Frascati (Rm) – Il Tweener Padel Club Frascati continua a lavorare sullo staff per cercare di offrire la migliore esperienza possibile agli appassionati di questa disciplina. L’ultimo importante innesto è quello di Francesca Filippone, un volto noto per i padelisti del territorio che ne hanno apprezzato le qualità umane e professionali in diversi circoli tra cui il Red Padel di Ciampino. “Dal Tweener Padel Club Frascati mi avevano contattato già qualche mese fa, quando era subentrata la gestione della famiglia Giovannini e si stava ripartendo con le attività, ma volevo prendermi un momento di pausa e ho rimandato tutti i discorsi a settembre. Poi ad agosto nello staff è entrato Luca Mandoj con cui avevo già collaborato in maniera proficua al Red Padel e la sua presenza è stata certamente una spinta in più. Inoltre ho trovato nello staff diversi istruttori che stavano nel circolo di Ciampino e quindi c’è un ambiente di lavoro che conosco bene”. La Filippone sa che la concorrenza tra i circoli di padel ormai è corposa: “Ormai ci sono tante strutture dedicate al padel, in cinque anni c’è stato un vero e proprio boom di questa disciplina e quindi l’appassionato spesso ha quello che cerca sotto casa. Ciò che può fare la differenza è lo staff e qui ci sono persone di alto livello professionale. Poi chiaramente questa struttura è in un posto bellissimo con un ampio parcheggio, ma è chiaro che la copertura dei campi (che avverrà entro fine ottobre, ndr) è un aspetto fondamentale per poter fare un buon lavoro d’inverno e anche d’estate. Comunque è una bella sfida”. La Filippone darà il suo contributo nelle attività su cui era già impegnata al Red Padel: “Mi occuperò dell’organizzazione dei tornei e delle chat. Domani sarò al circolo per dare una mano durante il primo torneo di settembre che era già stato organizzato e che riguarderà 28 coppie maschili: si parte alle ore 13 e il divertimento è assicurato”. La chiusura della Filippone riguarda il suo rapporto col padel: “Inizialmente ho cominciato giocando diversi anni fa, poi è diventato un lavoro e lo spazio per fare partite è diventato davvero minimo”.
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