ROMA – Sarà difficile per i circa ottomila tra atleti, iscritti e simpatizzanti della Polisportiva Lazio dimenticare l’incontro di giovedì mattina con Padre Francesco. Tutto il Vaticano ed in particolare la suggestiva aula Paolo VI sono stati invasi da una marea biancazzurra festosa ed entusiasta. La lunga attesa, tre ore circa, è stata vissuta in un clima da stadio tra sventolii di bandiere, filmati d’epoca e le note degli inni laziali cantati dai vari autori Tony Malco, Enrico Lenni, Francesco Scarcelli e Velia Donati, moglie dell’indimenticato cantautore romano Aldo Donati. Il tutto sotto l’abile regia di Pino Insegno che ha presentato l’evento.
Emozionante come al solito l’arrivo del Santo Padre accolto dal tripudio festante del popolo laziale. Tanti, tantissimi i bambini che si sono allungati verso il Pontefice per stringergli la mano.
Bergoglio nel corso dell’udienza, breve ma concisa, ha voluto sottolineare alcuni concetti: “In Italia, come anche nel mio Paese, in Argentina, si rischia di parlare sempre del calcio e di trascurare le altre attività sportive. Invece ogni sport ha un suo valore, non solo fisico o sociale, ma anche morale, perchè offre la possibilità ai ragazzi e ai giovani, di crescere nell’equilibrio, nell’autocontrollo, nel sacrificio e nella lealtà verso gli altri. E voglio sottolineare, la lealtà, la lealtà verso gli altri, dove cresce un po’ dappertutto l’abitudine del tradimento, ‘ma questo non mi conviene’. No, la lealtà”. Poi Bergoglio ha rivolto un deciso appello a dirigenti ed atleti della gloriosa Polisportiva Lazio ricordando le origini e gli intenti dei padri fondatori: “Che la vostra società sportiva sia sempre una casa aperta, dove si possa sperimentare la fraternità e l’armonia fra le persone, senza discriminazioni. Quando la vostra società è stata fondata Lo sport organizzato era prerogativa delle persone facoltose. L’intento di quel gruppo fondatore era quello di diffonderlo a tutti i livelli e in tutte le categorie sociali. Vi incoraggio perciò a continuare ad essere accoglienti, a valorizzare i diversi talenti”. Comprensibilmente emozionato il presidente generale della Polisportiva Lazio Antonio Buccioni che davanti al Pontefice ha rimarcato gli ideali della più grande polisportiva d’Europa (59 sezioni!): «La presenza di tanti giovani e tanti sogni fa in modo che davanti a lei ci sia la nostra grande famiglia, la società sportiva Lazio. Da 115 anni sventoliamo senza macchia i colori della società. Santità, conceda ai nostri appassionati la sua benedizione». Al termine dell’udienza tutti i presidenti delle varie sezioni hanno regalato un dono al Papa che ha anche ricevuto uno splendido quadro che lo raffigura abbracciato a un tifoso laziale, opera realizzata da Massimo Disegnello, Francesco Cuomo e Daniele Caminati, artisti della curva Nord. All’udienza mancava la Lazio Calcio che sarà ricevuta da Papa Francesco il 22 maggio insieme alla Juventus in vista della finale di Coppa Italia.
Carlo Monteverde