Assoluti Molfetta, riflettori per Ceccarelli e Dosso sui 100. Attesa Battocletti per la finale nei 5.000

I verdetti degli Assoluti di Molfetta: Samuele al primo titolo dei 100 con 10.30, Zaynab corre in 11.28 ed è regina per la quarta volta. Brilla il giovane ostacolista, Battocletti super finale nei 5000, Diaz 17,21, Osakue 63,25

di Nazareno Orlandi

Gli sprint di Samuele Ceccarelli e Zaynab Dosso, il futuro scritto nei 21 anni di Lorenzo Simonelli, la classe immensa di Nadia Battocletti. Questa, in sintesi, la seconda giornata dei Campionati Italiani Assoluti di Molfetta (Bari). Nei 100 metri trionfa il campione europeo indoor dei 60 Ceccarelli (Atl. Firenze Marathon), al suo primo titolo assoluto su questa distanza, con il tempo di 10.30 (-1.0). È invece il quarto successo tricolore per Dosso (Fiamme Azzurre), al primato stagionale con 11.28 (-1.1). Nei 110 ostacoli Simonelli (Esercito) conferma il proprio talento con la vittoria in 13.40, anche in questo caso con vento contrario (-1.3), e al femminile è appassionante il duello dei 100hs: Giada Carmassi (Atl. Brugnera Friulintagli) batte per soli tre millesimi Elena Carraro (Atl. Brescia 1950) entrambe a 13.14 (-0.7). A Battocletti (Fiamme Azzurre) basta correre gli ultimi 200 metri per vincere il titolo dei 5000 (16:08.50) al termine di una gara molto tattica. A segno i triplisti Andy Diaz (Libertas Unicusano Livorno, 17,21/-1.0) e Ottavia Cestonaro (Carabinieri, 13,98/0.0), Daisy Osakue (Fiamme Gialle) nel disco con 63,25, il bronzo mondiale dell’alto Elena Vallortigara (Carabinieri, 1,87).

100 METRI – Qualche minuto di apprensione quando Samuele Ceccarelli (Atl. Firenze Marathon) resta a terra, dolorante, dopo l’arrivo: è soltanto un crampo, nulla di più, per il campione europeo indoor dei 60 metri, aiutato a ‘guarire’ dal suo rivale diretto sul rettilineo di Molfetta, l’altro staffettista azzurro Roberto Rigali (Bergamo Stars). C’è fair play dopo il confronto, serrato, in pista, con lo sprinter da 10.13 (al Golden Gala e agli EuroTeam) che supera il primo frazionista della 4×100 di Grosseto per quattro centesimi: 10.30 a 10.34, con Eolo a sfavore (-1.0), tempi grosso modo simili a quelli corsi in batteria, con ‘Cecca’ leader in 10.31 (-1.0). “Ho provato a dare qualche zampata in più, quando a metà gara ho visto che gli avversari stavano iniziando a risalire – le parole dell’azzurro – La tensione da competizione oggi c’era, ammetto che rispetto ad altre gare sia stata decisamente più impegnativa, dal punto di vista dell’approccio fisico e psicologico, a causa di qualche fastidio o risentimento di routine. In finale, poi, mi è venuto un crampo al bicipite, mi sono spaventato lì per lì, e sono contento di essere arrivato in fondo sano”. Dopo la gioia per l’oro con la 4×100 agli Europei U23, Eric Marek (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) può esultare anche per il terzo posto degli Assoluti. Nei 100 al femminile brinda ancora Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre), al suo quarto titolo nelle ultime cinque edizioni. La Puglia restituisce una velocista ritrovata dopo lo stop degli Europei a squadre: primato stagionale con 11.28/-1.1 (meglio dell’11.30 di sabato scorso a Madrid), quinto crono in carriera, e una fase lanciata che tiene a distanza Anna Bongiorni (Carabinieri), seconda con 11.42, e Alessia Pavese (Aeronautica), terza con 11.54.

