Mondiali Ciclocross Tabor: la sfortuna ha giocato un tiro mancino alla favorita Eva Lechner

Ai Mondiali di Tabor, si è spento a 300 metri dalla partenza il sogno iridato della tricolore in carica Eva Lechner: alla prima curva, l’atleta bolzanina è rimasta coinvolta nella caduta di alcune atlete con rottura della propria bici, problemi al cambio ma una volta risalita in sella ha ceduto anche la ruota posteriore.
Senza perdersi d’animo, è arrivata ai box a piedi, con la bici in spalla e il posteriore in mano, ha ripreso a pedalare ma era troppo tardi per puntare al podio, nonostante sia stata ultima ed abbia effettuato il secondo giro più veloce: un ritardo che è apparso incolmabile ad inizio gara.
“Sono caduta alla prima curva ma non per causa mia, perché qualcuno mi ha spinto. Sono arrivata al box a piedi ed ho cambiato la bici. Il primo pensiero è stato quello di smettere subito. Però poi sono risalita in sella ed ho segnato il secondo giro più veloce. Rammarico? Certo e molto. La forma c’è, la determinazione anche. Rimane l’amaro in bocca – dice la bolzanina che aveva preparato con molta cura l’appuntamento iridato – ma andrà meglio la prossima volta”.
La più brillante è stata la francese Ferrand-Prevot, campionessa del mondo su strada in carica a Ponferrada 2014, che ha guadagnato terreno in compagnia della belga Sanne Cant vincendo con merito, il titolo iridato sulla diretta avversaria, argento per un secondo.
La plurititolata olandese Marianne Vos, non ha ceduto nonostante i segnali di sofferenza in gara ma, all’ultimo giro, il titolo era ormai perso. A parziale consolazione, il terzo gradino del podio (a 15”).
In casa azzurra, ottima la perfomance della giovane Alice Maria Arzuffi che nel finale è riuscita a risalire posizioni tagliando il traguardo in quattordicesima posizione a 2’40”. Eva Lechner è trentunesima a 5’07” con tempi sul giro da record ma sarebbe andata a medaglia senza l’imprevisto appena dopo la partenza.

Luca Alò
05/02/2015