Il Tour de France si prepara a un cambio di data forzato dopo l’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron sul prolungamento delle misure restrittive con l’estensione della quarantena fino all’11 maggio e la cancellazione degli eventi pubblici fino a metà luglio per rallentare la diffusione della pandemia di Covid-19 che ha provocato 14.000 vittime in tutto il paese transalpino.
L’edizione numero 107 del Tour de France è prevista dal 27 giugno al 19 luglio da Nizza a Parigi in 21 tappe (di cui una sola a cronometro il penultimo giorno con arrivo in salita a La Planches des Bes Filles), ma era già nell’aria uno slittamento verso la fine di luglio agevolato dalla cancellazione delle Olimpiadi di Tokyo che si svolgeranno ufficialmente nel 2021.
Tra atleti, addetti ai lavori, sponsor, organizzatori e media sono in totale circa 5.000 le persone direttamente coinvolte nella gara a tappe della durata di tre settimane, interrotta soltanto durante la Prima (1915-1918) e la Seconda Guerra Mondiale (1940-1946).
La mossa del governo francese ha anticipato quella degli organizzatori di ASO (Amaury Sport Organisation) che dovevano prendere una decisione il 15 maggio ma secondo alcune indiscrezioni il piano B dovrebbe consentire al Tour 2020 di collocarsi tra la fine di agosto e la prima metà di settembre, secondo gli incastri del calendario dell’Unione Ciclistica Internazionale per dare priorità ai Grandi Giri (Tour, Vuelta e Giro) e alle Classiche Monumento (Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia) di far svolgere le proprie manifestazioni tra agosto e novembre.
Luca Alò
14/04/2020