Doveva essere la rivincita dell’ultimo Tour de France nella quale erano attesi Marcel Kittel, Mark Cavendish e Andrè Greipel: occasione persa per tutti e tre alla seconda frazione della Tirreno-Adriatico da San Vincenzo a Cascina dove, tra cadute e i treni dei rispettivi compagni di squadra che non hanno funzionato alla perfezione, è emerso con grande merito Matteo Pelucchi della IAM Cycling che ha beffato i favoriti (nella lista anche Peter Sagan) allo sprint.
Tappa mossa nella prima parte che ha visto all’opera i fuggitivi Daniel Teklehaymanot (MTN-Qhubeka), Marco Canola (Bardiani-CSF), Alex Dowsett (Movistar), David de la Cruz (NetApp-Endura) e Davide Malacarne (Europcar) che sono riusciti a guadagnare un vantaggio massimo di 5’20”. Le difficoltà altimetriche erano tutte concentrate nei primi 80 chilometri con la presenza di 3 gran premi della montagna (Guardistallo, Montecatini Val di Cecina e Lajatico) tutti e tre ad appannaggio di Canola che è il leader della classifica di miglior scalatore.
Nel circuito finale di appena 20 chilometri, ripetuto due volte prima dell’arrivo a Cascina, l’unico superstite della fuga iniziale è stato Dowsett (a lungo maglia azzurra virtuale di leader) che non accennava a mollare e ad insistere da solo nella fuga. Il resto dei battistrada veniva ripreso dal gruppo con l’Omega Pharma Quick Step, la Giant-Shimano e la Lotto Belisol che si dividevano la responsabilità di chiudere sulla fuga di Dowsett e preparare la volata ai propri capitani.
Il nervosismo, la paura di sbagliare e forse anche la stanchezza della cronometro a squadre del giorno prima hanno preso il sopravvento: un finale davvero concitato per due cadute tra cui quella di Marcel Kittel della Giant-Shimano a 2500 metri dal traguardo che è rimasto tagliato fuori dalla volata e protagonista di un gesto molto deplorevole (ha gettato con violenza la bici sull’asfalto!) che non è sfuggito all’occhio delle telecamere Rai. Nel pieno della tensione agonistica è stata la Iam Cycling (con Matteo Pelucchi, Kluge e Heinrich Haussler) ad irrompere sulla testa del gruppo che vedeva l’alternanza dei portacolori Cannondale (per Peter Sagan), Lampre-Merida (Sacha Modolo) e la Fdjeux (Arnaud Demare) per impostare lo sprint. Meno prevedibile l’esito della volata: con una grande potenza, Pelucchi non ha sbagliato un colpo riuscendo negli ultimi 50 metri a superare Demare e Greipel apparso un po’ sottotono. Cavendish non ha nemmeno partecipato allo sprint limitandosi a tagliare il traguardo e a mantenere la maglia azzurra di leader della classifica generale.
Ottimo pistard nella sua carriera giovanile, il lombardo Pelucchi (professionista dal 2011 ha voluto dedicare il successo al compagno di squadra Christophe Goodeart, dedecuto in un terribile incidente stradale in allenamento il 18 febbraio scorso: “È un giorno incredibile, è un risultato che arriva dal grande lavoro della squadra con la giusta carica. Abbiamo lavorato molto bene nel finale, io ho preso la ruota di Greipel, ho pensato di giocarmela, sono partito a tutta ed è arrivata una grande vittoria”.
Luca Alò
15/03/2014