Il Lombardia 2023: a Bergamo il “triplete” di Tadej Pogacar per la gloria e per la storia

Una gara da sogno per qualsiasi corridore, essendo l’ultimo grande appuntamento della stagione”. Parole di Tadej Pogacar nell’immediato dopo corsa de Il Lombardia con il suo capolavoro “tre su tre” che è riuscito a confezionare nell’edizione numero 117 raggiungendo Alfredo Binda e Fausto Coppi nell’olimpo dei corridori capaci di centrare questa impresa.

Pogacar ha imposto la propria legge e il suo stile vincente nell’ultima Classica Monumento della stagione nella quale si è rivisto un corridore italiano sul podio: a conquistarlo con pieno merito Andrea Bagioli (Soudal Quick Step), sempre più in crescendo nelle ultime gare (recente vincitore del GranPiemonte) che ha soffiato il secondo posto a Primoz Roglic.

Da Como a Bergamo per 238 chilometri, 4.400 metri di dislivello, 25 le squadre partenti con 176 corridori per una gara esigente con le salite iconiche di Madonna del Ghisallo, Roncola, Berbenno, Passo della Crocetta, Zambla Alta, Passo di Ganda e per finire lo strappo di Colle Aperto prima dell’arrivo nella città bergamasca.

La cronaca de Il Lombardia 2023 ha evidenziato una fuga di ben 16 unità nata dopo una trentina di chilometri dalla partenza di Como (da cui sono partiti 175 corridori). In avanscoperta Thomas De Gendt (Lotto Dstny), Samuele Battistella (Astana), Mattia Bais (Eolo Kometa), Nicolò Buratti (Bahrain Victorious), Ben Swift (Ineos Grenadiers), Simon Geschke (Cofidis), Asbjorn Hellemose (Lidl Trek), Paul Ourselin (Total Energies), Alex Tolio e Martin Marcellusi (Green Project Bardiani CSF Faizanè), Nicolas Prodhomme (AG2R Citroen Team), Kamil Malecki (Q36.5 Pro Cycling Team), Jacob Eriksson e Nils Brun (Tudor Pro Cycling Team), Tobias Bayer e Nicola Conci (Alpecin Deceuninck).

Marcellusi ha avuto l’onore e l’onere di transitare per primo sull’iconica salita del Ghisallo (ricevendo il premio Todisco dedicato alla memoria del giornalista de La Gazzetta dello Sport tragicamente scomparso il 7 ottobre del 2011) e il tentativo dei 16 attaccanti ha avuto un vantaggio massimo di 4 minuti intorno al chilometro 90.

Con la fuga della prima ora che si è dissolta, tra i contrattaccanti Ben Healy (EF Education EasyPost) è riuscito a recuperare il gap su uno stoico Marcellusi e i due, ritrovandosi al comando, hanno alimentato l’azione fino alla salita di Passo di Ganda dove Pogacar ha iniziato a recitare il suo monologo nella successiva discesa.

Negli ultimi 30 chilometri, lo sforzo profuso e il caldo hanno giocato uno “scherzetto” allo sloveno che ha avuto un accenno di crampi alla gamba destra ma senza desistere, tanta era la determinazione di lasciare il segno in questa classica delle foglie morte che ha avuto più un sapore estivo che autunnale.

Lo strappo finale di Colle Aperto e il traguardo di Bergamo si sono trasformate nell’arena della gloria per Pogacar che è riuscito a godersi la vittoria e il gusto dell’impresa rispetto alle due edizioni precedenti (dove ebbe la meglio su Fausto Masnada nel 2021 con l’arrivo sempre a Bergamo e su Enric Mas nel 2022 con il traguardo posto sul lungolago di Como).

Miglior italiano nella top-10 Bagioli che si imponeva in una volata a ranghi ristretti per il secondo posto su Roglič in una top-5 che comprendeva anche Alexsandr Vlasov (Bora Hansgrohe) e Simon Yates (Team Jayco AlUla). Tra i big non pervenuti nel momento topico della corsa, il neo campione del mondo a cronometro Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) nono a 1’26” da Pogacar e condizionato da una caduta in avvio di corsa.

Un 2023 scintillante per Pogacar con 17 vittorie all’attivo aggiungendo Il Lombardia al Giro delle Fiandre, all’Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone, gare che ha vinto prima dell’infortunio alla Liegi-Bastogne-Liegi: “Nel complesso è stata una grande giornata. Il finale è stato davvero duro e sono molto felice ed emozionato di essere arrivato al traguardo in solitaria. Per vincere questo tipo di gara servono un gran fisico, un’ottima condizione, una buona mentalità e anche un pizzico di fortuna. Quando ho avuto i crampi, speravo che il gruppo inseguitore non collaborasse, poi sono riuscito a superare il momento difficile. Credo sia stata la più difficile delle mie tre vittorie a Il Lombardia. È stata una stagione strana per me, condizionata dall’infortunio alla Liegi, ma allo stesso tempo è stata piena di soddisfazioni come quella di oggi; inoltre la UAE Team Emirates è passata in testa alla classifica a squadre di quest’anno, uno dei grandi obiettivi che ci eravamo posti a inizio stagione”.

