Basket> Virtus umiliata a Brindisi

Enel Brindisi-Acea Virtus Roma 84-54 (20-9, 45-24, 61-39)
Enel Brindisi: Pullen 25, Harper 9, James 9, Bulleri 5, Cournooh, Di Salvatore ne, Denmon 10, Zerini 3, Calò ne, Turner 2, Mays 17, Eric 4. All. Bucchi.
Acea Virtus Roma: Ejim 6, Triche 3, Jones 11, D’Ercole 6, Sandri, De Zeeuw 8, Kushchev ne, Reali ne, Gibson 14, Stipcevic 6, Morgan , Pullazi ne. All. Dalmonte.

Dura sconfitta nella dodicesima giornata di Serie A per l’Acea Virtus Roma, che sul campo dell’Enel Brindisi perde 84-54 dopo aver inseguito i padroni di casa fin dalla palla a due.

Brindisi controlla i primi 7 minuti dell’incontro, realizzando in avvio un parziale di 20-0 con Denmon, Mays e Turner sugli scudi. La replica della Virtus arriva con un canestro di De Zeeuw dall’arco e i punti di Stipcevic e Jones dalla lunetta, che riportano Roma sul -11 a fine primo quarto. I padroni di casa affondano nuovamente il piede sull’acceleratore con Harper, Mays e Bulleri, l’Acea prova a limitare i danni con Gibson e Stipcevic ma una tripla di Mays a ridosso dell’intervallo manda le squadre al riposo 45-24.
Al rientro dagli spogliatoi Brindisi tocca il +25 con Mays, Roma accorcia le distanze con De Zeeuw e Gibson e tenta l’ultima reazione all’inizio del quarto periodo con le triple di D’Ercole e De Zeeuw, ma i pugliesi controllano e nel finale arrotondano il risultato con Eric e Harper.

Questa l’analisi di coach Dalmonte in sala stampa: «Penso che di fronte a una situazione di questo tipo è legittimo che ognuno sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e avere senso critico verso se stesso, verso la partita giocata – anzi, non giocata – e avere una violenta auto-analisi prima di poter respirare, rialzare gli occhi e guardarsi intorno.
Allo stesso tempo credo che la persona posta al comando di un gruppo debba avere la forza di prendersi tutte le responsabilità e stare di fronte a quanto successo, senza indicare nomi ma mettendo il petto davanti a questa situazione. L’allenatore ci mette la sua faccia e il suo senso di responsabilità, non con la presunzione di fare l’eroe o il martire ma per il ruolo che ricopre, perché puoi vincere o perdere ma non devi tornare a casa non avendo rispetto di te stesso .
Abbiamo toccato il punto più basso della stagione, avendo un impatto sulla partita inesistente, la nostra prestazione è stata ingiudicabile nel senso più negativo possibile. Abbiamo 72 ore per rialzarci, ci aspetta una partita da vincere. Dobbiamo avere una forza di reazione immediata, non c’è tempo per fare discorsi o altro, perché pur avendo toccato il punto più basso la forza di un vincente sta nella capacità di rialzarsi nel più breve tempo possibile».

Ufficio Stampa