OSTACOLI – Il vento contrario non aiuta, ma Lorenzo Simonelli sa interpretare le condizioni non ideali, come quando ha corso sotto la pioggia in 10.25 nei 100 metri dello stadio dei Marmi e in 13.33 tra gli ostacoli degli Euro U23 (argento). Allo stadio Cozzoli, dopo il tranquillissimo 13.98 (-0.7) della batteria, si scatena in finale con 13.40 (-1.3) nel faccia a faccia con Hassane Fofana (Fiamme Oro, 13.64), senza il primatista italiano Paolo Dal Molin (Fiamme Oro) che rinuncia già in batteria, nella giornata della nascita della sua piccola Chloè. Il ventunenne romano è il più pulito tra le barriere e scappa via per afferrare il suo primo titolo assoluto all’aperto nei 110hs, bis dopo la vittoria dei 60hs della stagione indoor. Terzo, a sorpresa, Nicolò Giacalone (Atl. Biotekna) con 14.06. Molto più combattuta la finale femminile: soltanto tre millesimi dividono Giada Carmassi (Atl. Brugnera Friulintagli) e l’argento europeo U23 Elena Carraro (Atl. Brescia 1950), entrambe a 13.14 (-0.7), con Carmassi che comanda per nove ostacoli e Carraro che rientra con decisione sull’ultima barriera, fino quasi a sfiorare il colpaccio nel ‘tuffo’ finale. Terza piazza per Nicla Mosetti (Bracco Atletica) che con 13.32 riporta idealmente sul podio l’allenatore Gianni Cecconi, premiato poche ore prima con il Coaching Award della European Athletics dal presidente della FIDAL Stefano Mei.

5000 – Onorare il campionato italiano a sei giorni dal record dei 5000 a Londra è l’emblema di quanto Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre, 16:08.50) tenga alla maglia tricolore. Nella specialità che le ha regalato il settimo posto alle Olimpiadi di Tokyo, la trentina ‘attacca la musica’ negli ultimi duecento metri, con un cambio di passo fulminante, irresistibile anche per Ludovica Cavalli (Aeronautica, 16:09.72), l’ultima a cedere allo strapotere di Nadia, al termine di una gara che per 4600 metri non era stata condotta su ritmi esuberanti. Terza Valentina Gemetto (Dk Runners Milano, 16:13.10). Tra gli uomini è decisivo il break finale di Jacopo De Marchi (Esercito) che riesce a tenersi alle spalle Pasquale Selvarolo (Fiamme Azzurre, 14:03.01) e Alberto Mondazzi (Atl. Casone Noceto, 14:03.56), anche in questo caso in una gara più votata al corpo a corpo, che al crono sul display.

SALTI – Soltanto Andy Diaz (Libertas Unicusano Livorno) vola oltre i diciassette metri in una gara di triplo che esplode meno che nelle aspettative, complici pure le folate contrarie alla direzione della rincorsa. Il primatista italiano si ‘accontenta’ del 17,21 (-1.0) del terzo turno di salti, poi con il risultato in cassaforte preferisce non saltare più. E i tre azzurri Emmanuel Ihemeje (Aeronautica, 16,58/-1.1), Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle, 16,52/-1.0), Tobia Bocchi (Carabinieri, 16,39/-1.5) stavolta non esagerano. Tra le donne, nelle ultime dieci edizioni si sono sempre spartite i titoli italiani, e Molfetta non fa eccezione: stavolta la festa è per Ottavia Cestonaro (Carabinieri) di nuovo al trionfo nel triplo dopo quattro anni con 13,98 (0.0), misura piazzata al terzo ingresso in pedana. All’ultimo assalto l’argento europeo indoor Dariya Derkach (Aeronautica) atterra cinque centimetri più indietro (13,93/-0.3) e non riesce a confermarsi campionessa italiana. Un turno finale che premia Veronica Zanon (Fiamme Oro) con un hop-step-jump da terzo posto (13,19/-1.1). Per il bronzo mondiale di Eugene Elena Vallortigara (Carabinieri) c’è la soddisfazione per il titolo nell’alto, certamente più che per la misura (1,87) lontana dai suoi momenti migliori. Seconda Alessia Trost (Fiamme Gialle) con 1,84, terza Idea Pieroni (Carabinieri) con 1,81. Nell’asta, a pochi giorni dalla partenza per gli Europei U20 di Gerusalemme, lo junior Simone Bertelli (del 2004) centra il suo primo tricolore assoluto: il saltatore della Safatletica Piemonte doma 5,40 alla seconda prova e poi tenta per tre volte, senza fortuna, il 5,52 che avrebbe rappresentato il primato italiano U20. Seconda piazza per Matteo Oliveri (Atl. Virtus Lucca) con 5,30, dieci centimetri meglio di Matteo Madrassi (Atl. Malignani Libertas, 5,20).

