Strade Bianche da incorniciare per Tadej Pogacar e Lotte Kopecky

Il meglio del ciclismo professionistico internazionale era a Siena, teatro di due gare di elevato spessore con le Strade Bianche per gli uomini e le Strade Bianche Women Elite per le donne. La Classica del Nord più a Sud d’Europa ha rinnovato i percorsi ma non la tradizione che vede sempre una parata di big ai nastri di partenza di entrambe le corse organizzate dalla RCS Sport e facenti parte del calendario UCI World Tour.

GARA UOMINI – Sul piano dello spettacolo agonistico, è andata al di là di ogni previsione. Tutti ai piedi di Tadej Pogacar, indiscutibilmente, il corridore più di classe della scena ciclistica internazionale. Lo sloveno della UAE Team Emirates ha sbaragliato la concorrenza con una lunga sinfonia solitaria durata circa un’ottantina di chilometri.

Alla 18°edizione delle Strade Bianche, il chilometraggio è stato aumentato da 184 a 215 chilometri e i settori di sterrato portati a 15 (dei quali 12 in comune con la corsa femminile) per avvicinare la corsa senese al livello delle Classiche Monumento.

In archivio la fuga iniziale del quintetto Anders Johannessen (Uno X), Mark Donovan (Q36.5 Cycling Team), Lawson Craddock (Team Jayco AlUla), Dion Smith (Intermarché Wanty) e Nils Brun (Tudor Pro Cycling). A Monte Sante Marie, ottavo settore di sterrato, è cominciata l’azione travolgente di Pogacar che ha macinato i restanti 81 chilometri con un’ottima cadenza e stroncando ogni tentativo di rimonta del più immediato gruppo inseguitore che si è poi sfaldato lungo gli altri sette settori rimanenti di sterrato.

Il gesto di sollevare la bici verso l’alto da parte di Pogacar, sulla linea d’arrivo in Piazza del Campo, ha suggellato il suo show mastodontico in un tripudio di folla.

Dietro a Pogacar, uno ad uno, sono arrivati gli inseguitori molto sfilacciati con il secondo posto di Toms Skujins della Lidl-Trek a 2’44” (nonostante una caduta) e il terzo di Maxim Van Gils della Lotto Dstyn a 2’47”: per entrambi è stato il primo podio conquistato in una classica di spessore. Quarto il vincitore uscente Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), settimo e nono posto per Davide Formolo (Movistar Team) e Filippo Zana (Team Jayco AlUla).

“La corsa è stata veloce e selettiva fin dalla partenza e non credo che nessuno se lo aspettasse. Sul Monte Sante Marie ho deciso di partire. Sapevo che sarebbe stata un’azione lunga, ma ero sempre informato sul distacco. La prima gara della stagione è sempre dura dal punto di vista mentale. Mi sono preparato molto bene durante l’inverno. La Strade Bianche grande fascino. È una delle corse più popolari e belle del mondo” ha dichiarato Pogacar subito vincente alla prima corsa stagionale, riuscendo a battere se stesso per la più lunga vittoria in solitaria in questa gara (nel 2022 vinse dopo 49 chilometri di fuga) e a realizzare il distacco più ampio sul secondo arrivato in tutta la storia delle Strade Bianche.

GARA DONNE – Per la seconda volta in dieci edizioni disputate, un’atleta belga ha scritto il proprio nome alla prestigiosa Strade Bianche Women Elite: a prendersi gli applausi e a godersi il successo Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) che si è messa alle spalle la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl Trek).

Rispetto agli anni scorsi, anche la corsa femminile si è rifatta il look alzando il chilometraggio (137) e i settori di sterrato (da 8 a 12) per assumere i contorni di una classica vera.

Undici le fuggitive a guidare la corsa in avvio con Mischa Bredewold (Team SD Worx – Protime), la mauriziana Kimberley Le Court (AG Insurance – Soudal Team), l’australiana Neve Bradbury (Canyon//SRAM Racing), Letizia Borghesi (EF Education-Cannondale), Amber Kraak (FDJ – SUEZ), Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck), Barbara Malcotti (Human Powered Health), la britannica Elizabeth Deignan (Lidl – Trek), Riejanne Markus(Team Visma | Lease a Bike), Alena Amialiusik (UAE Team ADQ) e Anouska Koster (Uno-X Mobility).

Le migliori sono poi salite in cattedra e la lotta per le prime posizioni si è decisa negli ultimi 10 chilometri con Kopecky e Longo Borghini che si erano liberate della compagnia di Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) e Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) al termine dello sterrato di Le Tolfe.

Kopecky ha piazzato il suo spunto vincente nel tratto più duro dell’ultimo strappo, dentro le strade di Siena ai 500 metri (via Santa Caterina), dove nulla ha potuto Longo Borghini, cedendo all’esplosività della campionessa del mondo in carica. La volata delle inseguitrici è stata vinta da Demi Vollering (Team SD Work) su Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing).

“Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra. Avrei potuto attaccare prima ma la scelta di attendere è stata giusta. Non ero nella mia giornata migliore ma sono contentissima di aver vinto la Strade Bianche per la seconda volta” ha dichiarato Lotte Kopecky già vincitrice nell’edizione 2022 e seconda lo scorso anno.

Quinto podio in carriera alle Strade Bianche per Elisa Longo Borghini: “E’ stata una corsa di altissimo livello. Ho provato a giocare le mie carte e alla fine torno a casa con un ottimo secondo posto. Posso essere soddisfatta, sono stata battuta solo dalla campionessa del mondo. Penso di aver onorato la maglia tricolore nella mia corsa preferita. Io provo sempre a vincere. E’ stato un bel duello con Lotte Kopecky, sono contenta di come sia andata”.

Credit fotografico Sprint Cycling Agency

A cura di Luca Alò