116° Milano-Sanremo: Van der Poel, Ganna e Pogačar protagonisti di una pazzesca Classicissima

La Milano-Sanremo ha regalato un’edizione da antologia (la numero 116) con il sigillo dell’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), che ha confermato il suo status di imperatore delle Classiche Monumento, aggiungendo un’altra perla alla sua straordinaria carriera e piegando l’irresistibile concorrenza di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) e dello sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), al culmine di un finale di gara colossale.

Ganna ha fatto l’impresa della vita, reggendo alla grande il passo dei due avversari. Il campione del mondo in carica, Pogačar, ha invece dovuto rinviare un’altra volta l’appuntamento con la vittoria in una delle gare che più desidera. In tutto questo strabiliante show, il pubblico è andato in visibilio per lo spettacolo offerto dai tre campioni.

Da Pavia a Sanremo, per complessivi 289 chilometri e con 173 corridori alla partenza, la corsa ha seguito il tradizionale tracciato con lo scollinamento al Passo del Turchino, il passaggio lungo la riviera ligure di ponente e i tre Capi (Mele, Cervo e Berta) a fare da preludio alle salite decisive della Cipressa (5,6 chilometri al 4,1%) e del Poggio a ridosso di Sanremo (3,7 chilometri al 4%, con punte dell’8%).

Dal chilometro 36, via libera alla fuga di Baptiste Veistroffer (Lotto), Mathis Le Berre e Alessandro Verre (Arkéa B&B Hotels), Filippo Turconi e Martin Marcellusi (VF Group Bardiani CSF Faizanè), Kristian Sbaragli, Mark Stewart e Tommaso Nencini (Solution Tech-Vini Fantini), con un vantaggio massimo intorno ai 5 minuti.

Con Marcellusi ultimo fuggitivo in assoluto ad alzare bandiera bianca, l’azione decisiva per la vittoria è nata sulla salita della Cipressa, dove è andato in scena il finale più pazzesco e pirotecnico della storia recente della Classicissima.

Grazie ai suoi compagni di squadra della UAE Team Emirates-XRG, che hanno imposto un ritmo indiavolato (tra i più attivi Tim Wellens e Jhonatan Narváez), è arrivato l’affondo dell’iridato Pogačar, a cui hanno prontamente risposto Van der Poel e Ganna. L’azione aggressiva del terzetto ha tolto di mezzo anche Romain Grégoire (Groupama-FDJ), che ha provato invano a tenere le ruote degli attaccanti. Il trio di testa ha costruito un vantaggio di un minuto sul gruppo, con la scalata della Cipressa che ha fatto registrare il tempo impressionante di 8’45”.

A fare le spese sulla Cipressa, alcuni velocisti come Jasper Philipsen dell’Alpecin-Deceuninck (vincitore uscente) e Jonathan Milan della Lidl-Trek, che hanno accumulato tanta fatica nelle gambe per l’andatura folle in salita.

Pogačar ha acceso di nuovo la miccia all’inizio della salita del Poggio, ma Van der Poel è rimasto incollato alla sua ruota. L’olandese ha provato a intimorire lo sloveno a metà ascesa, guadagnando qualche metro di vantaggio, ma senza risultati decisivi. Alle loro spalle, con grande determinazione, Ganna è riuscito a tener duro, correndo il grosso rischio di essere staccato.

Con il cuore in gola, tra la discesa del Poggio e il tratto di pianura sulla via Aurelia, Ganna è rinvenuto forte sui due diretti rivali. In uno sprint a ranghi ristretti, i tre battistrada si sono giocati il tutto per tutto, al limite delle proprie forze.

Per Van der Poel è stato gioco facile: il più lesto ai 300 metri, ha lanciato una lunga volata che né Ganna né Pogačar sono riusciti a contrastare. Per il poliedrico campione olandese, è la sua seconda Milano-Sanremo dopo il 2023, interrompendo una serie di 17 edizioni con 17 vincitori diversi.

Con un gap di 43 secondi, il primo gruppo inseguitore ha disputato la volata per il quarto posto, dominata dall’australiano Michael Matthews del Team Jayco AlUla (che continua ad avere un grande feeling con questa corsa, piazzandosi una volta secondo e due volte terzo). Nona posizione per Matteo Trentin della Tudor Pro Cycling Team.

Van der Poel ha corso con il numero di gara 7, un dettaglio che assume un significato speciale: la conquista della sua settima Classica Monumento da quando è professionista (Milano-Sanremo 2023 e 2025, Giro delle Fiandre 2020-2022-2024, Parigi-Roubaix 2023 e 2024).

Durante la Tirreno-Adriatico, Van der Poel si è un po’ nascosto, ma comunque è riuscito a piazzarsi nei primi posti in qualche tappa (secondo a Pergola e terzo a Trasacco). Una scelta che si è rivelata vincente: il corridore olandese è arrivato alla Sanremo con le energie intatte e una condizione al top, pronta per esplodere nel momento decisivo.