LANCI – È la quinta volta dell’anno oltre i 63 metri per la primatista italiana del disco Daisy Osakue (Fiamme Gialle), un dato che significa ‘consistenza’. In occasione del suo quarto titolo estivo di fila, chiarisce le intenzioni già al primo lancio, con il 63,25 che resterà la prestazione-top. La accompagnano sul podio Stefania Strumillo (Fiamme Azzurre, 56,01) ed Emily Conte (Atl.

Riviera del Brenta, 53,43). La misura giusta quando serve, il lancio più lungo della sua stagione nel momento di ribadire la leadership tricolore: a Molfetta decolla il campano Roberto Orlando (Aeronautica), 76,53 nel giavellotto per garantirsi il terzo titolo estivo di fila. Il bronzo europeo U23 Michele Fina (Esercito) raddrizza la gara soltanto all’ultimo lancio (73,63) valido per il secondo posto e per scavalcare Giovanni Bellini (Studentesca Milardi Rieti) comunque fiero del suo 72,27 che gli consegna il terzo ‘gradino’ del podio. Al femminile, il sorpasso si materializza al quinto turno di lanci. Carolina Visca (Fiamme Gialle), da alcuni mesi studentessa oltreoceano alla University of California e orgogliosa portacolori dei Golden Bears in Ncaa, si riprende la maglia tricolore estiva dopo tre anni, scagliando il giavellotto a 56,54 e aggiungendo il titolo di Molfetta a quelli di Bressanone 2019 e Padova 2020. Per lunghi tratti la leader della gara era stata Pascaline Adanhoegbe (Cus Pro Patria Milano) con una spallata da 55,18, misura che alla fine sarà valida per il terzo posto, superata di un metro nella lotta per la seconda piazza dalla tricolore uscente Paola Padovan (Carabinieri) capace di 56,18 all’ultimo lancio. È un bis per un altro lanciatore romano, Simone Falloni (Aeronautica), nel martello: dopo il titolo di Rieti si ripete in Puglia con 71,59, prevalendo su Giorgio Olivieri (Carabinieri, 70,65) e Giacomo Proserpio (Carabinieri, 70,11).

STAFFETTE – Gli uomini della Riccardi Milano 1946 a segno nella 4×100 con 39.95 (Ruskin Molinari, Simone Tanzilli, Andrea Bernardi, Wanderson Polanco), davanti alla Fratellanza Modena 1874 (40.23) e all’Athletic Club 96 Alperia (40.28). Tra le donne si impone l’Atletica Brescia 1950 con Anna Marta Carnero, Gaia Pedreschi, Alexandra Almici e Gloria Hooper (45.61), meglio del Cus Pro Patria Milano (45.80) e del Cus Catania (46.08).

BATTERIE 400HS – La batteria dei 400hs, per la primatista italiana Ayomide Folorunso (Fiamme Oro), è una ‘sgambata’ conclusa in 55.93 senza particolare impiego di energie in vista della finale di domani. Gara che per le rivali potrebbe decidere le sorti delle convocazioni mondiali, in una specialità nella quale c’è abbondanza di pretendenti: avanti Linda Olivieri (Fiamme Oro, 57.42), Rebecca Sartori (Fiamme Oro, 57.76), Eleonora Marchiando (Fiamme Oro, 58.23). Al maschile, il miglior tempo del primo round è per Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946) che apre il weekend con il 50.59 della batteria e precede Lorenzo Cesena (Atl. Piacenza) migliorato a 51.11. Nell’altra ‘heat’ Michele Bertoldo (Atl. Vicentina, 51.77) e Giacomo Bertoncelli (Atl. Insieme Verona, 51.85) si cercano con lo sguardo, sorridono e rallentano vistosamente negli ultimi metri, dandosi appuntamento a domani.

