Piero e Raimondo: due fratelli , una leggenda

Dopo quattro anni di minuziose ricerche e lunghe interviste, e dopo il lavoro di stesura del testo e di organizzazione delle immagini, l’opera dedicata ai leggendari fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo è finalmente terminata e pronta per soddisfare l’interesse e la curiosità dei lettori.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Vittorio Orlandi comprende un libro narrativo e un libro fotografico che insieme ripercorrono la vita e le imprese agonistiche dei due campioni azzurri raccontando la loro storia di atleti, di cavalieri, di uomini, di figli e di padri.

L’opera è stata presentata nel quarto anniversario della scomparsa di Raimondo d’Inzeo presso il Salone d’Onore del Coni a Roma nel corso di una interessante conferenza. La piacevolissima intervista all’autore del giornalista televisivo Marino Bartoletti, con corredo di splendide immagini e fotografie d’epoca e di significative testimonianze, è stata un toccante revival delle gesta dei due grandi campioni, visti anche al di fuori dell’ambito prettamente sportivo. La cerimonia si è svolta al cospetto delle più alte cariche istituzionali sportive (il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente della Fise Marco Di Paola), presente Vittorio Orlandi, dinanzi una platea di oltre 200 ospiti tra cui i figli dei D’Inzeo con le famiglie, autorità militari, giornalisti, addetti ai lavori, grandi nomi dello sport e anche a molte delle persone che hanno offerto il proprio contributo finalizzato alla realizzazione del progetto.

Umberto Martuscelli, sostenuto nei quattro anni di lavoro dalla preziosa collaborazione di Vittoria Smania, ha costruito un’opera narrativa ricca di approfondimenti, episodi, curiosità, retroscena, momenti di vita pubblica e di vita privata che si sono succeduti nel corso di un arco di tempo che prende avvio a partire dagli anni Trenta. Il volume biografico ora in uscita termina con la conquista del podio individuale da parte di Piero e Raimondo d’Inzeo alle Olimpiadi di Roma 1960: il completamento dell’opera avverrà con la futura pubblicazione del secondo libro, quello che coprirà l’arco di tempo compreso tra i Giochi Olimpici di Roma e la scomparsa dei due formidabili campioni azzurri.

Il volume fotografico (in grande formato e composto da quasi un migliaio di immagini) esce ora con i testi sia in italiano sia in inglese, mentre di quello narrativo è in corso la traduzione ugualmente in inglese: l’uscita è prevista entro la prima metà del 2018.

I due libri sono in vendita presso il sito www.fratellidinzeo.it

Note istituzionali:

VITTORIO ORLANDI, lombardo, nato nel 1938, imprenditore e industriale nel settore tessile, ha condiviso con i fratelli d’Inzeo e con Graziano Mancinelli i più grandi successi del salto ostacoli azzurro nel decennio che va dalla fine degli anni Sessanta alla fine dei Settanta, conquistando la medaglia di bronzo a squadre alle Olimpiadi di Monaco ’72, il 4° posto individuale nel Campionato d’Europa di Hickstead 1973, quindici vittorie in Coppa delle Nazioni, svariati primi posti in Gran Premi internazionali. Abbandonata la carriera di cavaliere di alto livello agonistico (in realtà non ha mai smesso di montare ed è stato impegnato in concorso fino a non molti anni or sono), Orlandi è stato responsabile tecnico della squadra azzurra nell’84-’85 e nel 1997. E’ stato presidente della Federazione Italiana Sport Equestri dall’inizio del 2015 all’inizio del 2017. A lui si devono inoltre la nascita e la diffusione dei pony club in Italia, la creazione dell’Apice (l’associazione dei proprietari di cavalli sportivi), dell’Aico (l’associazione dei comitati organizzatori), del marchio Ride Fair (che contraddistingue i giovani cavalieri che esibiscono correttezza ed etica nei confronti dello sport e dei cavalli) e del progetto Scuderia Italia (una sorta di fondo d’investimento per consorziare più privati nell’acquisto di cavalli da destinare all’agonismo internazionale). In qualità di proprietario di cavalli sportivi Orlandi ha sostenuto un gran numero di cavalieri italiani (oltre al brasiliano Rodrigo Pessoa) a partire dai primi anni Novanta.

UMBERTO MARTUSCELLI, nato a Padova nel 1961, dopo essersi formato come cavaliere alla Scuola Padovana di Equitazione ha avviato nel 1982 la carriera di giornalista di sport equestri. Dal 1994 la sua ‘casa’ professionale è il mensile Cavallo Magazine: nel corso degli anni ha tuttavia scritto per le più importanti testate di settore (Giornale di Equitazione, Lo Sperone, Cavalli & Corse, Tutto Equitazione, Il Cavallo, Cavalli & Cavalieri) e per diversi quotidiani nazionali (Il Tempo, Il Mattino di Padova, Il Resto del Carlino, Quotidiano Nazionale, La Stampa). Ha pubblicato i volumi “Uomini e cavalli nelle Venezie: storia e sviluppo dell’equitazione triveneta” (Edizioni Equestri, Milano 1989) e “Lianos, il grande salto” (Equilibri, Roma 2004). Nel ruolo di speaker ha commentato alcune tra le più prestigiose manifestazioni nazionali e internazionali di salto ostacoli (Campionato del Mondo, Campionato d’Europa, tappe e finali di Coppa del Mondo): dal 1996 è la ‘voce’ dello Csio di Roma a Piazza di Siena.

Ufficio Stampa