Ciclismo> Coppa San Sabino: una tradizione che si ripete per la 68°volta

La Coppa San Sabino, con le sue 68 edizioni, fa ormai parte della tradizione ciclistica della Puglia e del Sud Italia tutto a vantaggio dello spettacolo, dello sport e del calore del pubblico.

Gli organizzatori del Gruppo Sportivo Sabino Patruno hanno sempre tenuto conto di questi elementi che sono le chiavi del successo e per onorare al meglio i festeggiamenti del santo patrono di Canosa venerdì 2 agosto nella corsa che ritorna a disputarsi nella categoria élite ed under 23.

La Coppa San Sabino (33°Gran Premio d’Estate, 17°Medaglia d’Oro San Sabino) racchiude l’essenza della cultura, della storia e della tradizione di un territorio da sempre legato alle due ruote e al culto di San Sabino di Canosa come un vero patrimonio dello sport e delle tradizioni folkloristiche-religiose della città canosina.

Sabino, o Savino (Savinus in latino) (461 – 9 febbraio 566), venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu vescovo di Canosa dal 514.

Amico di Benedetto da Norcia, al quale espresse le preoccupazioni sulla discesa del re ostrogoto Totila nella penisola italica, secondo la leggenda agiografica riuscì a salvare Canosa di Puglia dalla minaccia di quest’ultimo. Si narra infatti che Totila volle testare le doti profetiche del vescovo (548), ormai vecchio e cieco. L’invasore, spacciandosi per servitore, gli offrì un calice di vino, ma Sabino non si fece trarre in inganno, impressionando Totila che rinunciò al saccheggio.

Non fu l’unico “evento mistico” del vescovo Sabino: un’altra leggenda narra che un geloso arcidiacono tentò di avvelenarlo: egli bevve l’intruglio, ma non morì; a perire fu infatti il prelato che aveva attentato alla vita del santo. Perciò la liturgia lo raffigura come protettore dai veleni. In tarda età fu ammalato di fegato e si rifugiò a Montemilone , provincia di Potenza per bere a l’acqua della fonte .

La salma fu traslata nell’attuale Cattedrale di Canosa il 1º agosto di un anno imprecisato dell’VIII secolo dal vescovo Pietro.

San Sabino è venerato in Canosa, Bari (a cui sono dedicate le rispettive cattedrali), Torremaggiore, Furci e Montemilone.

Venerdì si gareggia su un percorso totalmente rinnovato rispetto alle passate edizioni con un anello urbano ed extra urbano di 7,8 chilometri (partenza e arrivo in via La Malfa) da ripetere 15 volte per un totale di 117 chilometri.

Le operazioni di verifica licenze sono previste il pomeriggio del 2 agosto dalle ore 11:00 in via Ugo La Malfa, poi il consueto omaggio come tradizione al santo patrono con la deposizione di una ghirlanda di fiori, per poi prendere il via alle ore 16:00 sempre da via Ugo La Malfa.

Comunicato Stampa Coppa San Sabino