Ciclismo> Thibaut Pinot, giù il cappello al nuovo “re” del Giro di Lombardia

Monumentale Thibaut Pinot! Dopo la Milano-Torino, la striscia vincente del corridore francese della Groupama-Fdj è proseguita al Giro di Lombardia numero 112 andato in scena da Bergamo a Como staccando sul Civiglio il vinctore uscente Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) mentre sul terzo gradino del podio è salito il belga Dylan Teuns (Bmc Racing Team) regolando il gruppetto degli inseguitori.

Tanti corridori di primo piano e in grandisima condizione alla partenza della celeberrima Classica delle Foglie Morte con le salite di Colle Gallo, Colle Brianza, Madonna del Ghisallo, il temutissimo Muro di Sormano, Civiglio e la novità del Monte Olimpino (in sostituzione del San Fermo della Battaglia) per complessivi 241 chilometri e ben 4000 metri di dislivello dando vita a una gara molto dispensiosa e filata via a una media molto alta.

Con un vantaggio massimo di sei minuti intorno al 50°chilometro, la corsa è vissuta su una fuga di otto unità con Davide Ballerini (Androni Sidermec), Umberto Orsini, (Bardiani CSF), Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Florian Sénéchal (Fra, Quick Step Floors), Franck Bonnamour (Fra, Fortuneo Samsic), Jonathan Restrepo (Col, Katusha Alpecin), Michael Storer (Aus, Team Sunweb) e Marco Marcato (UAE Team Emirates).

Dopo 170 chilometri, la fuga è terminata sull’ascesa verso la Madonna del Ghisallo: con il tradizionale suono della campana ad accompagnare il passaggio di tutta la carovana al Santuario, ha scollinato per primo Orsini che si è aggiudicato il premio speciale intitolato alla memoria del compianto giornalista della Gazzetta dello Sport Pier Luigi Todisco.

I big hanno aspettato le pendenze bestiali (punte massime del 25%) del Muro di Sormano per dare fuoco alle polveri e a rompere gli indugi è stato Primoz Roglic (Slo, Lotto NL Jumbo). Con il francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale) che non ha retto il ritmo dei migliori, Pinot e Nibali hanno preso il coraggio a due mani contrattaccando e superando il corridore sloveno che a sua volta è riuscito a recuperare il gap dai due fuggitivi a metà discesa.

Sui tre battistrada è piombato il colombiano Egan Bernal (Team Sky) autore di uno spettacolare numero in discesa sfruttando pienamente le doti di specialista della mountain bike nell’affrontare le curve e a rilanciare l’azione con ottima lucidità.

Pinot, Nibali, Roglic e Bernal: un quartetto di qualità, i protagonisti mancati al mondiale di due settimane fa che hanno pedalato insieme fino ai piedi del Civiglio dove Pinot e Nibali hanno salutato la compagnia di Bernal e Roglic.

Alle loro spalle, nel drappello dei più immediati inseguitori, il campione del mondo Alejando Valverde (Spa, Movistar Team) è rimasto col fiato corto e senza compagni di squadra al proprio servizio (già dal Muro di Sormano) mentre la caccia ai battistrada organizzata dai portacolori della EF Drapac (tra i più attivi il canadese Micheal Woods, i colombiani Daniel Martinez e Rigoberto Uran) non è andata a buon fine.

Una sfida di nervi e di sguardi tra Pinot e Nibal con le energie ridotte al lumicino: prima della vetta del Civiglio il francese è riuscito a piegare la resistenza del corridore siciliano.

Nibali ha cercato di limitare i danni negli ultimi 10 chilometri perdendo 30 secondi da Pinot che ha confezionato il proprio capolavoro arrivando in solitudine sul lungolago di Como e riportando la Francia al trionfo nella Classica delle Foglie Morte 21 anni dopo Laurent Jalabert. Secondo Nibali, podio completato da Teuns, tra gli atleti italiani nella top-10 Domenico Pozzovivo della Bahrain Merida (ottavo) mentre all’undicesimo posto si è classificato l’iridato Valverde.