“È emozionante tornare a vincere la Milano-Sanremo, sia perché è un’altra Monumento nel mio palmarès, sia per l’andamento particolare del finale, in una corsa che è stata durissima. Sono in uno dei momenti di forma migliori in carriera. Mi sentivo bene alla Tirreno-Adriatico, però ero consapevole che per arrivare al top avrei dovuto riposare qualche giorno. Sapevo che Pogačar difficilmente avrebbe potuto staccarmi sul Poggio, quindi quando sulla Cipressa ho visto Tim Wellens portarsi in testa al gruppo, mi sono attaccato alla sua ruota. In realtà, è stata una giornata difficile, soprattutto nella prima parte. Quando abbiamo superato il Turchino e la temperatura si è alzata, la gamba ha iniziato a girare meglio. Ringrazio il team per il supporto, anche oggi sono stati fondamentali per il mio successo”, ha dichiarato Van der Poel, al secondo successo in questo inizio di stagione.

Prestazione da gigante per Ganna, a conferma che il corridore italiano non è solo uno specialista delle gare a cronometro, ma un atleta completo in grado di lottare per la vittoria in alcune classiche. “Sono molto felice di come sia andata. Me la sono giocata fino all’ultimo contro gli ultimi due campioni del mondo, a un certo punto ero oltre il limite. Sul Poggio sono salito al mio ritmo, e poi ho rischiato in discesa per rientrare. Non credo che potessi fare meglio di così, ma tornerò per provare a vincere”, ha commentato Ganna, autore di un secondo posto a Sanremo nell’edizione 2023, guarda caso dietro Van der Poel.

Un finale amaro per Pogačar, che non è riuscito a mettere a frutto la vittoria e non si aspettava di trovare Van der Poel e Ganna a livelli così alti. Il campione sloveno dovrà ancora pazientare per scrivere il suo nome nell’albo d’oro della Classicissima. “Quello che avete visto era il nostro piano di gara. Tutto il team ha reso al massimo, e anche io non potevo fare di più. Sarei stato fin troppo ottimista nel pensare di fare il vuoto sulla Cipressa, però ero convinto che insieme a Ganna e Van der Poel saremmo stati imprendibili per gli inseguitori. Nel finale, credo che tutti e tre volessimo anticipare lo sprint, Mathieu è stato troppo forte”, ha detto Pogačar, terzo nell’edizione 2024 e quarto nel 2023.

Una menzione speciale per Martin Marcellusi, ultimo superstite della fuga, che ha insistito nell’azione per farsi riprendere il più tardi possibile. Incoraggiato dal tifo lungo tutto il percorso, Marcellusi è stato letteralmente inghiottito dal gruppo dei big, lanciato a forte velocità sulla Cipressa, nonostante la strada in salita. Una gloriosa performance che resterà nella memoria, così come quella di Veistroffer, Le Berre, Nencini, Stewart, Sbaragli, Verre e Turconi, che hanno condiviso tenacemente la fuga da lontano.

ORDINE D’ARRIVO 116°MILANO-SANREMO

1° Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin-Deceuninck) 289 km in 6.22’53” media 45,288 km/h

2° Filippo Ganna (Ineos Grenadiers)

3° Tadej Pogacar (Slo, UAE Team Emirates-XRG)

4° Michael Matthews (Aus, Team Jayco-AlUla) a 43”

5° Kaden Groves (Aus, Alpecin-Deceuninck)

6° Magnus Cort Nielsen (Dan, Uno X-Mobility)

7° Mads Pedersen (Dan, Lidl-Trek)

8° Olav Kooij (Ola, Team Visma-Lease a Bike)

9° Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team)

10° Fred Wright (GBr, Team Bahrain Victorious)

11° Mike Teunissen (Ola, XDS Astana Team)

12° Corbin Strong (Aus, Israel Premier Tech)

13° Isaac Del Toro (Mex, UAE Team Emirates-XRG)

14° Biniam Girmay (Eri, Intermarchè Wanty)

15° Alex Aranburu (Spa, Cofidis)

18° Edoardo Zambanini (Bahrain Victorius)

21° Simone Velasco (XDS Astana Team)

27° Vincenzo Albanese (EF Education EasyPost)

42° Julian Alaphilippe (Fra, Tudor Pro Cycling Team) a 47”

47° Giulio Ciccone (Lidl-Trek) a 1’02”

49° Filippo Zana (Team Jayco AlUla) a 1’37”

55° Davide Ballerini (XDS Astana Team) a 2’38”

57° Alberto Bettiol (XDS Astana Team)

58° Francesco Busatto (Intermarchè Wanty)

65° Lorenzo Milesi (Movistar Team)

67° Diego Ulissi (XDS Astana Team)

69° Filippo Fiorelli (VF Group Bardiani CSF Faizanè)

74° Davide De Pretto (Team Jayco AlUla)

80° Damiano Caruso (Bahrain Victorius)

81° Jonathan Milan (Lidl-Trek)

Credit fotografico LaPresse

Luca Alò