La Tristine chiude il trittico con un successo

L’Unione chiude il trittico di gare settimanali ospitando al “Rocco” il Fiorenzuola nell’undicesimo turno di andata. Alabardati reduci da sette risultati utili consecutivi (turno di Coppa Italia compreso) e schierati da Tesser col consueto 4-3-1-2, Anzolin e Struna ritrovano la maglia da titolare in difesa così come Vallocchia in mediana, in attacco accanto a Lescano parte Adorante. 

Turrini dopo aver vinto e convinto contro il Vicenza nell’ultimo turno, fa partire dalla panchina l’assoluto protagonista Omoregbe così come il regista Di Quinzio, affidando ad Alberti le chiavi dell’attacco e la mediana al fosforo del trio Nelli-Stronati-Di Gesù.

Fiorenzuola subito in partita con un cross teso dalla trequarti destra di Di Gesù, Germano chiude provvidenzialmente in area piccola rischiando l’infortunio sul terreno insidioso del “Rocco”. All’ottavo bella giocata sull’asse Celeghin-Germano, cross da destra di prima intenzione di quest’ultimo e torsione in tuffo sul primo palo di Adorante con sfera di poco a lato. 

La sfida prosegue equilibrata e su buoni ritmi, al 21′ però l’Unione deve forzatamente rinunciare a D’Urso, a cui manca l’appoggio sul terreno infido ed è vittima di un possibile infortunio muscolare, al suo posto dentro El Azrak. Al 25′ ci prova Lescano dalla media distanza, destro potente respinto in tuffo da Sorzi. 

La Triestina prende progressivamente campo e redini del match, gli ospiti non riescono più a ripartire e cercano esclusivamente di contenere, limitando peraltro i pericoli dalle parti di Sorzi. Al 42′ episodio sospetto in area emiliana, Bondioli si disinteressa del pallone in arrivo a Lescano strattonandolo in modo vistoso e provocandone la caduta, Catanzaro lascia correre. Fiammata ospite a pochi secondi dallo scadere grazie a un destro dalla grande distanza di Stronati, Matosevic respinge a mani aperte. 

E’ l’ultimo spunto di una prima frazione partita in modo vibrante e proseguita con meno emozioni dopo l’infortunio di D’Urso, con l’Unione a prendere decisamente campo col passare dei minuti senza tuttavia riuscire a sbloccare il risultato. 

Partenza arrembante dell’Unione in avvio di ripresa, al 4′ il neoentrato Ciofani trova spazio sulla destra e crossa teso dal fondo, Lescano nel cuore dell’area piccola insacca in tuffo colpendo di petto. Triestina sulle ali dell’entusiasmo e pericolosa subito dopo il vantaggio nel giro di un minuto con due conclusioni di Celeghin e Vallocchia dal limite, all’ottavo poi è il turno di Lescano che calcia potente col destro dopo un ambizioso disimpegno ospite non trovando di poco lo specchio. 

Dopo qualche minuto senza particolari emozioni, al 16′ Fiorenzuola improvvisamente pericoloso con Anelli, che gira con qualità e potenza un cross proveniente dalla sinistra, Matosevic con un riflesso prodigioso respinge la minaccia. E’ il preludio al pareggio che arriva al 19′ su un corner battuto in velocità dagli ospiti, Bondioli nel cuore dell’area alabardata incorna imparabilmente nell’angolo alla sinistra di Matosevic. 

Triestina che cerca subito il nuovo vantaggio con Struna, colpo di testa su angolo di El Azrak al 21′ che sorvola di poco la traversa di Sorzi. La pressione dell’Unione rimane costante e alla mezz’ora gli alabardati passano, su un cross dalla destra raccolto da Redan con successivo assist in piena area a Lescano nasce una mischia, Vallocchia segue l’azione e dai 7-8 metri mette nell’angolo alto alla destra di Sorzi facendo esplodere il “Rocco”. 

Al 36′ una gran palla di El Azrak in ripartenza viene raccolta da Lescano, che da posizione piuttosto ghiotta non inquadra la porta col mancino. Triestina che gestisce con sapienza ma Fiorenzuola che si dimostra squadra in grande salute, spaventando Matosevic nel primo dei 5′ di recupero con un potente mancino di Omoregbe dai diciotto metri, l’estremo alabardato c’è. 

L’Unione congela il possesso nelle ultime battute conservando il vantaggio fino al termine, portando a casa un successo preziosissimo e proseguendo la propria corsa nei quartieri altissimi della classifica. 

