Mondiali Cross Tabor 2024: oro azzurro di Stefano Viezzi tra gli juniores, Mathieu Van der Poel dominatore implacabile tra gli élite

Una freccia azzurra nel fango e nel freddo di Tabor in Repubblica Ceca. Strepitosa impresa da campione del mondo per Stefano Viezzi che si è messo al collo la medaglia d’oro nella gara juniores, a pochi giorni dalla conquista della classifica finale di Coppa del Mondo.

Viezzi è stato l’uomo di punta della nazionale italiana del commissario tecnico Daniele Pontoni ai Mondiali, appuntamento in cui la rappresentativa azzurra ha preso parte con le categorie juniores, under 23 ed élite, per un totale di 15 atleti tra uomini e donne, sia nelle gare individuali che nella prova a squadre (team relay) entrata ormai da 3 anni nell’articolazione della rassegna iridata.

Sui prati di Tabor, Viezzi ha piantato la concorrenza capitanata da Keja Solen (Olanda), Krystof Bazant (Repubblica Ceca) e dal campione europeo in carica Aubin Sparfel (Francia), al termine di una gara interpretata con carattere e senza sbavature, riportando l’Italia sul tetto del mondo nella categoria juniores 19 anni dopo Davide Malacarne.

Viezzi si è fatto il più bel regalo per i suoi 18 anni ed inizia così a scrivere un capitolo importante della sua carriera, confermandosi elemento di assoluta caratura, tra i migliori a livello internazionale in questa disciplina e già pronto al salto di categoria.

Così Viezzi, friulano di Majano, campione d’Italia in carica degli juniores e re della Coppa del Mondo: “Sono felicissimo, non ho ancora realizzato bene quello che ho fatto. Ho giocato tutte le mie carte e sono stato aiutato dalla fortuna, ma ci vuole anche questo. Ho approfittato della foratura di Sparfel e ho spinto fino alla fine. Vincere questa medaglia era il mio obiettivo fin da inizio stagione e ho realizzato un sogno. Voglio ringraziare tutto lo staff che lavora dietro le quinte, il mio preparatore, la Federciclismo e Daniele Pontoni, che è davvero un ottimo commissario tecnico. Lo ringrazio per aver creduto in me, sono contento di aver ripagato tutti in questo modo”.

Felicità alle stelle per il commissario tecnico della nazionale Daniele Pontoni: “Quella di quest’anno è stata una stagione veramente esaltante. Abbiamo vinto 3 prove di Coppa del Mondo, la classifica finale del circuito e la medaglia d’oro mondiale. Credo che sia il giusto coronamento di un lavoro lungo e importante. Tre anni fa avevo detto che avremmo avuto bisogno di almeno un paio d’anni per metterci in riga e ad oggi posso dirmi soddisfatto non solo dei risultati, ma soprattutto del gruppo di lavoro che c’è dietro, perché un successo non è mai casuale. Quella di oggi è l’undicesima medaglia internazionale che portiamo a casa in tre anni tra cross e gravel e per noi è un punto di partenza, non di arrivo“.

Soddisfazione anche da parte del presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni per un risultato che premia il certosino lavoro di programmazione di tutto lo staff azzurro: “Complimenti a Stefano Viezzi e tutti gli azzurri per questa importante impresa. Complimenti anche a Daniele Pontoni e al suo staff, che hanno riportato in Italia un titolo che mancava da 19 anni. Noi tutti sappiamo l’importanza del ciclocross nella crescita dei corridori oggi. All’inizio del nostro mandato avevamo individuato come punti fermi il rilancio di discipline abbandonate nel passato, il settore della velocità per quanto riguarda la pista e il ciclocross. Il fatto che giunga in una categoria, quella juniores, ci fa ben sperare per il futuro. Il mio augurio è che Stefano, come gli altri ragazzi in luce in questa stagione, possano confermare negli anni le doti messe in mostra in Coppa del Mondo e in Repubblica Ceca. Abbiamo gettato le basi per una crescita complessiva e di lunga durata. E’ questa la nostra soddisfazione maggiore”.

Nella gara uomini élite, è stato l’olandese e iridato uscente Mathieu Van der Poel a strapazzare di nuovo tutti i big della sua categoria, aggiudicandosi per la sesta volta in carriera il titolo mondiale di cross. L’altro olandese Joris Nieuwenhius, il belga e campione europeo Michael Vanthourenhout, Pim Ronhaar (Olanda) ed Eli Iserbyt (Belgio) hanno ceduto allo strapotere del poliedrico Van der Poel (iridato su strada in carica e al decimo titolo di campione del mondo in carriera tra strada e cross dagli juniores fino agli élite) in una competizione che ha visto il campione italiano Filippo Fontana e Gioele Bertolini tagliare il traguardo rispettivamente in diciassettesima e trentesima posizione.

Tra le donne élite, piazzamento di prestigio per Sara Casasola che si è fatta notare tra le migliori nelle prime posizioni cedendo al poker olandese Fem Van Empel, Lucinda Brand, Puck Pieterse e Carmen Alvarado, con la belga Laura Verdonschot che ha soffiato il quinto posto all’azzurra Casasola per soli 7 secondi. Una sesta piazza finale, ottenuta malgrado gli strascichi di un’influenza che l’ha costretta a saltare la prova a squadre, a coronamento di un inverno ad alti livelli per la friulana Casasola che è la campionessa italiana in carica ed anche medaglia di bronzo agli europei.

Nelle altre gare sono arrivate le medaglie d’oro di Zoe Backstedt (Gran Bretagna) tra le under 23 donne, Célia Gery (Francia) tra le juniores donne e Tibor Del Grosso (Olanda) tra gli under 23 uomini.

Oltre a Viezzi, Casasola, Fontana e Bertolini, gli altri azzurri impegnati nelle altre categorie sono stati Lorenzo De Longhi (12°juniores uomini), Mattia Agostinacchio (26°juniores uomini), Ettore Fabbro (28°juniores uomini), Mattia Proietti Gagliardoni (30°juniores uomini), Elisa Ferri (18°juniores donne), Ilaria Tambosco (38°juniores donne), Luca Paletti (27°under 23 uomini), Filippo Agostinacchio (29°under 23 uomini), Valentina Corvi (14°under 23 donne), Lucia Bramati (15°under 23 donne) e Federica Venturelli (22°under 23 donne).

Il Mondiale di Tabor si è aperto con la staffetta (team relay) nella quale l’Italia non è andata oltre il quinto posto, pagando alcune frazioni poco brillanti e il forfait di Sara Casasola. A sostituirla Federica Venturelli che è entrata a far parte del sestetto azzurro degli staffettisti con Stefano Viezzi, Mattia Agostinacchio, Gioele Bertolini, Elisa Ferri e Filippo Agostinacchio. L’Italia è arrivata ai piedi del podio dietro la vincitrice Francia, seconda la Gran Bretagna, terzo il Belgio e quarto il Canada.

Credit fotografico SprintCyclingAgency©2024

a cura di Luca Alò