A suo agio negli strappi conclusivi, Pinot ha vinto la corsa dei suoi sogni: il Giro di Lombardia è suo al settimo tentativo ed è l’unica classica Monumento alla quale il corridore transalpino ha sempre partecipato da quando è professionista con all’attivo un terzo posto nel 2015 e un quinto nel 2017. Per Pinot la soddisfazione di aver stabilito il nuovo record di scalata del Muro di Sormano (1900 metri) in 8’48” abbattendo il tempo di 9’02” che apparteneva a Joaquin Rodriguez nell’edizione del 2012 de Il Lombardia vinta dall’ex professionista spagnolo: “Questa è la vittoria più bella della mia carriera. – ha dichiarato Pinot, al quinto successo stagionale – Quando Nibali è scattato sul Muro di Sormano ho pensato che fosse l’occasione perfetta. Quando poi ci hanno raggiunti Primoz Roglic ed Egan Bernal abbiamo mantenuto un vantaggio tra i 40 ed i 50 secondi. Li ho capito che per gli inseguitori sarebbe stato complicato chiudere il gap. Se avessi potuto scegliere una sola corsa da vincere in carriera, questa sarebbe stata Il Lombardia. Volevo passare da solo in cima al Civiglio, ma volevo evitare un’altra sfida in discesa con Nibali come in passato”.

Un secondo posto tutto cuore e grinta per Nibali dopo un’estate travagliata per i postumi della caduta assurda al Tour de France ma con una grande voglia nelle gambe di riscattare un mondiale sottotono e disputato non al massimo della forma: “Di più non potevo fare. Thibaut Pinot è uscito bene della Milano-Torino ed era veramente al top della condizione. È quello che ci vuole per imitare quello che ho fatto io l’anno scorso. Con la forza che rimaneva sono riuscito ad ottenere questo secondo posto con la testa, la grinta e la caparbietà. Per me conta molto di più la vittoria ma oggiAggiungi un appuntamento per oggi è una sorta di riscatto dopo tutto quello che è successo”.

Tra le sorprese di questo Giro di Lombardia il belga Teuns a podio recentemente del Giro dell’Emilia e nella scorsa primavera anche alla Freccia Vallone: “Posso essere felice oggiAggiungi un appuntamento per oggi perché c’erano due corridori fortissimi davanti a me. Avevo delle buone gambe, solo che non potevo scommettere sulla vittoria perché sul muro di Sormano si saliva troppo forte”.

Con la partecipazione al Lombardia, il 40enne friulano Franco Pellizotti ha chiuso nel miglior modo le 18 stagioni di onorata carriera nel professionismo sia come corridore vincente (13 successi compreso un campionato italiano nel 2012 e ben 11 Giri d’Italia disputati) che al servizio dei capitani, un ruolo ricoperto in maniera ammirevole per Vincenzo Nibali nel biennio 2017-2018 alla Bahrain Merida (nella quale sarà il direttore sportivo in ammiraglia nel 2019) ma anche alla Liquigas (dal 2006 al 2010) e al Mondiale di Innsbruck di quest’anno con la maglia della nazionale azzurra.

ORDINE D’ARRIVO 112°GIRO DI LOMBARDIA

1. Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) 241 chilometri in 5:53:22 media 40,920 km/h

2. Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) a 32”

3. Dylan Teuns (Bel, Bmc Racing Team ) a 43”

4. Rigoberto Uran (Col, Education First-Drapac)

5. Tim Wellens (Bel, Lotto Soudal)

6. Ion Izagirre (Spa, Bahrain Merida)

7. Rafal Majka (Pol, Bora-Hansgrohe)

8. Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida)

9. Daniel Martin (Irl, UAE Team Emirates) a 48”

10. George Bennett (Nzl, Lotto NL Jumbo) a 1’22”

11. Alejandro Valverde (Spa, Movistar Team) a 1’31”

12. Egan Bernal (Col, Team Sky)

13. Michael Woods (Can, EF Drapac)

17. Primoz Roglic (Slo, Lotto NL Jumbo) a 3’04”

54. Fabio Aru (UAE Team Emirates) a 8’40”

Luca Alò

14/10/2018