Triestina 2-1 Fiorenzuola 

Marcatori: 49′ Lescano, 64′ Bondioli, 75′ Vallocchia 

Triestina (4-3-1-2): Matosevic; Germano (46′ Ciofani), Moretti, Struna, Anzolin; Vallocchia, Correia, Celeghin (71′ Pierobon); D’Urso (22′ El Azrak), Adorante (46′ Redan), Lescano (88′ Rizzo). 

A disposizione: Diakite, Agostino, Malomo, Gündüz, Kacinari, Fofana, Finotto, Pavlev. 

Allenatore: Attilio Tesser 

Fiorenzuola (4-3-3): Sorzi; Sussi, Potop, Bondioli, Oddi; Di Gesù (76′ Beretta), Nelli (76′ Di Quinzio), Stronati (86′ Ceravolo); Anelli (76′ Omoregbe), Alberti, Gonzi (53′ Morello). 

A disposizione: Guadagno, Roteglia, Seck, Coghetto, Silvestro, Pirola, Musatti. 

Allenatore: Francesco Turrini 

Arbitro: Catanzaro (Catanzaro) 

1° Assistente: Rizzello (Casarano) 

2° Assistente: Nechita (Lecco) 

4° Uomo: Pasculli (Como) 

Ammoniti: Stronati (Fi), Vallocchia (Ts) 

Recupero: 3′ e 5′

Al termine della gara vinta contro il Fiorenzuola, sono intervenuti in sala stampa Attilio Tesser, Kristjan Matosevic e Facundo Lescano. 

Tesser: 

“Eravamo consapevoli che non fosse una partita semplice, al di là del fatto che in questa categoria così come in tutte le altre non esistono partite facili. E’ venuta fuori la gara che mi aspettavo, di fronte a una squadra che ha dimostrato valori importanti. Sul gol preso è demerito nostro perché si possono prendere tanti gol, gli errori ci sono per tutti, ma su quel corner abbiamo dormito. E’ più normale prendere gol prima dove è stato bravo Anelli e Matosevic ha fatto un paratone, piuttosto che sul calcio piazzato poco dopo. Però la mentalità che ha messo in campo la squadra per affrontare la partita, anche subito dopo il gol preso, è stata importante. Nel primo tempo ci saltavano con più facilità, siamo invece partiti meglio nel secondo tempo prendendo la gara in mano, abbiamo rischiato e sapevamo di doverlo fare, abbiamo recuperato tantissimi palloni anche nella loro area sprecando delle situazioni importanti per concludere e per andare in doppio vantaggio. 

Abbiamo avuto almeno due infortuni con conseguenti cambi forzati, ho dovuto quindi affrettare qualche rotazione per non trovarmi poi con gli slot esauriti. Ma lo spirito di squadra credo si sia visto, una squadra che può anche sbagliare ma lotta pallone su pallone, non è mai passiva e cerca di fare sempre la partita, accettando di rischiare per provare a vincerla. Anche stavolta chi è entrato ha fatto bene, penso ad esempio allo spezzone di Pierobon che ha dato una bella vivacità, riempiendo di nuovo il centrocampo. Al di là della partita è però l’atteggiamento che mi è piaciuto tanto, con porzioni di gara fatte bene ed altre meno ma sviluppando comunque tanto, anche sulle corsie forse come mai fatto prima di oggi. C’è da esser contenti per la mentalità che abbiamo messo in campo, è quello che a me piace di più, la voglia di stare assieme, di combattere assieme. 

Il campo? Inutile nasconderlo, si è fatto male anche l’arbitro con una distorsione credo alla caviglia. Oggi han ripreso a venir via pezzi di terreno, non è polemica, è un dato di fatto oggettivo. Campo molto pesante, dove si rischia costantemente. L’infortunio di D’Urso sarà anche muscolare, ma è una scivolata evidentemente più accentuata, dispiace ma questo è, prendiamo atto e speriamo si possa sistemare un po’ meglio. Christian lo valuteremo tra un paio di giorni ma credo che per qualche settimana non potremo averlo a disposizione, Germano ha la coscia e il fianco gonfi, sicuramente non sarà recuperabile per Alessandria e per la Coppa Italia, speriamo di poterlo recuperare per la gara contro la Pro Sesto. Ma cerchiamo di pensare alla bella vittoria di stasera, che è indubbiamente l’aspetto più positivo. 

L’entusiasmo del pubblico? Credo che sin da quando ci siamo trovati in piazza per la presentazione ci sia stata la passione che c’è a Trieste per la squadra. Trieste è l’Unione, non lo devo scoprire io. Vederli in tanti oggi, vederli martedì sotto il diluvio a Legnago a soffrire e cantare per l’Unione è molto bello, è una forza, è il dodicesimo uomo e si sente. Li ringraziamo tanto, i ragazzi lo dicevano in spogliatoio pensando alla forza di reagire e battagliare in gruppo, noi speriamo di dar loro tante soddisfazioni perché le meritano tutte”. 

