Ciclismo> Strade Bianche: Wout Van Aert, capolavoro di forza sugli sterri senesi

Il belga Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) ha trionfato in scioltezza tra il caldo e le nuvole di polvere degli sterrati attorno Siena mettendo il sigillo sulle Strade Bianche, prima corsa del calendario UCI World Tour del dopo pandemia e lockdown. A completare il podio, il campione italiano in carica Davide Formolo (UAE Team Emirates) e quello nazionale tedesco Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe).

Il ciclismo di alto livello internazionale è finalmente tornato al centro dell’attenzione sulle strade della Toscana con 166 corridori in rappresentanza di 23 team (18 UCI World Tour e 5 Professional) che hanno preso parte alla classica organizzata da Rcs Sport.

Dallo scenario tradizionale di marzo, dove questa corsa veniva svolta tra freddo e pioggia, a quello inusuale di agosto dove polvere e caldo torrido hanno preso il sopravvento lungo il percorso di 184 chilometri con circa 63 chilometri di strade sterrate divise in 11 settori.

È stata contenuta entro tre minuti la fuga principale messa in atto da Simon Pellaud e Nicola Bagioli (Androni Sidermec), Quentin Pacher (Fra, B&B Vital Concept), Iuri Filosi (Bardiani CSF Faizanè), Cornè Van Kessel (Ola, Circus Wanty Gobert) e Benjamin Declercq (Bel, Team Arkea Samsic). Lo svizzero dell’Androni ha poi optato per la fuga in solitaria fino ad essere ripreso a 64 chilometri dal traguardo.

Il primo dei big ad agitare le acque è stato il danese Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) che ha provato un audace assolo a 50 chilometri dal traguardo, situazione che ha creato abbastanza scompiglio nel gruppo dei migliori con il campione del mondo ciclocross Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin Fenix), Michal Kwiatowski (Pol, Team Ineos) e il vincitore uscente delle Strade Bianche Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck Quick Step) che non sono riusciti a stare al passo degli altri.

Sotto l’impulso di Fulgsang via libera anche per Schachmann, Formolo, Greg Van Avermaet (CCC Team), Alberto Bettiol (EF Pro Cycling) e Van Aert oltre al corridore danese ex iridato di mountain bike under 23 e argento olimpico a Rio 2016.

Dopo una breve fiammata di Bettiol sullo sterrato di Colle Pizzuto, Van Aert ha trovato il momento giusto per attaccare nell’ultimo settore di Le Tolfe. Alle sue spalle Schachmann e Formolo sono rimasti leggermente attardati ma non hanno avuto la forza di riportarsi sul belga.

Dopo due edizioni consecutive sul podio, al terzo tentativo si è materializzata la vittoria per Van Aert nello scenario di Piazza del Campo dimostrando carattere e autorità:“Dopo due podi nelle ultime due edizioni delle Strade Bianche ho acquisito molta fiducia nelle mie possibilità di far bene in questa corsa. Vincere non è mai facile, è stato più difficile nelle circostanze di oggiAggiungi un appuntamento per oggi e questo rende questo successo ancora più bello. È la prova che ho raggiunto un ottimo livello”.

Con il suo background di ciclocrossista (specialità per la quale ha collezionato ben quattro titoli di campione del mondo), Van Aert a soli 25 anni è riuscito a vincere una classica World Tour di un certo peso che ha solo 14 edizioni e non è fra quelle storiche ribattezzate con l’appellativo di Monumento (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi e Lombardia).

Gran bel secondo posto di Formolo: “Mi sentivo bene e ho rischiato un po’ nel finale. Complessivamente sono felice di aver chiusto tra i primi tre, sopratutto visto che ho avuto diversi problemi in corsa. Il caldo ha fatto la differenza ma non mi ha condizionato troppo perché sono venuto qui dopo un periodo di allenamento a Sestriere”.

Terza piazza Schachmann, vincitore della Parigi-Nizza a marzo prima dello stop causa pandemia: “È stata una gara difficile, non posso dire di essere deluso dal podio. Temevo di fare di peggio a causa del caldo. Invece mi sono sentito bene in corsa. Ieri ho fatto solo una breve ricognizione. Wout Van Aert si è mosso in maniera eccellente. Ha mostrato le sue abilità da ciclocrossista. Ho provato a prenderlo ma mi mancavano un po’ le gambe. Ho dato tutto”.

Prestazione grintosa, generosa e terminata ai piedi del podio per Bettiol, tra i mattatori del finale di gara che gli ha reso merito del grande coraggio e della straordinaria combattività messa in campo. Giornata-no per il duo della Trek-Segafredo Vincenzo Nibali (caduta, contusione alla mano sinistra e conseguente ritiro) e Giulio Ciccone (vitttima di alcune forature).

ORDINE D’ARRIVO STRADE BIANCHE

1° Wout van Aert (Bel, Team Jumbo-Visma) 4.58’56”

2° Davide Formolo (UAETeam Emirates) a 30”

3° Maximilian Schachmann (Ger, Bora-Hansgrohe) a 32”

4° Alberto Bettiol (EF Pro Cycling) a 1’31”

5° Jakob Fuglsang (Den, Astana Pro Team) a 2’55”

6° Zdenek Stybar (Cze, Deceuninck-Quick Step) a 3’59”

7° Brent Bookwalter (Usa, Mitchelton-Scott) a 4’25”

8° Greg Van Avermaet (Bel, CCC Team) 4’27”

9° Michael Gogl (Aut, NTT Pro Cycling) a 6’47”

10° Diego Rosa (Team Arkea-Samsic) a 7’45”

12° Michal Kwiatkowski (Pol, Team Ineos) a 10’03”

13° Tadej Pogacar (Slo, UAE Team Emirates)

15° Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin-Fenix) a 10’06”

16° Diego Ulissi (UAE Team Emirates) a 10’09”

20° Andrea Vendrame (AG2R la Mondiale) a 13’41”

21° Valerio Conti (UAE Team Emirates) a 13’46”

24° Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) a 15’06”

25° Philippe Gilbert (Bel, Lotto Soudal)

32° Giulio Ciccone (Trek Segafredo) a 19’27”

Luca Alò
03/08/2020