podio stellare con Van Aert e Pogacar, decimo e miglior azzurro Bettiol
Con un’eclatante vittoria in solitaria sul tortuoso percorso di Glasgow in Scozia, Mathieu Van der Poel è stato incoronato nuovo campione del mondo tra i professionisti e l’Olanda è tornata sul trono iridato 38 anni dopo Joop Zoetemelk.
Partenza da Edimburgo con 195 atleti, record di nazioni al via (58) e debutto assoluto in un campionato del mondo per nuove squadre nazionali: Cipro, Uganda, Mauritius, Capo Verde, Guyana, Anguilla, Isole Vergini Britanniche, Saint Vincent e Grenadine. La nazionale italiana del commissario tecnico Daniele Bennati ha schierato tra i titolari Matteo Trentin, Alberto Bettiol, Andrea Bagioli, Daniel Oss, Lorenzo Rota, Filippo Baroncini, Simone Velasco e Kristian Sbaragli.
Un’ottantina di chilometri dopo la partenza, una protesta ambientalista ha fermato la corsa che è ripresa dopo 50 minuti con la fuga da lontano di Owain Doull (Gran Bretagna), Matthew Dinham (Australia), Harold Tejada (Colombia), Kevin Vermaerke (USA), Patrick Gamper (Austria), Rory Townsend (Irlanda), Ryan Christensen (Nuova Zelanda), Krists Neilands (Lettonia) e Petr Kelemen (Repubblica Ceca).
Trentin è stato bersagliato dalla sfortuna a causa di una caduta quando era tra i migliori a 80 chilometri dall’arrivo, agganciando con la ruota il piede di una transenna. Successivamente la scena della corsa se l’è presa uno stoico Bettiol che è andato in fuga a 60 chilometri dall’arrivo nel tentativo di spaccare la corsa e mettere in difficoltà i big ma invano.
Con la resa di Bettiol, la strada di Van der Poel verso la conquista della maglia iridata si è spianata a 22 chilometri dall’arrivo chiudendo definitivamente i giochi per il primato: neanche una scivolata a 16 chilometri dall’arrivo, ha fermato l’inarrestabile cavalcata del battistrada verso la medaglia d’oro.
Per l’olandese (figlio di Adrie e nipote di Raymond Poulidor) la ciliegina sulla torta di un 2023 coi fiocchi (Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix, più il titolo iridato di ciclocross a gennaio) mentre alle sue spalle la lotta per salire sul podio è stata ravvivata dalla conquista della medaglia d’argento di Wout Van Aert per il Belgio e quella di bronzo sul collo di Tadej Pogacar per la Slovenia, quarto posto per il danese Mads Pedersen.
Stremato Bettiol che ha dato tutto quello che poteva, nel finale ha cercato di consolidare il quinto posto a ridosso dai big ma le forze lo hanno poi abbandonato per giungere decimo sotto l’arrivo: “Non avevo molte chance di vincere, ho provato a cogliere l’occasione sorprendendo i favoriti. Ho provato ad anticipare fenomeni come Van der Poel, Pogacar e Van Aert. Mi sono buttato nel burrone scientemente, sperando per una volta di prendere il volo e provare a vincere. Non avevo programmato di partire così da lontano, ma quando mi sono trovato senza Matteo ho pensato che fosse il momento di provare”.
Applausi a scena aperta da parte del pubblico presente (circa 1 milione di persone lungo il circuito iridato di Glasgow) per il corridore toscano che con la sua azione ha tirato fuori tutto il coraggio e regalato speranza per il ciclismo italiano. Uno spettacolo di cui è stato consapevole anche il commissario tecnico azzurro Daniele Bennati: “Si parte sempre per fare il risultato migliore possibile. Siamo stati bravi ad impostare la gara sui binari che volevamo, i ragazzi hanno svolto al meglio quello che avevo chiesto. Purtroppo la caduta di Matteo Trentin ha costretto Alberto Bettiol ad agire, dimostrando a sua volta di avere una condizione eccelsa”.
ORDINE D’ARRIVO MONDIALI ELITE STRADA
1° Mathieu Van der Poel (Olanda) 271,1 chilometri in 6.07’27” media 44,267 km/h
2° Wout Van Aert (Belgio) a 1’37”
3° Tadej Pogacar (Slovenia) a 1’45”
4° Mads Pedersen (Danimarca)
5° Stefan Kung (Svizzera) a 3’48”
6° Jasper Stuyven (Belgio)
7° Matthew Dinham (Australia)
8° Tom Skujins (Lettonia)
9° Tiesj Benoot (Belgio)
10° Alberto Bettiol (Italia) a 4’03”
11° Nelson Powless (Stati Uniti) a 4’20”
12° Dylan Van Baarle (Olanda) a 4’24”
13° Mauro Schmid (Svizzera) a 5’50”
14° Mattias Skjelmose (Danimarca) a 6’22”
15° Valentin Madouas (Francia) a 7’53”
25° Remco Evenepoel (Belgio) a 10’10”
27° Simone Velasco (Italia) a 13’59”
28° Lorenzo Rota (Italia)
39° Andrea Bagioli (Italia)
Photo Luca Bettini/Kei Tsuji/SprintCyclingAgency©2023
Luca Alò
07/08/2023