Calcio> Vis Aurelia, così crescono i portieri

Venditti: “Devono essere partecipi al gioco”

Da due anni Piermarco Venditti allena i portieri della Vis Aurelia. Da quando ha iniziaro la sua collaborazione con il club ha condiviso con la dirigenza ed i tecnici delle varie categorie la stessa linea di pensiero, che si ramifica in due punti fondamentali: rendere partecipe il portiere in maniera attiva nella manovra di gioco e coinvolgere tutti i portieri della squadra. “Quando sono arrivato ho trovato un parco portieri molto interessante, con diverse qualità tra loro. Sono stato fortunato, la dirigenza ha sposato il mio stesso pensiero, inglobare il portiere nella squadra e renderlo attivo nelle varie situazioni di gioco. Mi piace rendere partecipe il portiere anche negli allenamenti di squadra, lavorare sull’attenzione e sulla lettura di gioco. Oltre questo, sono dell’idea che i portieri debbano avere tutti il loro spazio, infatti, gli allenatori coinvolgono tutti i portieri a disposizione, fornendo loro un ottimo minutaggio. Ne sono l’esempio i 2006, che hanno tre portieri, con tutti e tre che hanno dato il loro contributo in maniera attiva alla squadra. Il mio allenamento dura anche due ore e mezza, lo scopo è quello di non portare i portieri in rivalità, ma fare iin modo che si sostengano sempre. Di questo ne sono molto orgoglioso, ho visto durante l’anno scene bellissime”. Con i campionati appena conclusi, il tecnico può tirare le somme sulla stagione dei suoi ragazzi. “Tutti hanno avuto una crescita importante, ho avuto l’orgoglio di portare il portiere dei 2007 Simone Reale in prova con il Torino qualche giorno fa. Se proprio devo citare qualcuno che ha avuto una grande crescita, voglio citare Ciro Avella, portiere dei 2005. Ciro è arrivato a giocarsi il posto con il suo compagno Lorenzo /(Manetti ndr) nel corso della stagione, questo va a significare l’enorme lavoro che ha fatto durante l’anno. Il portiere è un ruolo molto delicato, se non giochi con continuità rischi che, una volta chiamato in causa, non avendo confidenza con il campo, fai una brutta prestazione, che può essere determinante. Per fortuna, lavoro con una società e con degli allenatori che la pensano come me, i portieri devono essere partecipi come tutti gli altri giocatori di movimento”

Ufficio Stampa