“La Coppa Davis abbia inciso per far capire alla nostra Regione quanto potessero essere importanti i grandi eventi sportivi” ha detto Binaghi in conferenza stampa aprendo la tappa cagliaritana del Trophy Tour
di Lazzaro Cadelano | 08 gennaio 2024
Il Trophy Tour della Coppa Davis a Cagliari. Da sinistra l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Giovanni Chessa; il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu; il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi; il presidente del CONI Sardegna Bruno Perra e il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco (Foto FITP)
Il Trophy Tour della Coppa Davis a Cagliari. Da sinistra l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Giovanni Chessa; il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu; il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi; il presidente del CONI Sardegna Bruno Perra e il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco (Foto FITP)
Cagliari quarta e ultima tappa del Trophy Tour della Coppa Davis in Sardegna. Ma anche Cagliari città che ha ospitato per sei volte una sfida della nazionale maschile di tennis e per sei volte è stata una vittoria, e Cagliari città del presidente della FITP Angelo Binaghi: un filo conduttore da quando da bambino fu raccattapalle nella prima sfida di Davis a Cagliari contro l’Ungheria e poi da massimo dirigente ha riportato nel Capoluogo la famosa Insalatiera.
Si è svolta infatti oggi la cerimonia di apertura del Trophy Tour a Cagliari: il trofeo resterà esposto al Palazzo Civico, in via Roma 145, fino al 14 gennaio. Al tavolo d’onore, oltre al Presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi, il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, l’Assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio Giovanni Chessa e il presidente del Coni regionale Bruno Perra.
Da lunedì 8 a domenica 14 gennaio nella bellissima Sala del Retablo il trofeo sarà visitabile da appassionati e non. Come ha detto fin da subito il presidente Angelo Binaghi, “credo non ci sia un oggetto nel mondo dello sport che abbia un valore più iconico della Coppa Davis. Questo non solo perché è la competizione a squadre più antica nel mondo dello sport, ma perché credo che giocare in Coppa Davis sia il sogno di milioni di ragazzini nel mondo che iniziano a giocare a tennis. Perché giocare in Coppa Davis non vuol dire solo giocare per sé stessi, ma per la propria famiglia, la propria comunità, il proprio Paese. Significa avere il tifo di milioni di persone com’è successo a Jannik Sinner e alla nostra nazionale a Malaga. Significa avere una responsabilità ancora maggiore”.
Conferenza stampa per la tappa di Cagliari del Trohy Tour della Coppa Davis. Da sinistra il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi; il Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu; l’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Giovanni Chessa; il presidente di CONI Sardegna Bruno Perra e il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco (Foto FITP)
E Cagliari questa responsabilità organizzativa prima, e di supporto poi, l’ha avuta per ben sei volte: “Sei match molto diversi tra loro” ha analizzato Binaghi, condividendo un ricordo per ciascuno. “Qualcuno molto facile, come la vittoria per 5-0 sull’Ungheria, qualcuno con qualche problema che strada facendo si è risolto come contro il Cile, la Georgia o la Slovacchia”.
Ma soprattutto c’è una sfida che è forse la più importante nella memoria degli appassionati di tennis non solo sardi: “La vittoria contro la Svezia e in particolare il successo di Canè nel centrale del Tc Cagliari” ha ricordato il presidente della FITP.
E sempre per ritornare ai ricordi in bianco e nero, c’è una considerazione che ha fatto Angelo Binaghi nei confronti del Comune: “Circa 60 anni fa il Comune ha affidato una terra incolta su una collina, nella periferia del Capoluogo facendo un investimento che oggi ha portato ad avere il circolo tennis di Cagliari uno dei luoghi più belli della città e uno tra i Tennis Club più belli d’Italia. Da quella sfida nel 1968 a oggi, che l’Italia ha vinto la Coppa ed è in mostra qui a Cagliari, possiamo dire che si è concluso un ciclo anche per me, che ero un bambino che faceva da raccattapalle e che oggi porto la Coppa e la offro alla mia città affinché possa ammirarla da vicino”.