Matosevic: 

“La parata su Anelli? Ho fatto solo il mio lavoro come lo hanno fatto i miei compagni. I tiri nel primo tempo avevano delle traiettorie strane, non so se dovute all’impatto sul pallone o alle condizioni di un campo che non era in condizioni ottimali, ho provato a respingere e non rischiare ed è andata bene. Alla fine contano i punti, in una partita che avevamo preparato contro una squadra alla quale piace giocare a calcio. Nel primo tempo uscivano un po’ meglio, nella ripresa abbiamo aggiustato un po’ le cose, indubbiamente tre punti importantissimi.  

Abbiamo una buona squadra, credo che in tutti i reparti siamo forti. Quanto alla difesa Malomo lo conosco già da tempo, per Struna credo parli da sola la carriera e Moretti è un giovane veramente forte, chiunque giochi credo metta il mister in difficoltà. Ogni partita ha la propria storia, la verità è che abbiamo giocato tre gare in otto giorni e non è facile recuperare soprattutto mentalmente. Con tutto il rispetto per chi abbiamo affrontato dopo, il derby col Vicenza di fronte a quasi diecimila persone porta via tante energie, ma penso che l’atteggiamento sia stato sempre giusto, anche stasera dove siamo partiti non benissimo anche a causa di un avversario al quale vanno dati tutti i meriti. Nel secondo tempo l’abbiamo giocata bene e abbiamo portato a casa una vittoria importante. Il pubblico? Ognuno la vive a modo suo, io con quel muro dietro mi sento vivo, la spinta si sente ed è una carica in più. 

Devo essere sincero, stare su questo campo per me che sono quasi due metri ed oltre novanta chili non è facile, non aiuta a spingere, poi abbiamo visto tutti che tanti giocatori scivolavano, sia nostri che loro. Spero davvero si possa risolvere il problema prima possibile”. 

Lescano: 

“Il mister e lo staff ci stanno gestendo alla grande, anche in una settimana iniziata con una partita di cartello com’è stata quella contro il Vicenza, seguita da due partite con campi pesantissimi come quella di stasera e contro il Legnago martedì, si arriva stanchi a livello fisico e mentale ma questa squadra continua a dare segnali di compattezza, di crederci fino alla fine e siamo contenti di altri tre punti fondamentali. 

Ciofani è un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, in allenamento in settimana proviamo i cross e a volte rischio di esser pesante con i miei compagni perché dico loro di crossare, su quella palla ho messo il petto perché di testa talvolta si rischia di mandarla alta, ho avuto l’intuito di ammortizzare il pallone ed è andata bene, sono contento. 

Nel primo tempo ce lo siamo detti in spogliatoio, in tre-quattro occasioni ci è mancato l’ultimo passaggio per andare in porta, dobbiamo migliorare in questi dettagli perché siamo una squadra che sa imporre il proprio gioco ma che sa anche ripartire, dobbiamo imparare questi aspetti per riuscire a incanalare e chiudere partite difficili come quella di stasera, contro una squadra forte e che ti dà filo da torcere fino alla fine. 

Il campo mi sembrava lievemente meglio rispetto al Vicenza ma in ogni caso un terreno dove nemmeno oggi si poteva fare una partita di cartello. Quando giochi devi poterlo fare su un campo piatto, dove non ci siano buche di diversi centimetri che compromettono non solo azioni importanti, ma anche la sicurezza dei giocatori. Sulle occasioni va bene, uno si rammarica, bisogna però stare attenti agli infortuni. Non so cos’hanno D’Urso e Germano, ma quando affondi il piede e questo entra di molto nel terreno, non sai poi cosa può succedere e questo non va bene. Siamo una squadra costruita per vincere, per stare in alto, con giocatori di qualità e che si esprimono al meglio con campi dove la palla può correre veloce e bene, qui questo non si può fare e speriamo si possa risolvere in fretta, perché vogliamo dare gioia ai nostri tifosi e perché penso anche come Triestina e città di Trieste non sia un bel biglietto da visita in tutta Italia”. 

“L’assist a Vallocchia? E’ il quinto complessivo della mia stagione e sono molto contento, anche in quell’occasione stavo per calciare in porta un bell’assist di Redan ma ho preso una buca, l’avversario voleva spazzarla e gli è rimasta lì, per fortuna con la punta son riuscito a favorire l’inserimento di Andrea che l’ha messa in rete. Un attaccante deve sì saper fare gol ma anche giocare con i compagni, la cosa che più conta è riuscire a portare punti a casa per la Triestina”.