Ciclismo> Tour de France: a La Planche des Belles Filles sventola il tricolore di Fabio Aru

Impresa maiuscola per Fabio Aru (Astana) che si è preso il lusso di vincere per distacco la quinta tappa del Tour de France in cima ai 1035 metri di La Planche des Belles Filles, nella medesima salita che nel 2014 consacrò Vincenzo Nibali (all’epoca con la maglia di campione italiano) verso la conquista definitiva della maglia gialla fino a Parigi.
Tre anni dopo l’exploit del corridore siciliano, il neo tricolore ha preceduto di 16 secondi Daniel Martin (Irl, Quick Step-Floors) e di 20″ il britannico Chris Froome (Team Sky) scalzando il compagno di squadra Geraint Thomas dalla vetta della classifica che ora vede al terzo posto il 27enne corridore sardo a 14 secondi.
Tappa movimentata dalla fuga iniziale di Thomas Voeckler (Fram Direct Energie), Jan Bakelants (Bel, AG2R La Mondiale), Mickel Delage (Fra, FDJ), Edvald Boasson Hagen (Nor, Dimension Data), Philippe Gilbert (Bel, Quick Step Floors), Thomas De Gendt (Bel, Lotto Soudal), Dylan Van Baarle (Ola, Cannondale-Drapac) e Pierre-Luc Perichon (Fra, Fortuneo-Oscaro) ripresi sulle prime rampe della salita finale.
A poco più di 2 chilometri dall’arrivo, lo scatto di Aru che ha fatto il vuoto e mantenuto alto il ritmo. La reazione degli inseguitori non si è fatta attendere con Froome, Richie Porte (Aus, BMC Racing Team), Martin e Romain Bardet (Fra, AG2R La Mondiale), leggermente defilati Alberto Contador (Spa, Trek Segafredo) e Nairo Quintana (Col, Movistar Team) che hanno pagato la progressione di Aru e la classica “frullata” del corridore britannico che non è stata sufficiente per recuperare sul campione sardo il quale ha rilanciato l’andatura nel tratto più duro dell’ascesa per poi godersi meritatamente il primo trionfo di tappa in carriera al Tour de France.
Un Fabio Aru magro, tirato e che ha ritrovato la cadenza dei tempi migliori per lottare con i migliori al mondo e il primo esame a La Planche des Belles Filles è stato superato a pieni voti: “Quando sto bene ci provo e non ho nascosto il mio timore che mi riprendressero da dietro. Una soddisfazione immensa dopo aver ricevuto i complimenti in prima persona da Froome che il Tour l’ha vinto tre volte.”

Luca Alò
06/07/2017