Gli Atleti di Special Olympics in parlamento per indicare la via della piena inclusione

dal piano legislativo al concreto della quotidianità

Dal diritto allo sport, allo studio e al lavoro per garantire a tutte le persone con disabilità intellettive una vita piena e dignitosa

Roma, 1° dicembre – Il ruolo formativo ed educativo dello sport al centro dell’incontro tenutosi oggi Roma nella Sala Refettorio di Palazzo San Macuto, sede della Biblioteca della Camera dei Deputati, ha prodotto riflessioni importanti. L’incontro, tenutosi alla vigilia di domenica 3 dicembre, Giornata internazionale per le persone con disabilità, è ormai un concreto appuntamento annuale di dialogo con le istituzioni.

Una delegazione di 35 persone di Special Olympics Italia, tra atleti leader e tutor, incontrando a una rappresentanza di parlamentari ha affrontato il tema della modifica dell’articolo 33 che attribuisce, coerentemente, allo sport un valore culturale ora tutelato dalla nostra Costituzione. Un principio che è da sempre fonte d’ispirazione per il Movimento Special Olympics.

Rilevante la presenza e le dichiarazioni del Presidente del CONI Giovanni Malagò che a tal proposito ha dichiarato oggi: “ Il CONI ha una lunga e consolidata relazione con Special Olympics. Tutto il Pianeta vorrebbe avere a che fare con il marchio più prestigioso che ci sia, ossia i cinque cerchi Olimpici. Ebbene, il CIO è geloso del marchio, che solo i Comitati Olimpici nazionali possono usare. Nel tempo solo due istituzioni hanno avuto l’opportunità di agganciarsi, entrando nel mondo olimpico: le Paralimpiadi e Special Olympics, che è tra le Associazioni benemerite. Quest’ultima si è fortemente battuta perché lo sport trovasse spazio in Costituzione grazie alla modifica dell’articolo 33”. E prosegue: “ Approfondire i contenuti della recente modifica dell’articolo 33 sottintende la volontà di proiettare nel futuro un modello ancora più inclusivo, fruibile a tutti, orientato alla declinazione che risponde maggiormente alle esigenze degli atleti di Special Olympics”.

Presenti Pietro Lorefice, Senatore e Segretario della Presidenza del Senato: “ Io vi seguo da diverso tempo e attingo linfa e stimoli dai vostri appelli. La parola inclusione è chiave negli interventi degli atleti leader ed io, da parlamentare, vi garantisco che seguirò sempre da vicino la vostra attività e la supporterò con forza. Voi ci permettete di fare meglio il nostro lavoro. Vorrei che venissero istituiti dei tavoli di lavoro a livello istituzionale affinchè gli spunti e le domande emerse oggi trovino risposte concrete ”.

Paolo Trancassini, Deputato e Questore della Camera dei Deputati: “Ringrazio Special Olympics per aver promosso l’iniziativa di oggi che ci ha consentito di ascoltare le esperienze di vita di questi atleti che attraverso lo sport esprimono le loro potenzialità, abbattendo stereotipi e pregiudizi e celebrando il valore della diversità. L’obiettivo è quello di dare piena attuazione alla presenza dello Sport in Costituzione mettendo in campo le migliori strategie sul tema dell’inclusione delle persone disabili. Siamo pronti a fare squadra con il mondo di Special Olympics, senza distinzioni di colori politici, nel percorso per rendere autonome le persone con disabilità intellettive”.

Alessandra Maiorino, Senatrice e membro della 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali):” Ci battiamo affinchè il tema dell’empatia permei la politica. Qui si è parlato di abbattimento di barriere, di cancellazione delle etichette. Se ci sforzassimo di far passare il messaggio che l’essere umano è complesso l’inclusione sarebbe un’azione più naturale. Lo sport come mezzo e non come fine: la partecipazione di tutti è lo scopo finale”.

Luciano Ciocchetti, deputato e Vicepresidente della XII Commissione (Affari sociali):”Special Olympics parte dal territorio e lavora con e per questo. La politica interviene sul ruolo educativo della scuola per dare un ulteriore segnale positivo in tema di lotta al bullismo, sostegno, tutoring. Quanto alla modifica dell’articolo 33 della Costituzione è importante ma, ancora di più, lo è il supporto alle singole Regioni affinchè operino sempre con maggiore vigore”.

E fanno eco le dichiarazioni di Alessandro Palazzotti, Vicepresidente:” Occorre un intervento nel settore dello sport mirato ad un bacino di utenza di tre milioni di persone con disabilità. L’emendamento all’articolo 33 è fondamentale ma occorre concretizzare quanto sancito con un accordo tra lo Stato e le Regioni. Così come accade già in Sardegna, occorre replicare una sorta di incentivo che io chiamerei “Bonus Abilità” in grado di supportare quelle strutture sportive, le stesse opportunamente segnalate dalle famiglie, attraverso un contributo proporzionale al grado di disabilità che si intende accogliere nella struttura”.

