Ecco la Virtus che tutti vogliamo

La classifica dice che l’Acea è sesta nella classifica della serie A. La classifica dice che la squadra di coach Calvani ha vinto sei delle dieci partite sin qui giocate. Ma la classifica non dice che l’Acea Roma forse è una delle migliori squadre del campionato per adesso perché mettendo insieme il budget investito, la base di partenza dello scorso anno praticamente a zero, il feeling con la città ed il pubblico da ricostruire era difficile pensare di vedere dopo soli tre mesi una squadra così divertente e spettacolare.

Non è solo la vittoria contro Varese che fino a domenica scorsa non aveva mai perso in campionato, ma è il modo in cui è arrivata questa vittoria che testimonia la crescita psicologica e morale del gruppo.

Perchè la sconfitta a Bologna, brutta nelle modalità con cui è maturata, poteva lasciare un segno importante in una squadra che stava cercando di conoscersi  e di capire di cosa potesse essere capace. In settimana le cose non erano andate benissimo in casa Virtus: la ricaduta dell’infortunio di Dagunduro, le non buone condizioni di Datome rischiavano di mettere i romani in una condizione molto difficile contro Varese. Inoltre la sferzata con la quale Marco Calvani ha cercato di dare la sveglia alla squadra poteva a sua volta avere effetti controproducenti dal punto di vista morale.

Niente di tutto questo. Contro Varese si è visto che Jordan Taylor, il playmaker venuto dall’università del Wisconsin, ha preso possesso della squadra e degli schemi, che Gani Lawal è un centro affidabile che deve lavorare certo specie sui troppi falli che commette, ma che è devastante se viene rifornito con continuità. Che Gigi Datome è un giocatore ormai completo che anche nelle serate nelle quali sembra non essere in partita, firma la gara con le giocate decisive. Che Lorenzo D’Ercole è la perfetta alternativa a Taylor e che tutti gli altri sono una parte assolutamente ben incastrata in un meccanismo che funziona. Dove ognuno sa cosa deve fare e fa solo quello senza cercare di esagerare.

Chiarezza, precisione, messaggi puntuali e senza mezzi termini: tutto dalla società allo staff tecnico quest’anno sembra funzionare alla Virtus. E Marco Calvani soprattutto ha la serenità necessaria per lavorare come si deve durante la settimana.