Rugby> RBS 6 Nazioni, Italia che occasione persa

Foto Giulia Carbonari

Foto Giulia Carbonari
Farrell, cecchino infallibile, spegne ogni velleità azzurra

Italia – Inghilterra 15-19
Italia: Masi, Venditti, Benvenuti, Canale Mc Lean, Burton, Goti, Parisse ©, Barbieri, Zanni, Bertolami, Goldenhuys, Castrogiovanni, Ghiraldini, Lo Cicero, All.: Brunel A disp: D’Apice, Cittadini, Pavanello, Bergamasco, Semenzato, Botes, Morisi
Inghilterra: Foden, Ashton, Barritt, Farrell, Strettle, Hodgson, Youngs, Dowson, Robshaw ©, Croft, Palmer, Botha, Cole, Hartley, Corbisiero. All.: Lancaster A disp. Webber, Stevens, Parling, Morgan, Dickson, Turner-Hall, Brown
Arbitro: Garces (Francia)
Giudici di linea: Glancy (Irlanda) Paterson (Scozia)
TMO: Redmond (Irlanda)
Spettatori 53720
La neve non ha frenato la passione, l’Olimpico si veste a festa per le grandi occasioni. Gli addetti lavorano febbrilmente per regalare lo spettacolo del Rugby, quello con la R maiuscola. I presupposti per una impresa ci sono tutti ed il campo dimostra che si poteva, l’occasione era ghiotta. La nuova Italia di Brunel, però non la coglie, dopo averla accarezzata, quasi assaporata. Un primo tempo attento ed ordinato lascia agli inglesi solo calci piazzati, puntualmente realizzati da Farrell. Poi la scintilla che lancia Parisse e compagni verso un vantaggio ampio, quasi inaspettato. Un secondo tempo che si apre nel migliore dei modi, poi il crollo, con sostituzioni che non regalano un cambio di marcia, anzi affondano le speranze azzurre. Guardingo, l’inizio del quindici di casa, la linea difensiva lavora molto e tiene a distanza il pacchetto inglese. Gli ospiti si devono affidare a calci lunghi alla ricerca di spazi sguarniti. La difesa arcigna azzurra regala solo un paio di calci piazzati, che Farrell puntualmente trasforma. Il finale di tempo è tutto azzurro, la pressione offensiva la porta finalmente in prossimità della linea di meta, pressione che trova l’Inghilterra distratta e fallosa. Venditti è pronto ad approfittarne per trovare la meta. Burton, troppo decentrato, non può incrementare il punteggio. Ci pensa Benvenuti, all’ultimo giro di orologio, a far esplodere l’Olimpico; si intrufola nelle maglie bianche, agguantando un pallone vagante, e si invola in una cavalcata incontrastata di 40 metri per la seconda meta in tre minuti. Impossibile per Burton, questa volta, ciccare la trasformazione, al riposo l’Italia è avanti 12-6. Alla ripresa delle ostilità l’Italia sembra volare sulle ali dell’entusiasmo, provando a mettere altri punti in cascina a danno di una Inghilterra incerta; il brutto fallo subito da Parisse consente a Burton di mettere tra i pali un novo calcio piazzato che porta gli azzurri sul 15-6. Brunel si affida a piene mani alle forze fresche, quasi congelate, della panchina, purtroppo il cambio di Burton si rivela fatale. L’errore di rilancio di Masi, murato da Hodgson con relativa meta dell’inglese e realizzazione di Farrell, regala nuove speranze e benzina al quindici inglese. Il minuto 15 segna il definitivo sorpasso degli ospiti, è ancora il calcio da fermo di Farrell a lanciare i bianchi di Lancaster. L’azione inglese è più incisiva, punta sulla velocità di circolazione di palla per trovare i giusti varchi, ma di mete non se ne vedranno più. L’Italia sbuffa, lotta, si conquista due calci piazzati ma Botes, il sostituto di Burton, getta tutto alle ortiche con gesti tecnici improponibili. Di fatto è ancora Farrell a chiudere l’incontro, al 65’ è ancora un suo calcio piazzato a fissare definitivamente il punteggio. Per l’Italia, c’è spazio solo per i rimpianti.

Marco Benedetti