Roma – La data è fissata (25 novembre), la sede pure (si giocherà allo stadio comunale di Spoleto). L’Italia del rugby a 13, che rappresenta il movimento della Lega Italiana Rugby Football League (Lirfl), vuole chiudere al meglio il suo 2018 e per farlo servirà una prestazione convincente, condita magari anche da una vittoria. Riccardo Marini, che assieme a Pierpaolo Rotilio è alla guida della Nazionale dal settembre del 2015, presenta il test match contro BARA. «Un avversario che conosciamo bene per averlo affrontato più volte negli ultimi anni. Una squadra che ha sempre messo in campo un livello agonistico e tecnico di spessore e quindi sappiamo che si tratterà di una partita tosta». Anche l’Italia del rugby a 13 è pronta a battagliare, pur nel suo processo di rinnovamento che sta andando avanti da tempo. «Assieme a Rotilio, abbiamo potuto osservare diversi ragazzi interessanti nelle competizioni ufficiali organizzate dalla Lirfl e nei raduni che abbiamo pianificato nel corso del tempo. Le convocazioni non sono ancora ufficiali, ma posso dire che ci saranno degli innesti sempre nell’ottica di un ringiovanimento della rosa dell’Italia. Chi verrà convocato, comunque, è già in grado di dare un contributo significativo perché si tratta di ragazzi pronti». Marini parla poi del ruolo che dovranno avere gli “anziani” del gruppo. «Dovranno chiaramente essere da esempio nel comportamento fuori e dentro dal campo, c’è bisogno che facciano da traino per il resto dell’organico». Il match, come detto, si giocherà a Spoleto. «Mi aspetto una bella cornice di pubblico – auspica Marini – D’altronde nell’ultimo periodo sul territorio è stato fatto un lavoro molto positivo per far conoscere la nostra disciplina e più in generale il mondo della palla ovale». Il tecnico conclude facendo un rapido accenno ai suoi oltre tre anni alla guida della Nazionale di rugby a 13. «Emozioni? Non c’è tempo per averne e tra l’altro non sono il tipo che si fa coinvolgere in questo modo. Sono orgoglioso del lavoro che stiamo portando avanti e credo che il processo di crescita della Nazionale sia a buon punto».
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