Fondazione Santa Lucia: negli atleti paralimpici maggiore capacità di prevedere le azioni dell’altro

Lo studio: “Predicting the fate of basketball throws: an EEG study on expert action prediction in wheelchair basketball players” mostra come l’esperienza sportiva consenta ai giocatori di basket in carrozzina di sviluppare abilità superiori rispetto a persone normodotate
Roma 11 settembre 2020 – Uno studio condotto dal Laboratorio di Neuroscienze Sociali della Fondazione Santa Lucia IRCCS, ospedale di neuroriabilitazione ed Istituto scientifico dedicato alle neuroscienze, ha dimostrato che chi pratica discipline sportive paralimpiche mostra maggiori abilità di predire il risultato delle azioni rispetto a persone normodotate senza esperienza nello stesso sport.
Lo studio, condotto nel laboratorio guidato dal Prof. Salvatore Maria Aglioti e in collaborazione con la Sapienza di Roma, mira a dimostrare, per la prima volta in atleti in carrozzina, che la pratica sportiva, pur in presenza di limitazioni fisiche, consente di acquisire abilità superiori rispetto ad altri soggetti.
Questa ricerca segue precedenti studi sull’attivazione di specifiche regioni cerebrali nel prevedere le azioni in vari tipi di sport e compie un ulteriore passo avanti: mostra cioè come l’esperienza sportiva consenta ai giocatori di basket in carrozzina di sviluppare abilità superiori rispetto anche a persone normodotate che non praticano la stessa disciplina.
Analizzando la prestazione di giocatori esperti nella pallacanestro in carrozzina, la ricerca ha esplorato per la prima volta la loro capacità nel prevedere se un tiro a canestro sarebbe andato a segno o meno. “Abbiamo chiesto a questi atleti di osservare dei filmati nei quali si mostrava un atleta in carrozzina effettuare tiri a canestro, giusti e sbagliati – spiega Aglioti – e nel corso dell’osservazione è stata registrata la loro attività cerebrale attraverso elettroencefalogramma”. I risultati di queste misurazioni sono poi stati paragonati con quelle ottenute in soggetti normodotati ma privi di esperienza nel basket.
Il confronto ha mostrato che non solo gli atleti in carrozzina erano più accurati nel prevedere il futuro dei tiri ma ha evidenziato che la loro attività cerebrale legata alla previsione dell’esito del tiro e rilevata tramite elettroencefalogramma, era maggiore rispetto ai soggetti appartenenti al gruppo di controllo.
“In altre parole – conclude il Professor Aglioti – gli indici psicologici e cerebrali utilizzati nello studio in questione confermano l’importanza dello sport per la lettura sociale dei comportamenti altrui”.
Lo studio supporta l’importanza e gli effetti benefici dello sport per tutte le persone, il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, Fernando Zappile ha commentato: “E’ un onore per la nostra disciplina essere da spunto per uno studio che conferma lo spessore di eccellenza internazionale della Fondazione Santa Lucia e che idealmente rappresenta l’evoluzione dell’idea portata avanti da uno dei padri fondatori del mondo paralimpico, il professor Antonio Maglio, idea poi esaltata dallo straordinario lavoro del presidente Luca Pancalli e del CIP da lui presieduto, che hanno fatto del movimento paralimpico italiano un esempio nel panorama internazionale. Lo storico ed indissolubile legame tra il mondo del basket in carrozzina e la Fondazione Santa Lucia si arricchisce quindi di un altro prezioso tassello, in attesa di scrivere insieme nuove pagine di scienza e sport”.
La Fondazione Santa Lucia IRCCS è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) specializzato nel settore delle neuroscienze. È dotata di un ospedale di neuroriabilitazione di alta specialità con 325 posti letto in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Conta inoltre 60 laboratori di ricerca, attivi presso il proprio Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (CERC) e all’interno della struttura ospedaliera.

Ufficio Stampa – Fondazione Santa Lucia IRCCS:
Davide Pagnanelli