Italiano tenterà il record del mondo di quota in autogiro

“In estate ci sarà il tentativo di arrivare sopra a 10mila metri sopra il Vulcano”.

Ha deciso di sfidare l’impossibile. Di valorizzare la Sicilia e di non smettere di sognare. In estate Franco Italiano, 63 anni di Santa Venerina, comune in provincia di Catania, proverà a battere il record del mondo di quota in autogiro. L’attuale primato è detenuto dalla veneta Donatella Ricci, che è riuscita a raggiungere gli 8.400 metri. Italiano punta dritto ai diecimila metri, una misura suggestiva, ma che non frena l’entusiasmo di chi vola da 35 anni con la stessa passione di sempre.
“Sin da piccolo – ci racconta Franco Italiano – avevo quella sensazione di sentirmi un eroe dei fumetti. Avevo infatti la voglia di volare, quella tipica di un ragazzino innamorato di Nembo Kid, il supereroe che ricordava molto Superman ed era molto amato”.
La televisione, negli anni Ottanta, produce la svolta. “Ho visto in televisione un documentario sui deltaplani. Ed è stato subito amore”. Franco Italiano si divide tra la sua impresa di carpenteria metallica, specializzata nel settore del ferro e dell’acciaio, e il volo. I numeri sono dalla sua parte e sono difficili da smentire. “Tremila ore di volo libero, 2500 di autogiro, 2000 con il deltaplano a motore. Ovviamente sono in costante aggiornamento. Direi che dal 1986 ad oggi ne abbiamo fatta di strada”.
Decisivo l’incontro con l’aviatore naturalista Angelo D’Arrigo, “il suo maestro” scomparso prematuramente 15 anni fa e ricordato nei giorni a Fiumefreddo.
“Il giorno in cui l’ho incontrato chiaramente non lo dimenticherò mai. Ci manca e ogni momento cerchiamo di portare avanti il suo nome. Mi piacerebbe fare un omaggio proprio ad Angelo, battendo il record, perché le sue spoglie sono state liberate sull’Etna”.
Il tentativo di record, oltre all’aspetto prettamente sportivo, riserva valori e spunti di grande spessore anche culturale. Si chiamerà “A diecimila metri sopra il Vulcano”, sulla perpendicolare del Mare Jonio, il grande sogno di Franco Italiano che è già al lavoro con il suo staff per arrivare al top. “Ho cominciato la preparazione atletica con il prof. Ismaele Morabito, a seguirmi dal punto di vista medico sarà il dottor Antonio Licciardello. Sarà un lavoro chiaramente duro e ricco di spunti”.
Il fisico a certe temperature sarà messo a dura prova: le temperature oscilleranno tra i meno 45 e i 50, i venti soffieranno tra i 70 e i 100 chilometri orari con punte nelle raffiche anche ai 140. “L’autogiro andrà a letteralmente scontrarsi con il vento contrario ai 7mila metri per creare una corrente ascensionale necessaria a salire ancora di quota e riuscire a realizzare il record”, spiega Italiano.
Dal punto di vista promozionale, chiaramente, un record del mondo con un paesaggio naturalistico così speciale, crea praticamente grande attenzione. “L’Etna ormai rappresenta un brand per valorizzare la nostra Sicilia. Un luogo magico tutto da scoprire. Vorrei dedicare la riuscita del record ai miei concittadini siciliani che vivono gli effetti devastanti della pandemia. Il mio motto è crediamoci insieme”.

Note sulla preparazione atletica (ieri a lavoro il prof. Morabito con Franco Italiano) e tecnica con gli accorgimenti di carattere tecnico sull’autogiro

Nell’ottica della riuscita dell’evento, ottimizzare il peso sia del pilota che del mezzo. Franco Italiano, seguito atleticamente dal prof. Ismaele Morabito e dal punto di vista medico-sportivo dal dott. Antonio Licciardello, sta continuando a migliorare la forma fisica, aumentando la forza e la resistenza e diminuendo il peso corporeo.
Per quanto riguarda il mezzo tecnico, sono in arrivo grazie ad uno degli sponsor le maschere per l’ossigeno che avranno un microfono incorporato, così da permettere a Franco, oltre ad una regolare respirazione, anche di poter trasmettere e comunicare con lo staff a terra durante la missione di volo. Tali maschere saranno collegate ad un paio di bombole ché, se pur leggere e poco voluminose, avranno un’autonomia stimata di circa 5 ore.

Franco porterà in volo anche una ulteriore bombola di riserva e una più piccola che potrebbe servire ad alimentare il motore qualora dovesse essere necessario, in base alle condizioni che si presenteranno durate il volo. Bisognerà, come detto, ridurre quanto più possibile il peso dell’autogiro pur restando nei parametri previsti dal costruttore per l’omologazione del mezzo, verranno così montate delle ruote più piccole rispetto a quelle originali e saranno tolti i parafanghi e il parabrezza posteriore, risparmiando circa 12 kg di peso, così come verrà cambiata la batteria in Gel da 6 kg con una a Litio dal peso di 1 kg, questo perché quando il mezzo si troverà ad una quota in cui l’aria sarà più rarefatta, il motore tenderà a perdere la potenza utile al volo, e di conseguenza anche 10 kg di peso minore potranno far guadagnare 200 metri di quota. Non potranno invece essere modificati l’elica e il rotore, questo perché una richiesta di variazione al costruttore del velivolo e una conseguente nuova omologazione porterebbe un ritardo di 6-8 mesi alla pianificazione dell’evento.
Verrà solamente modificato il passo variabile a terra, aumentando l’incidenza di qualche grado, in modo tale che il tutto funzioni bene nonostante la rarefazione dell’aria. Sarà introdotto il minimo indispensabile di carburante, più quello che potrà servire per garantire una eventuale durata maggiore della missione o per un atterraggio di emergenza in piena sicurezza. Bisognerà anche ricoprire tutta la zona del motore con dei materiali tecnici, così da permette al mezzo di funzionare nonostante le temperature bassissime ed evitare il congelamento del sistema idraulico. Il radiatore invece verrà coperto con del semplice nastro isolante, essendo già costruito con una valvola capace di rilevare la variazione termica, ed eventualmente di chiudersi per mantenere una temperatura idonea al funzionamento.

U.S. Nunzio Currenti