Ciclismo> Adriatica Ionica Race: stop alla terza edizione per emergenza Coronavirus, si punta dritto al 2021

Anno “sabbatico” per l’Adriatica Ionica Race: gli organizzatori della breve corsa a tappe, capitanati dall’ex campione del mondo Moreno Argentin, hanno stoppato i preparativi dell’edizione 2020 per il perdurare dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Si allunga la lista delle gare annullate a causa della diffusione del coronavirus che continua a stringere nella morsa tutta l’Italia ma anche il resto del mondo.

Al momento non ci sono le possibilità di organizzare l’evento nella più totale sicurezza non solo per il pubblico ma anche per gli atleti che, a loro volta, non hanno la preparazione necessaria per competere alla terza edizione della gara a tappe veneto-friulana che ha come filo conduttore le “Rotte della Serenissima”, in omaggio alla figura del mercante e viaggiatore Marco Polo.

L’Adriatica Ionica Race punta dritto al 2021 come spiega lo stesso Argentin a capo del comitato organizzatore Asd Sportunion: “Non ha senso aspettare e navigare a vista per decidere le sorti della nostra manifestazione in balia di questa pandemia. Le autorità locali e le nostre aziende partner hanno altre priorità al momento. È molto meglio concentrarsi su una nuova ripartenza nel 2021. Siamo consapevoli che dopo il coronavirus niente sarà più come prima e il ciclismo non farà eccezione”.

L’Adriatica Ionica Race era programmata originariamente dal 14 al 18 giugno. La gara, disegnata tra Veneto e Friuli Venezia Giulia in cinque tappe, è nota per le sue caratteristiche tecniche che mettono alla prova i corridori tra percorsi veloci, tratti di strada bianca, muri in stile fiammingo e salite d’alta montagna tra le Dolomiti (Passo Giau nel 2018 e Lago di Misurina nel 2019 teatro degli arrivi in quota).

La prima edizione, datata 2018, fu vinta dal colombiano Ivan Sosa davanti a Giulio Ciccone e al russo Ildar Arslanov. Nel 2019 salì alla ribalta Remco Evenepoel: il baby fenomeno belga, classe 2000, si mise in luce al suo primo anno da professionista con una vittoria di tappa facendo subito vedere di che pasta è fatto ma fu al centro dell’attenzione di quella seconda edizione che vide il primato finale dell’ucraino Mark Padun in classifica generale davanti al belga Ben Hermans e al britannico James Knox.

Credit fotografico Bettini Photo

Luca Alò
13/04/2020