Fortitudo Monteporzio, questione Centro Sportivo: il Comune bocciato anche dal Consiglio di Stato

Il presidente dell’Asd Monteporzio De Luca: “Le ordinanze vanno rispettate, paradossale che diverse squadre della città giochino lontano da casa mentre il palazzetto comunale è libero”

Nuova bocciatura per il Comune di Monte Porzio Catone nella vicenda relativa all’assegnazione del centro sportivo di via Ettore Majorana. Dopo che il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva da parte dell’Asd Monteporzio, concessionaria uscente, anche il Consiglio di Stato si è espresso a favore della storica associazione castellana, respingendo il ricorso presentato dalla neonata Fortitudo Monteporzio, a cui il 19 giugno scorso era stata affidata la gestione degli impianti. Il paradosso, in tutto questo, è che l’Asd Monteporzio è senza una casa e vive in una diaspora continua tra i comuni limitrofi, con ovvi disagi per i propri iscritti, e che la nuova assegnataria, invece, prosegue nell’utilizzare gli spazi e tutte le attrezzature presenti nel centro sportivo, tra cui anche un pallone pressostatico finanziato interamente dalla stessa Asd Monteporzio. Con il placet del Comune, ovviamente. Ma senza ottemperare alle disposizioni dei due organi di giustizia. Per questo, la pazienza del presidente della società monteporziana, Rosario De Luca, comincia a vacillare: “Il sindaco Gori sbaglia a dire che sulla questione del centro sportivo di via Majorana non ci sono né vinti né vincitori –afferma De Luca-. Di sicuro ci sono due perdenti: il Comune di Monte Porzio Catone, bocciato prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato, e i ragazzi di Monte Porzio, che vivono in un pericoloso “limbo” le scelte dissennate e maldestre di un’Amministrazione preoccupata solo di fare campagna elettorale. Le motivazioni con cui prima il Tribunale Amministrativo del Lazio e poi il Consiglio di Stato hanno accolto la richiesta di sospensiva della determina di assegnazione alla Fortitudo sono chiare e inequivocabili, eppure il Comune continua a fare orecchie da mercante. La Fortitudo, dal canto suo, continua a prodursi in una fastidiosa cantilena di autocelebrazioni per aver rimesso a posto un palazzetto “devastato, in totale stato di abbandono”. Guardate un po’, neanche in questo caso dai diretti interessati salta fuori la verità, che è e resta una sola: che l’ordinanza del Tar deve essere rispettata, come confermato in seconda istanza dal Consiglio di Stato, e che la Fortitudo dovrà provvedere alle spese legali del procedimento. Adesso, però, ci siamo stufati delle bugie e vogliamo i fatti: il palazzetto deve essere assegnato tramite gara aperta e secondo i criteri dettati dalle normative, che non sono libere interpretazioni di qualche politicante o funzionario comunale”. Prendere tempo, come sta facendo il Comune, potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol: la mancata sospensione del provvedimento, oltre a pregiudicare i diritti dell’Asd Monteporzio e delle altre associazioni presenti sul territorio comunale, potrebbe portare alla mancanza di certezze sulla titolarità del diritto di gestione per la prossima stagione sportiva. In caso di sentenza di annullamento della delibera 321, prevista per giugno 2014, non vi sarebbe poi più tempo utile per rinnovare la gara. Ma potrebbe non essere un problema di questa Amministrazione. “Vorrei fare una domanda al sig. Cesaroni, presidente della Fortitudo –conclude De Luca-. A detta di se stesso è persona molto attenta e vicina alle problematiche dello sport: come si sente in una situazione di questo tipo, con diverse squadre di Monteporzio, sia giovanili che senior, costrette a giocare lontano da casa nonostante il palazzetto comunale sia libero?”.

Area comunicazione Asd Monteporzio