Varese School Cup – La passione dei giovani oltre la pallacanestro

A poco meno di una settimana dalla sua conclusione, la Varese School Cup si è confermata anche nella seconda edizione un vero e proprio successo. Oltre alla pallacanestro, la passione dei giovani si è riversata all’interno delle strutture che, nel corso degli ultimi mesi, hanno ospitato decine di concentramenti a 4 squadre in cui ragazzi e ragazze hanno potuto mettersi in gioco in prima persona.

GLI STUDENTI
In tantissimi si sono cimentati all’interno della Varese School Cup. Fondamentale la squadra di pallacanestro, aperta a ragazze e ragazzi dei 20 Istituti partecipanti; abbiamo potuto godere di uno spettacolo di alto livello, con giovani prospetti molto interessanti che si stanno facendo largo nelle rispettive società sportive e che nel torneo non si sono mai risparmiati. Applausi a scena aperta per le crew dance, veri e propri corpi di ballo che hanno saputo intrattenerci durante ogni momento di pausa della manifestazione con esibizioni personali e creative. I tifosi, che hanno reso Masnago una bolgia sabato scorso, ma che sono stati presenti e vicini ai loro compagni durante tutti i mesi del torneo, generando un enorme senso di appartenenza verso il proprio Istituto e creando nuovi legami tra gli studenti coinvolti. Gli arbitri: sono stati anche loro pedine fondamentali per la riuscita dell’evento; giovani studenti che hanno potuto fare esperienza e migliorare anche con il fischietto. Chiudiamo con l’area comunicazione; dai gruppi grafici che hanno ideato e realizzato i 20 loghi, passando per tutti coloro i quali si sono cimentati in vari ruoli: responsabile ufficio stampa, social media manager, fotografi e videomaker. Comprendere le dinamiche che stanno alle spalle di un evento sportivo, avere l’opportunità di mettersi in gioco, coltivando talenti e passioni, questa è la Varese School Cup.

I PREMI
Oltre alla vittoria, sul campo, del Ferraris (seconda posizione per l’ITET Daverio-Casula, terzo per lo Stein di Gavirate e quarto il Dalla Chiesa di Sesto Calende), sottolineiamo tutti gli altri premi. Wei Lun Zhao è l’MVP delle Finals, assieme a lui entrano nel quintetto ideale Loic Bosso e Amidissini Amadou Seini (ITET Daverio-Casula), Edoardo Battelli (Liceo Ferraris) e Gabriele Avvinti (Stein), quest’ultimo anche vincitore del three points contest. Tommaso Rotoni, dell’Istituto Ponti, si aggiudica il premio fair play. La miglio crew dance è quella sella Scuola Europea di Varese, mentre il premio del tifo si divide in due: al Don Milani di Tradate quello per il tifo positivo mantenuto durante l’arco della manifestazione; al Dalla Chiesa di Sesto Calende il premio “effetto Masnago”, per essere stati i più rumorosi sugli spalti durante le Finals. Nell’ambito della comunicazione l’Einaudi vince il premio per il miglior logo; lo Stein per essere l’account Instagram con maggior seguito; il Don Milani di Tradate sia per il miglior video, che per la miglior presentazione del progetto grafico; il contenuto “green” è del Fermi di Castellanza; il miglior video emozionale del Ferraris e quello sportivo del Da Vinci Pascoli di Gallarate.

I NUMERI
Il successo dell’evento si riflette nelle importanti cifre che ha prodotto. Sabato a Masnago circa 3.000 studenti e 4.000 presenti alle Finals. Su Instagram, negli ultimi giorni, sono 126.145 gli account raggiunti, con 11.786 interazioni e una crescita del 9.9% di followers. A trainare il successo digital le collaborazioni con le pagine ufficiali di LBA e Pallacanestro Varese (sono 325.000 le riproduzioni video dei 5 contenuti pubblicati negli ultimi 5 giorni).

IL FUTURO
La seconda edizione ha generato grande attenzione nel territorio e tra tutti gli addetti ai lavori del mondo sportivo, in particolare quello della pallacanestro. Sicuramente vedremo una Varese School Cup 2025, quindi ora ci prendiamo qualche giorno di pausa per ripartire e programmare al meglio l’evento della prossima stagione.

Ufficio Stampa