Ciclismo> Sant’Omero, Sant’Egidio della Vibrata e Torano Nuovo in “vetrina” con il Memorial Morgan Capretta

Sant'Omero

Sant'Omero
A Garrufo di Sant’Omero sono giorni di febbrile attività per la messa in atto dell’edizione numero 26 del Memorial Morgan Capretta (Trofeo Città di Garrufo-Medaglia d’Oro Vincenzo Di Clemente-Trofeo Centro Carne) che non mancherà di appassionare e suscitare l’apprezzamento del pubblico verso un evento classico dell’estate ciclistica in terra abruzzese per la validità di campionato regionale élite ed under 23 sotto l’egida della Federciclismo Abruzzo.
Di anno in anno, lo spettacolo e le emozioni regalate dai migliori élite ed under 23 in ambito nazionale e l’instancabile lavoro degli organizzatori dell’Asd Grimper (in perfetta sintonia con il Velo Club Montesilvano) costituiscono il motore principale di questa manifestazione ma al tempo stesso un’occasione unica per conoscere il territorio della Val Vibrata scoprendolo nella sua interezza, tra storia, arte, natura, cultura, tradizioni folkloristiche ed enogastronomiche.
Il percorso, disegnato tra le strade della Val Vibrata, è di 140 chilometri con due circuiti distinti che interessano le località di Garrufo (sede di partenza e di arrivo), Sant’Omero, i Colli di Sant’Omero (novità di quest’anno che sostituisce lo strappo del cimitero che solitamente si affrontava nel finale di corsa), Torano Nuovo, Sant’Egidio alla Vibrata, Villa Bizzarri e Villa Marchetti.
Sant’Omero è tra le località più antiche della Val Vibrata ed anche tra le più importanti. Sorge su una lussureggiante collina verde, spartiacque tra i due fiumi, Vibrata da un lato e Salinello dall’altro.
La storia di Sant’Omero ha radici antichissime, che si allungano fino all’età preistorica, infatti le prime testimonianze di civiltà nella zona, risalgono proprio a quel periodo. Notevoli sono i luoghi storico-turistici da visitare, e molte le attività di carattere familiare, che offrono ristoro ai turisti. Le sue origini, forse tra le più antiche della vallata del fiume Vibrata, si hanno grazie ad un ritrovamento di una iscrizione Sabellica su un cono di arenaria, il cosiddetto Cippo Italico, ritrovato nel 1843 proprio sui Colli di Sant’ Omero e ora conservato al museo civico di Teramo, ed alla presenza di strane e misteriose costruzioni che tutti chiamano cisterne, ma il cui esatto uso non è stato ancora accertato.
Sant’Egidio alla Vibrata sorge all’estremo limite nord della valle del Vibrata ed ha un altitudine di metri 239. Il borgo vanta origini antichissime, risalenti al paleolitico superiore. Qui, a seguito delle incursioni barbariche, i benedettini fondarono un’abbazia e l’attuale abitato, riportando ordine e tranquillità in un territorio segnato da grandi tumulti.
Secondo quanto ci riferisce Plinio, la contrada di Ilium, che sorgeva nell’attuale territorio di Sant’Egidio, era nota ai romani per i suoi artigiani ed i suoi decoratori, abilissimi nella lavorazione della “purpura”, cioè tessuti tinti di rosso porpora.
Da segnalare la Chiesa romanica di Sant’Egidio Abate (XII secolo). Nata come priorato monastico dell’abbazia benedettina di Monte Santo, la chiesa è a tre navate con abside rotonda ed è stata costruita molto probabilmente su una primitiva chiesa dell’ottavo secolo.
Ricca di suggestioni è poi Faraone, piccola frazione di origini medievali, ormai disabitata, dove si conservano i resti delle mure difensive e della porta di accesso all’antico borgo fortificato.
Oggi, grazie alla presenza di un importante distretto industriale, Sant’Egidio rappresenta uno dei comuni trainanti dello sviluppo economico e produttivo della provincia teramana.
Torano Nuovo è un centro agricolo che sorge su un’altura che domina la valle del torrente Vibrata. Il toponimo deriva dall’antico nome della dea della fertilità “Turan” e rispecchia in pieno la laboriosità e il dinamismo dei Toranesi, mentre, l’aggettivo “Nuovo” è stato aggiunto, nel 1864, con decreto reale di Vittorio Emanule II. Si segnala, in località Villa Torri, la chiesa di San Martino e nel centro storico la chiesa della Madonna delle Grazie. Il monumento più importante è la chiesa di S. Massimo a Varano, di origine medievale. Noto per la coltivazione delle viti e per la produzione di vino, sono presenti ben 8 cantine, (Montepulciano D.O.C., Trebbiano D.O.C., Controguerra D.O.C,. e colline Teramane D.O.C.G.), è stato denominato “Capitale del Montepulciano d’Abruzzo”. Il menù dei prodotti tipici toranesi si completa con i salumi e i prosciutti delle cinque stagioni, con il farro, il formaggio e il miele che, ogni anno, dal 1969, diventano protagonisti della tradizionale “sagra”. Una caratteristica “tavola” enogastronomica imbandita nelle vie del centro storico alla quale prendono posto, dal 12 al 17 agosto, oltre 70.000 buongustai. E’ l’orgoglio principe dei toranesi invitare ogni anno così tanti ospiti e offrire loro i migliori prodotti della propria terra.
Ad affiancare l’organizzazione del Memorial Morgan Capretta gli sponsor Banca Mediolanum (Agenzia di Garrufo), Centro Carne, Caffè Imperial, Inerti Lapidis e Immobiliare Zenobi per celebrare con successo un’edizione che si farà ancora raccontare grazie al forte legame tra sport, territorio e passione per il ciclismo che da anni fa grande la Val Vibrata.

Luca Alò