Questa mattina, il gruppo orogranata della prima squadra femminile si è recato al santuario mariano nel rinnovo dell’omaggio alla Vergine Mesopanditissa.
Giocatori e staff dell’Umana Reyer femminile si sono uniti ai tanti Veneziani che hanno raggiunto la Basilica, eretta come ex voto dedicato alla Madonna per la liberazione dalla peste che tra il 1630 e il 1631 decimò la popolazione della città lagunare. Il gruppo orogranata ha visitato la Basilica ed acceso diversi ceri votivi in omaggio alla Vergine.
Un appuntamento che coach Andrea Mazzon, da veneziano doc, vive dunque con una particolare intensità. “Fin dai miei nonni – ricorda – è una tradizione nella mia famiglia, arrivata fino ai nipoti dei nipoti, quella di regalare a ogni nuovo nato una medaglietta con una piccola Madonna Nicopeia. Oggi, chiaramente, i miei nonni non ci sono più. Ma, finché sono stati in grado di muoversi, siamo sempre andati tutti insieme a fare il pellegrinaggio. Ed era tradizione obbligata, dopo essere stati in Basilica, anche quella di percorrere a piedi il ponte votivo e poi fermarsi all’Harry’s Bar a bere un Bellini”.
Per l’head coach orogranata, del resto, la Madonna della Salute ha un significato che va anche al di là dell’aspetto religioso: “Indipendentemente dal proprio credo, sono convinto che occasioni come queste facciano bene alla persona in quanto tale. Per questo, tanto più in una realtà cittadina formata da sempre meno persone, portare avanti le tradizioni, che secondo me andrebbero ricercate in ogni contesto, penso che sia una cosa buona. La Madonna della Salute, un po’ come succede in altri contesti per esempio con il Palio di Siena o la partita di calcio fiorentino, offre infatti alla gente l’occasione di stare insieme, al di là di tutte le differenze, e a costruire e rafforzare così lo spirito di comunità”.
“Essendo ormai da parecchi anni qui – spiega la capitana orogranata, Francesca Pan, in rappresentanza delle compagne – non è la prima volta che mi capita di effettuare questo pellegrinaggio, al fianco della tanta gente comune che non manca mai di portare il proprio omaggio alla Vergine. Anche per noi atlete, che difendiamo e portiamo in giro per l’Italia un nome importante come quello di Venezia, è sempre un piacere ricordare una pagina importante della storia della Serenissima, che trovò l’aiuto della Madonna in occasione di una delle più gravi pestilenze che la colpirono. Questa è una festa che, dopo tanti secoli, continua a rivestire un significato speciale per chi vive a Venezia. E l’atmosfera di grande forza spirituale che si respira ogni volta che si ha l’occasione di entrare in Basilica credo possa essere percepita anche da parte di chi veneziano non è”.
Ufficio Stampa