Atletica> Polisp. Borghesiana, La Gabrielli vince anche alla “Speata”

Pamela Gabrielli e Coach Mastrofrancesco

Pamela Gabrielli e Coach Mastrofrancesco
Pamela ne ha collezionata un’altra. L’atleta della Polisportiva Borghesiana ha vinto l’ennesima gara della sua estate: è accaduto domenica scorsa alla “Speata”, una gara podistica competitiva interamente in salita della lunghezza di 12 chilometri. La competizione ha visto la partenza da Subiaco in località Montore alle ore 9:30, poi i partecipanti hanno dovuto affrontare tre chilometri di ripide salite (con pendenza massima del 18%) lungo la strada provinciale panoramica immersa nel verde della natura. Successivamente, affrontando i tornanti, la strada si è fatta più dolce e meno faticosa anche se lo sbalzo planimetrico della corsa è stato indubbiamente notevole: dai 500 metri di altitudine iniziali si è arrivati ai 1.380 del centro turistico di Monte Livata dove è stato piazzato il traguardo. Molto determinata e senza grosse difficoltà la gara della Gabrielli, sempre più conscia dei propri mezzi podistici: l’atleta capitolina ha completato il percorso in 58 minuti e 53 secondi, dando un chiaro distacco alle altre avversarie. «Avevo l’obiettivo di abbattere il “muro” dell’ora per la difficoltà della gara – sottolinea la Gabrielli -. Al quarto chilometro ho preso il comando della corsa e me ne sono andata in solitaria». La sua crescita è evidente nonostante da pochi si dedichi “anima e cuore” all’atletica dopo un lungo passato da pallavolista. «Devo ringraziare – rimarca Pamela – la mia famiglia che mi sostiene sempre, ma anche il mio allenatore Maurizio Mastrofrancesco che mi ha fatto crescere tanto in questo ultimo periodo e anche nei momenti di diffocoltà mi incoraggia sempre e dimostra di credere in me. Molto importante è anche il lavoro del mio osteopata e fisioterapista Emiliano Brannetti che mi tira sempre su sia fisicamente che psicologicamente e che mi ha letteralmente rimesso in piedi. L’unica macchia della gara di domenica scorsa – conclude la Gabrielli – è stata non poterla correre con il mio compagno di allenamento Gino Frittella che a causa di un infortunio non ha potuto partecipare, ma è comunque venuto a sostenermi e incoraggiarmi come sempre e in qualche modo è come se avesse corso con me quei dodici chilometri in salita».

Ufficio Stampa