Due quarti alla grande, poi il buio. Finchè fiato e gambe hanno retto, Rufini e compagni hanno giocato punto a punto col San Paolo. Quando le batterie si sono esaurite e la lucidità ha iniziato a scemare, gli ospiti hanno preso il largo fino all’83-59 finale. Una gara dai due volti, quella di domenica scorsa, che ha palesato i soliti problemi strutturali della formazione gialloverde, a partire da una sempre più evidente ristrettezza del roster. Insufficiente, a dir poco, il contributo della panchina, con tanti tiri sbagliati e soprattutto non presi quando si devono prendere e mandare a segno, magari per far tirare il fiato a un quintetto base spesso “usurato” dall’eccessivo minutaggio. “L’aspetto fisico è fondamentale –spiega Pietro Martucci- finchè stiamo bene in campo si vede una squadra che lotta alla pari con le più forti. Quando andiamo in affanno, però, inizia un’altra partita e non troviamo più la forza di reagire. Rispetto alla gestione precedente si vedono sostanziali miglioramenti, però dobbiamo assolutamente uscire dal tunnel e ricominciare a vincere. Forse basta solo tornare a fare punti per invertire la rotta”. Sabato il quintetto di Cupellini proverà a fare il colpaccio a Velletri, nel gruppetto delle seconde alle spalle dell’Alfa & Omega: un’altra partita che si preannuncia in salita, ma che verrà affrontata con una settimana in più di lavoro sulle spalle. C’è qualche piccolissima possibilità che faccia parte della spedizione monteporziana anche Marco Binetti, fuori per infortunio dopo la prima e unica vittoria in campionato, all’esordio contro il St. Charles. Il pivot gialloverde proprio in questi giorni ha iniziato a correre e a scaldare la mano, ma sul suo impiego mister Cupellini deciderà in extremis.
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