da assestare, se Ignerski e Taylor non partono in quintetto è per tutelarli in vista dei secondi 20 minuti. Sembra una lettura strana, ma si tratta di una strategia imposta dalla loro condizione non ottimale. Comunque mi fa molto piacere aver sentito anche qui a Bologna una parte di tifo».
Ufficio Stampa