E a chi chiede al presidente Binaghi se il tennis sia ancora “uno sport d’élite”, il presidente della FITP risponde numeri alla mano che è il contrario: “Il tennis è diventato uno sport popolare perché abbiamo investito otto milioni di euro nelle scuole e abbiamo iniziato a far giocare un milione di bambini. E nei prossimi 4 o 5 anni saremo al livello del calcio. No, il tennis non è più uno sport per pochi come 60 anni fa, adesso è uno sport per tutti”. Ed è per questo che la Davis continuerà a girare nelle città d’Italia, non è solo un successo dei tennisti ma degli italiani.
Il Trophy Tour della Coppa Davis a Cagliari. Al centro il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi. Alla sua destra il Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e l’Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Giovanni Chessa. Alla sinistra di Binaghi il presidente di CONI Sardegna Bruno Perra e il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco (Foto FITP)
A Cagliari, ha detto il sindaco Paolo Truzzu, “festeggiamo due cose: un successo sportivo, la Coppa Davis conquistata dalla nazionale a Malaga lo scorso dicembre, un successo che mancava dal 1976, e l’impresa di un dirigente, un sardo, un cagliaritano, Angelo Binaghi ed è grazie anche al suo lavoro alla guida della Federazione che questo risultato è stato possibile”.
Sono complimenti sinceri e densi di orgoglio anche quelli dell’Assessore al Turismo Giovanni Chessa nei confronti di Angelo Binaghi: “Dobbiamo ringraziarlo per ciò che ha fatto. La Regione e le istituzioni l’hanno solo sostenuto, basta ricordare il periodo della Pandemia quando tutto il mondo era fermo, soprattutto lo sport, e in Sardegna si giocava un torneo Atp. E sulla scia delle grandi competizioni, la Davis o i tornei internazionali, oltre i grandi appuntamenti di altre discipline, ma sull’esempio del tennis, la Sardegna è cresciuta, ha visto i turisti venire nella nostra terra per gli eventi ma non solo. Persone come Angelo Binaghi hanno messo tempo, passione e dedizione, le istituzioni hanno contributo, ma i successi organizzativi sono frutto di chi ha creduto in quegli eventi e li ha proposti, perciò possiamo solo dire grazie”.
La Coppa Davis esposta a Cagliari (Foto FITP)
Dopo Alghero, Sassari e Arzachena la Coppa Davis sarà esposta a Cagliari prima di iniziare il tour toccando tutta l’Italia. Un Tour che però lascia un’eredità importante per il tennis sardo come ha sottolineato la presidente del Comitato Regionale Daniela Congia: “Credo che oltre la gioia per il successo, il trofeo rappresenti uno stimolo per i ragazzi, i tecnici e tutti gli Affiliati. Poter vedere da così vicino la Coppa sollevata dalla nostra nazionale, quella stessa coppa che hanno visto in Tv sollevata da Sinner, Musetti, Arnaldi, Sonego, Bolelli e capitan Volandri, sia un incentivo per credere che i grandi risultati si possono raggiungere. Sono grata per questo tour della Davis in Sardegna perché non ha riguardato solo le sedi ospitanti ma ho visto tante Scuole tennis, tanti bambini, tecnici e dirigenti andare a vedere l’Insalatiera, emozionarsi e avere uno sguardo che sogna grandi traguardi. Così come era impensabili una sfida di Coppa Davis a Cagliari nel ’68 e poi ce ne sono state altre cinque, così come quella vittoria che mancava da 47 anni è arrivata e abbiamo giocatori che sono tra i più forti del mondo, ecco io sono convinta che l’eredità di questa vittoria e del trofeo sia più grande di quanto si possa pensare”.
Ufficio Stampa FITP