Il nuovo comma inserito nell’art. 33 della Carta Costituzionale persegue lo scopo di tutelare l’attività sportiva come strumento di sviluppo della persona. Tuttavia, affinché si possa concretizzare una perfetta aderenza tra i dettami costituzionali ed il mondo del lavoro e della comunicazione, il costante dialogo tra le parti è imprescindibile. L’incontro di oggi ha dato spazio e voce a chi, grazie alla benefica azione dello sport, ha potuto improntare la propria vita su basi di autonomia, autostima e reale inclusione sociale.

Ecco allora che una delegazione di nove atleti Special Olympics ha fornito oggi suggestioni legate alla propria vita quotidiana. Sono emersi spunti di riflessione e ipotesi di soluzioni: Daniele Curatola, Andrea Aloisio, Daniela Valentino, Valentina Costa, Andrea Tomasoni, Luciano Scandariato, Federico Correzzola, Lorenzo Mancino e Alessandro Brivio hanno dato voce alle istanze delle centinaia di migliaia di persone in Italia che, quotidianamente, vivono lo sport come luogo di interazione sociale e crescita dell’autostima. Il nuovo comma inserito nell’art. 33 della Carta Costituzionale persegue, infatti, lo scopo di tutelare l’attività sportiva come strumento di sviluppo della persona.

L’intervento degli atleti leader ha disegnato un percorso umano costituito da elementi di energia e positività ma anche di difficoltà ed ostacoli reali. Daniele Curatola è un atleta di appena 15 anni: “ Voglio chiedere alla politica che gli articoli 32, 33 e 34 della Costituzione vengano sempre applicati: senza la possibilità di curarmi e senza lo sport io non sarei qui e non potrei vivere le forti emozioni che mi regala una medaglia sul podio!”. Andrea Aloisio esordisce con lucidità:” Fin da piccolo ho sempre fatto fatica a relazionarmi con gli altri e ad esternare le emozioni. Possiamo dire che nella mia vita Special Olympics ha segnato uno spartiacque. Prima non comunicavo e mi isolavo da tutti poi, ai miei 14 anni, è arrivato il badminton. Questo mondo sportive, con le persone giuste che mi hanno dato l’oppurtunità di mostrare a tutti quanto valgo, ha improvvisamente cambiato l’ordine dei fattori”.

Aggiunge Daniela Valentino: “Ho una malattia genetica sconosciuta. Lo sport è il mio mondo, mi dà tantissimo e gliene sono grata. Il nuoto è il mio primo amore e il mio migliore amico, quando sono in acqua mi sento una ragazza come le altre perché mi vedo proprio come i miei coetanei”. Per Valentina Costa: “C’è la necessità di abbattere le barriere strutturali e quelle mentali” . Andrea Tomasoni ammette che: ”È stato difficile, all’inizio, accettare la mia diversità. Oggi, grazie alla danza sportiva, riesco ad essere me stessa e sono riuscita a realizzare il sogno di partecipare ai Giochi Nazionali Invernali che si sono svolti a Bardonecchia”.

Luciano Scandariato afferma che: “Se 50 anni fa le persone come me venivano relegate in casa, oggi noi atleti abbiamo la fortuna di partecipare a eventi nazionali e internazionali e di esserne protagonisti”.mentre Lorenzo Mancino, prossimo alla Laurea in Storia, dice che : “ Special Olympics mi ha permesso di acquisire piu fiducia in me stesso e dato la possibilità di fare nuove amicizie e conoscere persone nuove e aperte ad un mondo che ottiene bellezza dalla diversitá!”.

Alessandro Brivio, 24 enne di Lecco afferma che : ” devo allo sport la mia autonomia, la possibilità di girare il mondo, anche se migliori collegamenti tra gli impianti sportivi e I luoghi di vita e studio agevolerrebbero la nostra vita grazie ad interventi risolutivi”.

È palese- se ancora fosse necessario sottolinearlo- il ruolo sociale dello sport: “”Pensiamo -ha concluso il Direttore Nazionale Alessandra Palazzotti – che unire le forze per concretizzare,nella vita quotidiana, ciò che è stato sancito dall’art 33 oggi sia un impegno da assumersi con grande forza di volontà. Si affronta il tema delle disabilità, intellettive in particolare, ancora con troppi retaggi e pregiudizi. È necessario sensibilizzare il comune sentire, mettendo in luce le capacità e i talenti e allora, forse, anche le aziende sarebbero stimolate ad assumere le persone con disabilità. Ecco, penso che la nuova frontiere per rendere il nostro Paese sempre più civile e inclusivo passi proprio da qui”.

L’ Atleta e giovane Leader Lucrezia Parodi ha chiuso l’incontro con il giuramento degli atleti Special Olympics: ” Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”..

Giampiero Casale

Responsabile Ufficio Stampa & Comunicazione
Special Olympics Italia