Calcio> Alba Roma, Daniele Gabriele e la rinascita

Daniele Gabriele ha visto il progetto Alba Roma nascere e crescere. E’ stato uno dei principali fautori della ri-nascita della storica società biancoverde, avendo ricoperto la carica di presidente dell’Empire (club che prima ha affiancato l’Alba e poi in cui è “confluito”) prima di tornare ad occuparsi esclusivamente di campo con la sua nuova formazione Under 15. Ecco il suo punto al termine del ritiro di Campo Felice ed in vista dell’inizio della nuova stagione.

Il progetto Alba Roma prende sempre più corpo: come stai vivendo l’evoluzione di una società che hai visto nascere? “Innanzitutto vorrei fare i miei più grandi auguri di guarigione al nostro Rostik che è da sempre la colonna portante di tutte le attività logistiche all’interno del circolo Empire, e che in questi giorni purtroppo ha avuto alcuni problemi di salute. Per quanto riguarda il percorso di crescita dell’Alba Roma, non nego che questo ha subito una netta accelerata negli ultimi mesi. Non nascondiamo che abbiamo incontrato diverse difficoltà logistiche dovute all’assenza di un impianto di proprietà con campo di calcio a 11, che ci possa ospitare anche perché in questa settimana abbiamo raggiunto gli oltre 300 tesserati che sono un traguardo storico veramente importante per una realtà come la nostra che è priva di un campo a 11. Ci tengo a ringraziare in maniera particolare il Villa Pamphili Rugby che ci ha ospitato nella scorsa stagione e ospiterà gran parte gran parte degli allenamenti del settore agonistico nel 2021-22. Abbiamo attrezzato l’impianto Stadio del Rugby di Corviale in maniera tale da poter da poter realizzare delle vere e proprie sedute di calcio. Ringraziamo in maniera particolare anche il Grifone Calcio e Il Dopolavoro Atac che ospiteranno le nostre gare casalinghe quest’anno. La società è ripartita dai suoi punti di forza. Ovvero la conferma di quasi tutto il suo staff. La riconferma delle figure storiche che sono ormai da anni delle certezze all’interno della nostra Scuola Calcio quali Rosario Caruso e Viero Vignoli.
A questi aggiungo i mister Turella, isacchi, Carradori, Zanello, Canacari e Sinti, che sono stati il cardine della della nostra scuola calcio negli negli anni passati. Con l”inserimento di nuove figure quali walter campanile come responsabile tecnico, e Michele Capasso come team manager siamo andati sempre di più a strutturare l’organigramma societario, inserendo dei tasselli importanti che hanno consentito al nostro parco tecnici del settore agonistico di poter lavorare in maniera serena, concentrandosi solo ed esclusivamente sulla crescita dei ragazzi sul campo. Abbiamo realizzato un manuale interno Alba Roma col fine di allineare la metodologia di insegnamento e comportamentale. La grande novità sarà sicuramente la prima squadra che militerà in Terza categoria e sarà il nostro primo approccio al mondo dei dilettanti. È un gruppo di ragazzi Under 21 guidati da mister Zambrini che è proiettato al futuro. Oltre il 50% dei ragazzi proviene dal nostro settore giovanile. Questo sarà l’obiettivo dei prossimi anni. Crescere insieme ai nostri ragazzi e creando in loro un vero e proprio senso di appartenenza”.

Torni alla guida di un gruppo “giovanissimi” che differenze vedi tra quelli che hai già allenato? Come è cambiato il modo di approcciare al calcio? “Per quanto riguarda il mio approccio con il gruppo giovanissimi non nascondo che per me è un motivo di orgoglio quello di allenare quello dell’ Alba Roma ed essere affiancato da due grandi collaboratori, Alex Zanello, e Pier Carlo Lombardi, due tecnici con un bagaglio di competenze straordinario. Nell’estate personalmente sono stato vicino ad una società di calcio femminile, una realtà che mi piacerebbe approfondire in un futuro più o meno lontano. So che la società la ripone grande fiducia in me per la crescita dei ragazzi e per l’elevato valore tecnico dei componenti. È sicuramente un gruppo che ha un grandissimo potenziale. Sono convinto che potrà fare delle ottime cose durante l’arco della stagione. È un gruppo di amici che ha integrato i nuovi arrivi alla grande e che nelle prime settimane mi ha dato modo di testare una buona attitudine al lavoro. Sto studiando il loro slang, e sono avvantaggiato dal fatto che mio figlio è un loro coetaneo, ma ormai a 40 anni sono un “boomer”. La speranza è quella di lasciare qualcosa di importante per il loro percorso formativo sia di calciatori che di uomini”.

Il ritiro è stato molto proficuo per tutti i gruppi, cosa hai tratto in particolare dalla settimana a Campo Felice e cosa ti aspetti dal campionato? “Il ritiro è stato un momento veramente importante per quanto riguarda la creazione di uno spirito di appartenenza alla Società che attraversi tutti i gruppi. Credo che in primis abbia segnato per i ragazzi un momento di ritorno alla normalità. Abbiamo constatato l’entusiasmo di tutti i partecipanti che nonostante la fatica fatta sui campi durante le sedute di addestramento hanno partecipato in maniera totale a tutte le attività extra calcististiche proposte. È stato anche un momento di confronto soprattutto per noi tecnici che ci siamo ritrovati a scambiarci idee e a conoscere una metodologia differente e un nuovo modo di vedere le cose. Ci ha consentito di conoscerci in maniera più approfondita sia per quello che riguarda le vicende familiari sia per ciò che concerne le nostre vicende sportive. Credo che sia una delle migliori esperienze che un ragazzo e anche un tecnico possa possa fare cosa. Da Campo Felice mi porto la consapevolezza che, Covid permettendo, l’Alba farà bene e che tutti remiamo nella stessa direzione”.

Ufficio Stampa