BATTERIE 400 – Possono giocarsela soprattutto in due, nei 400 metri. È forte la candidatura di Davide Re (Fiamme Gialle), accreditato del miglior crono dell’anno (45.39) e apparso in controllo nella propria batteria, dominata in 46.28. Quanto visto nel sabato di Molfetta suggerisce che potrebbe trattarsi di un testa a testa con il campione europeo U23 della 4×400 Lorenzo Benati (Fiamme Azzurre) avanti senza problemi in 46.33. La finale non sfugge a Edoardo Scotti (Carabinieri, 46.46) e Riccardo Meli (Atl. Riccardi Milano 1946, 46.64) che duellano nella prima batteria, non ci sarà invece Brayan Lopez (Fiamme Azzurre) squalificato per invasione di corsia. Tra le donne del giro di pista, il turno iniziale dice che non c’è nulla di già scritto per la finale di domani: le impressioni migliori le desta Alessandra Bonora (Bracco Atletica) che firma il tempo più rapido con 52.58 e con una sensazione di facilità, davanti ad Anna Polinari (Carabinieri, 52.78) e alla campionessa in carica Alice Mangione (Esercito) alla ‘Q’ maiuscola con 53.10. Nell’altra batteria si mette in mostra Giancarla Trevisan (Bracco Atletica), meglio di tutte con 53.00.

BATTERIE 800 – Primi indicazioni, chiare, inequivocabili, su quanto accadrà nelle finali: una battaglia totale fra tre ottocentisti al maschile e tre al femminile. Simone Barontini (Fiamme Azzurre) con un filo di gas si appropria della prima batteria in 1:48.68, dopodiché nella seconda ‘race’ cominciano a prendere le misure l’un l’altro Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro, 1:48.17) e Francesco Pernici (FreeZone, 1:48.49). Al femminile Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre) preme leggermente di più sull’acceleratore (2:04.65): meno impegnate le altre Fiamme Azzurre Elena Bellò (2:06.52) e Gaia Sabbatini (2:06.68), attese domani a un super derby.

PROVE MULTIPLE DAY 1 – Il decathlon si apre con la rasoiata di Lorenzo Naidon (Us Quercia) che allarga le braccia al traguardo dei 100 metri per il primato personale di 10.69, sospinto da un vento di +1.5, seguito dal 10.78 di Andrea Cerrato (Atl. Fossano ’75) e dal 10.92 di Simon Zandarco (Lana Raika). Il trentino è il protagonista della mattinata anche in virtù del 7,45 del lungo, ancora un primato personale, sfruttando tutto il vento a disposizione (+2.0). Anche qui è Cerrato al secondo posto con 7,25 agevolato da una brezza oltre i limiti (+2.3) e Zandarco al terzo (7,09/+3.4). Il peso vede un testa a testa tra Naidon, al terzo successo del giorno, e Michele Brini (Atl. Imola Sacmi Avis): 13,42 contro 13,40. È invece Lorenzo Modugno (Polisport. Triveneto Trieste) il padrone del salto in alto con 2,08, Cerrato il più veloce nei 400 metri con 47.58. La classifica dopo cinque prove recita Naidon 4162, Zandarco 3858, Modugno 3774. Al femminile, l’eptathlon inizia con il primo posto di Rebecca Gennari (N. Atl. Varese) nei 100hs in 14.28 (+1.6) e prosegue con il sigillo di Chiara Sala (Gs Ermenegildo Zegna) nell’alto con 1,74, il successo parziale di Sara Chiaratti (Libertas Unicusano Livorno) nel peso con 12,87 e il 24.27 vincente di Giulia Riccardi (Gs Trilacum) nei 200 metri. Dopo le prime quattro prove questa è la classifica: Chiaratti 3160, Gennari 3115, Sala 3079.