Rugby> Il miracolo della Roma V Rugby

Per crescere serve però una struttura all’altezza
Il rugby è diventato lo sport emergente per antonomasia. Il numero dei suoi tesserati è in costante crescita ed anche nella capitale la palla ovale sta diventando una realtà consolidata. Tra le società emergenti della capitale spicca l’Associazione Sportiva Roma V Rugby nata nel 2009 presso l’Impianto sportivo di San Cleto Mario Paolucci. La Roma V Rugby è nata soltanto quattro anni fa e precisamente nel settembre del 2009, quando Giancarlo Cartella posò la prima palla ovale sul campo davanti ad uno sparuto numero di ragazzini guidati da Manuel. Senza sapere che il rugby sarebbe diventato subito il più grande amore della loro vita il manipolo di bambini diede vita alla prima partita di rugby . Di li a poco la Roma V Rugby ha ottenuto il riconoscimento dalla Federazione Italiana Rugby, dal C.O.N.I. e dall’ Ente di Promozione Sportiva ”A.C.S.I.” ed il sogno si è tramutato in realtà. Nel corso di pochi anni il club biancoblù ha raccolto intorno a sè molti ragazzi e tantissime famiglie sotto un nome ed un simbolo e proponendo il rugby come un concentrato di emozioni, di cooperazione, di contatto fisico sempre nel pieno rispetto di regole altamente educative e formative. Sono state così costituite quattro squadre di bambini compresi tra l’età di 7 e 12 anni. Bambini che oggi portano orgogliosamente i colori bianco e blu su tutti i campi d’Italia. Attualmente sono ben sei le squadre biancoblù: la serie C allenata da Giancarlo Cartella, autentico deus ex-machina del club romano al quale l’appassionato allenatore dedica in pratica tutto il suo tempo libero allenando anche le formazioni giovanili. Under 16, Under 14, Under 12, Under 10 e Under 8 completano il quadro delle formazioni bianco blù. Per quanto riguarda i ruoli dirigenziali il ruolo di Presidente ricoperto da Claudia Carraretto, mentre il vice presidente è Giuseppe Cartella. Direttore Sportivo del club romano è Giancarlo Cartella. L’obiettivo della Società è quello di costruire un percorso educativo sportivo completo, dalla Under 6 alla categoria Seniores, che veda per tutte le categorie propaganda (Under 6-14) l’iscrizione di due squadre, divise per anno di nascita, con due allenatori per squadra, e che supportato dai numeri possa mantenere alto il livello competitivo anche all’interno delle singole squadre. Purtroppo il progetto si scontra con la dura realtà dell’impiantistica della città. Le squadre della Roma V Rugby sono infatti costrette ad allenarsi quotidianamente in una struttura pressoché fatiscente. Nemmeno l’autofinanziamento dei giocatori riesce a sopperire alle spese più impellenti come l’ approvvigionamento di acqua potabile. “Abbiamo grosse potenzialità di crescita – dicono dirigenti e tecnici della Roma V Rugby – ma senza un impianto non si possono fare miracoli”. Il problema dell’impianto di gioco rappresenta dunque un ostacolo grosso per le ambizioni del club romano che a differenza di società più note come Frascati, La Capitolina, Villa Pamphili possiede un vivaio molto numeroso e ben strutturato. La speranza è di trovare qualche aiuto esterno che favorisca quel salto di qualità che merita un gruppo di così validi appassionati.

Carlo Monteverde