Coppa Davis, Trophy Tour ad Arzachena

Binaghi: Qui abbiamo fatto una follia

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha ricordato la vittoria contro la Slovenia nel 2011 ad Arzachena per inaugurare la tappa locale del Trophy Tour. Presenti anche il Sindaco Roberto Ragnedda, e la Delegata allo Sport e Spettacolo del Comune Nicoletta Orecchioni.

03 gennaio 2024

TROPHY TOURCOPPA DAVIS
Coppa Davis, il Trophy Tour della Coppa Davis ad Arzachena. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi insieme al Sindaco Roberto Ragnedda, e alla Delegata allo Sport e Spettacolo del Comune Nicoletta Orecchioni (Foto FITP)
Coppa Davis, il Trophy Tour della Coppa Davis ad Arzachena. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi insieme al Sindaco Roberto Ragnedda, e alla Delegata allo Sport e Spettacolo del Comune Nicoletta Orecchioni (Foto FITP)

“Ci abbiamo messo 12 anni a tornare in Serie A, e altri 12 a riportare la Coppa Davis in Italia. Sicuramente è opera di un grande giocatore come Jannik Sinner che tutto il mondo ci invidia, di una grande squadra composta da grandi giovani che possono darci grandi soddisfazioni, e un grande capitano. Ma non sarebbe successo se non avessimo battuto la Slovenia qui ad Arzachena nel 2011”. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha ricordato il decisivo scontro che ha permesso all’Italia di accedere al play-off contro il Cile che ha riaperto agli azzurri le porte del World Group in occasione della terza tappa del Trophy Tour della Coppa Davis in Sardegna. Binaghi è intervenuto in conferenza stampa all’interno dell’Aula Consiliare in Piazza Segni insieme al Sindaco Roberto Ragnedda, e alla Delegata allo Sport e Spettacolo del Comune di Arzachena Nicoletta Orecchioni.

Quel confronto contro la Slovenia, ha sottolineato Binaghi, fu “una follia, talmente grande che l’ITF cambiò le regole e rese praticamente impossibile ripetere. Dovemmo fare ad esempio due ricorsi per organizzare la finale dell’allora Fed Cup contro la Russia”.

Nella storia della Coppa Davis, ha spiegato Binaghi per dare la misura della sfida organizzativa e regolamentare, “mai si era giocato un incontro in una città così piccola come Arzachena. Battemmo anche un altro record, perché un incontro ufficiale della nazionale di un grande sport come il tennis non credo ci sia mai stato e difficilmente ci sarà per un problema di impianti. Si fece una cosa fuori dall’ordinario, una vera e autentica pazzia. Per fare le pazzie bisogna essere un po’ estrosi, avere il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo e provare a sognare in grande”.

La follia, che spiega anche perché il Trophy Tour abbia toccato la città di Arzachena in questo suo viaggio per l’Italia, inizia con una telefonata.

La Coppa Davis esposta ad Arzachena (Foto FITP)

“Mi chiamarono due dirigenti di Arzachena e mi chiesero un appuntamento a Cagliari – ha ricordato Binaghi -. Arzachena aveva una buona storia nel tennis, aveva organizzato nel tempo un torneo internazionale femminile. Andai all’appuntamento e scopro un terzo incomodo, un giovane assessore allo sport, molto esuberante, che in barba a tutti i ragionamenti e ai regolamenti internazionale aveva deciso che la Coppa Davis doveva andare nel suo paese. Gli spiegai che il regolamento parlava di ‘major cities’, che avevamo fatto l’impossibile per giocarla ad Alghero che aveva un aeroporto internazionale, un requisito richiesto. Gli spiegammo che ci voleva un campo con 4 mila posti a sedere, e lui disse: lo facciamo”.

Non era l’unico problema, però. “I campi qui erano tutti su una superficie veloce, e il nostro capitano per sfruttare il fattore campo voleva un campo in terra rossa. Ci disse: facciamo anche quello. Se gli avessimo chiesto la metropolitana, l’avrebbe realizzata. Siccome a me i pazzi un po’ mi piacciono, presentammo la candidatura come area vasta della metropoli di Olbia. Ci aiutò anche la Costa Smeralda, ci fu questo grande coinvolgimento di tutte le forze imprenditoriali della zona”.

Arzachena, comunque, avrebbe dovuto partecipare a un bando con altre città italiane per ottenere l’organizzazione del tie, e anche in caso di vittoria l’assegnazione sarebbe stata soggetta all’approvazione in deroga da parte della Federazione Internazionale. “Per farla breve ce la facemmo – conclude Binaghi -. L’incontro fu molto particolare, noi non avevamo ancora una squadra così forte, anzi era il dodicesimo anno in cui l’Italia viaggiava tra la Serie B e la Serie C. Quello fu l’incontro della svolta, contro la Slovenia. Temevamo Bedene, naturalizzato dalla Gran Bretagna, che però non stava bene e non giocò nella prima giornata. Vincemmo, ricordo il campo in festa. Abbiamo scritto una pagina indelebile dello sport in Gallura”.

I grandi eventi sportivi, ha detto il sindaco Ragnedda, “hanno la forza di riunire le comunità. Ricordo quei momenti del 2011, ad Arzachena ci fu una reazione sociale. Dovemmo fare un grande lavoro per adeguare gli impianti in poco tempo, e nacque uno spirito di solidarietà tra gli imprenditori locali e in poco tempo stravolsero uno degli impianti ancora oggi tra i più apprezzati in Sardegna”.

Poter essere qui, ha spiegato Orecchioni, Delegata allo Sport e Spettacolo del Comune di Arzachena, “è un orgoglio che ci siamo guadagnati con quel pizzico di follia del 2011. Ricordo bene l’entusiasmo che c’era da parte di tutta la cittadinanza, è stato coinvolgente per tutti. Ho fatto anche io la mia parte, posso dire ‘io c’ero’. Abbiamo fatto la nostra piccola parte in questo cammino che dal Cile ha portato la coppa in Italia dopo tanti anni. Ci riempie d’orgoglio il grande lavoro dei ragazzi della nostra nazionale che sono di esempio per i nostri giovani tennisti. Per i ragazzi è importanti avere idoli, seguire esempi, e in questa finale abbiamo visto un grande esempio. Spero che molti giovani abbiano voglia di seguirlo”.

Coppa Davis, il Trophy Tour della Coppa Davis ad Arzachena. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi con l’intera giunta comunale (Foto FITP)

LE PROSSIME TAPPE DEL TROHY TOUR
L’”Insalatiera d’argento” sarà esposta nell’Aula Consiliare di Arzachena fino al 4 gennaio, per poi spostarsi a Cagliari, dal 5 al 12 gennaio nella sede espositiva dell’Archivio storico. La tappa successiva toccherà Milano, a Palazzo Marino, dal 18 al 24 gennaio. “Ripercorreremo tutti i posti in Italia dove abbiamo vinto in Coppa Davis in questi 47 anni – ha concluso Binaghi -e poi a settembre torneremo a Bologna per il gruppo eliminatorio che qualifica per la fase finale di Malaga. Spero di riuscire a portarla la settimana prima delle finali a Torino per le Nitto ATP Finals, perché poi bisognerebbe farla viaggiare velocemente per Malaga dove dovremmo difendere il titolo”.

Ufficio Stampa FITP