Ottimo secondo posto di Andrea Bagioli, all’ultima corsa con la casacca della Soudal Quick Step (neo acquisto della Lidl Trek per il 2024) tra i più in forma in questa scorcio finale di stagione: “Pogačar è stato il più forte e sono molto contento di come è andata questa settimana di gare. Essere lì oggi con i migliori corridori del mondo significa molto per me. Remco Evenepoel è caduto nella prima parte della gara. Aveva dolore al fianco sinistro. All’inizio del Passo di Ganda mi ha detto che potevo pensare a me stesso. Volevo vincere lo sprint perché so di essere molto veloce. Sono felice di lasciare la Soudal Quick-Step con un risultato così importante, due anni dopo il secondo posto di Fausto Masnada alle spalle dello stesso vincitore”.

A Il Lombardia primo podio in carriera per Primoz Roglic che lascia la Jumbo Visma per approdare nel 2024 alla Bora Hansgrohe: “Un qualcosa di nuovo per me ma dovrò migliorare in futuro se vorrò puntare al successo. Oggi non avevo la gamba migliore, ma ho comunque dato tutto. È stata una grande stagione e mi auguro di poter fare ancora meglio l’anno prossimo. Conserverò per sempre i ricordi che abbiamo creato insieme al fantastico gruppo della Jumbo-Visma ma da domani mi aspettano nuove sfide”.

Si congeda ufficialmente dal professionismo, al culmine di una carriera fantastica, Thibaut Pinot della Groupama FDJ che il Lombardia l’ha vinto nel 2018 e che ha ricevuto in regalo prima della partenza una capretta di nome Vittoria, nome che richiama il suo tatuaggio “Solo la vittoria è bella”. In più nella parte finale della corsa, è stato osannato dai tanti tifosi che si erano radunati al “Virage Pinot” posto a Bergamo sullo strappo di Colle Aperto. “Sono molto emozionato – ha detto Pinot – e allo stesso tempo felice di aver chiuso qui la mia carriera perché è stata una grande festa e ricorderò per sempre questa giornata speciale. Non mi aspettavo così tanta gente in “curva”, soprattutto qui in Italia. Il tifo è stato caotico, proprio come piace a me. È stato un momento allo stesso tempo folle e intenso. La corsa è stata durissima. Anche le discese la rendono unica. Aver vinto Il Lombardia rimane ciò di cui sono più orgoglioso”.

ORDINE DI ARRIVO IL LOMBARDIA

1° Tadej Pogačar (Slo, UAE Team Emirates) 238 km in 5.55’33”  media 40,163 km/h

2° Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step) a 51″

3° Primož Roglič (Slo, Jumbo-Visma)

4° Alexsandr Vlasov (Bora – Hansgrohe)

5° Simon Yates (GBr, Team Jayco AlUla)

6° Adam Yates (GBr, UAE Team Emirates)

7° Carlos Rodríguez (Spa, Ineos Grenadiers)

8° Richard Carapaz (Ecu, EF Education-EasyPost) a 1’06”

9° Remco Evenepoel (Bel, Soudal – Quick Step) a 1’26”

10° Andreas Kron (Lotto Dstny)

11° Romain Bardet (Fra, Team Dsm – Firmenich)

12° Micheal Woods (Can, Israel – Premier Tech)

13° Alberto Faria Rui Costa (Por, Intermarché – Circus – Wanty)

14° Maxim Van Gils (Bel, Lotto Dstny) a 1’30”

15° Nick Schultz (Aus, Israel – Premier Tech) a 1’50”

16° Clément Berthet (Fra, AG2R Citroën Team)

17° Chris Harper (Aus, Team Jayco Alula)

18° Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa)

19° Marc Hirschi (UAE Team Emirates) a 2’08”

20° Fausto Masnada (Soudal – Quick Step) a 2’10”

21° Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious) a 2’30”

28° Davide Piganzoli (Eolo-Kometa)

29° Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck) a 5’23”

30° Ben Healy (Irl, EF Education-EasyPost) a 5’35”

35° Rigoberto Urán (Col, EF Education-Easypost)

36° Julian Alaphilippe (Fra, Soudal – Quick Step)

37° Thibaut Pinot (Fra, Groupama FDJ) a 8’52”

41° Diego Ulissi (UAE Team Emirates)

43° Bauke Mollema (Ola, Lidl – Trek)

44° Jai Hindley (Aus, Bora – Hansgrohe)

53° Martin Marcellusi (Green Project-Bardiani CSF Faizanè) a 11’33”

Credit fotografico LaPresse

A cura di Luca Alò