Basket> Virtus Roma, infruttuosa la rimonta finale

Grissin Bon Reggio Emilia-Acea Virtus Roma 87-83 (16-21, 36-39, 58-57)
Grissin Bon Reggio Emilia: Mussini, Polonara 12, Della Valle 12, Taylor 12, Pini, Lavrinovic 10, Kaukenas 8, Cervi 6, Silins 4, Diener 13, Cinciarini 10. All. Menetti
Acea Virtus Roma: Ejim 8, Triche 6, Jones 11, D’Ercole 9, Sandri, De Zeeuw 18, Kushchev ne, Finamore ne, Gibson 16, Stipcevic 9, Morgan 6, Pullazi ne. All. Dalmonte

Finisce 87-83 in favore dei padroni di casa la gara dell’Acea Virtus Roma contro la Grissin Bon Reggio Emilia. Prestazione positiva dell’Acea, che al PalaBigi perde al termine di una gara combattuta, incerta fino agli ultimi secondi di gioco.

Buono l’approccio della Virtus alla partita, che comincia con il 6-0 realizzato da Gibson, Jones e Ejim. La Grissin Bon replica con Taylor, ma Jones dalla lunetta raggiunge il +10. Reggio riduce le distanze con Kaukenas e Lavrinovic e trova il primo vantaggio grazie al parziale di 11-0 messo a segno tra primo e secondo quarto. L’Acea sorpassa con due triple di D’Ercole, poi risponde a Polonara, Diener e Cervi con i canestri di De Zeeuw e segna con Stipcevic sulla sirena il canestro del 36-39.
Dopo l’intervallo Kaukenas riporta Reggio avanti, l’Acea replica con due canestri di Gibson dall’arco ma la Grissin Bon sorpassa nuovamente e trova il +2 dalla lunetta dopo il fallo tecnico fischiato alla panchina di Roma (uno anche a quella di Reggio nel primo tempo). La Virtus impatta con un’altra tripla di D’Ercole, ma gli emiliani rilanciano con Lavrinovic e Diener e raggiungono il +9 con un canestro dall’arco di Della Valle. Gibson e Stipcevic guidano l’assalto finale ma la rimonta capitolina si ferma sul -4.

Queste le parole di coach Dalmonte al termine dell’incontro: «Ho molto poco da dire alla squadra. Abbiamo fatto una partita di livello fin dall’inizio. Serve un processo di crescita e maturazione che dobbiamo ancora completare, lo dico con serenità e consapevolezza. Negli ultimi possessi abbiamo commesso errori anche banali, passando da un potenziale -3 al -7, e chiaramente l’abbiamo pagato. Se riusciamo a trovare la forza di mantenere questa linea di condotta‎ e compiere uno step ulteriore a livello mentale allora possiamo fare qualcosa di importante. Se invece scivoliamo in errori evitabili come abbiamo fatto in questo finale allora le cose diventano più complicate.
‎Ma dobbiamo ripartire da qui, dalle cose buone che abbiamo fatto vedere in campo».

Ufficio Stampa