Special Olympics: Gioia Europea

La fine dei Giochi Europei Special Olympics di Anversa 2014, trascina con sé ricordi ancora nitidi, scolpiti nel cuore e nella mente di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di parteciparvi. Sensazioni uniche e le barriere, d’incanto, spariscono per dare spazio e luogo ai sentimenti veri.
Una gioia europea, che unisce diverse bandiere, colori e, sotto lo stesso riflettore, illumina la scena. I protagonisti sono loro, gli Atleti Special Olympics, ma anche gli allenatori, i volontari, i medici, i familiari. Tutti uniti per celebrare lo sport nella sua più completa accezione e per i valori che trasmette. Sport, inteso come passione, integrazione e condivisione. I Giochi rappresentano per gli Atleti innanzitutto un’opportunità. Quella di poter esprimere le proprie abilità e di sentirsi parte del mondo. Come i Campioni affermati dello sport, gli Atleti Special Olympics vivono l’attesa delle gare, le preoccupazioni, le delusioni, le gioie. Si nutrono di emozioni limpide, per un’esperienza che li arricchisce al di là del mero riconoscimento sportivo. Certo, anche loro sognano di vincere una medaglia, ma il più grande risultato è rappresentato dal momento magico che stanno vivendo.
A loro non importa se, rispetto ai colleghi di altre Associazioni o Federazioni sportive, suscitano meno interesse mediatico, la gioia è poter essere lì per costruire qualcosa di importante, a livello sportivo ma soprattutto sul piano umano.
Questo dovrebbe essere uno spunto di riflessione. Perché parlare degli Atleti Special Olympics significa evidenziare l’importanza dello sport come mezzo per la piena integrazione delle persone con disabilità intellettiva nella società. Significa, inoltre, rivolgere un messaggio alle tante persone e famiglie coinvolte che ancora non conoscono l’esistenza di tale opportunità.
La fiamma olimpica ha la funzione di accendere il tripode durante lo svolgimento dei Giochi, con la conclusione degli stessi, la speranza è che possa non esaurirsi continuando a rappresentare quella luce di speranza tesa ad un mondo migliore.
Per la cronaca, di seguito il palmarès della Delegazione italiana, composta da 46 Atleti, ai Giochi Europei Special Olympics di Anversa: 13 medaglie d’Oro, 27 d’Argento e 16 di Bronzo.

Special Olympics, il CIO e il Comitato internazionale Paralimpico sono organizzazioni complementari, ognuna testimone del potere dello sport. Ognuna di esse è colonna portante del movimento olimpico che ha il compito di realizzare la visione olimpica ma in modi diversi. 25 anni fa il CIO ha per la prima volta riconosciuto Special Olympics con un protocollo d’intesa durante i Giochi Mondiali Invernali del 1988.
Special Olympics è un’organizzazione internazionale che da voce ogni giorno e in tutto il mondo allo spirito umano tramite il potere del mutamento e la gioia di fare sport. Con il suo lavoro nello sport, salute, educazione e formazione della comunità, Special Olympics affronta l’inattività, l’ingiustizia, l’intolleranza e l’isolamento sociale incoraggiando e sostenendo le persone con disabilità intellettiva col fine di creare una società più accogliente ed inclusiva. Fondato nel 1968 da Eunice Kennedy Shriver, il Movimento Special Olympics è cresciuto da qualche centinaia di Atleti fino a raggiungere i 4.200.000 Atleti in ben 170 Paesi. Con il supporto di più di un milione di coach e volontari, Special Olypics offre la possibilità di praticare 32 discipline olimpiche in più di 70.000 competizioni durante tutto l’anno.
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