Ciclismo> Trofeo Melinda: Vincenzo Nibali tricolore con vista Tour de France

È stato il gran giorno di Vincenzo Nibali sulle strade del Trofeo Melinda. In una corsa esigente e abbastanza dura, tra i meleti della Val di Non e la Val di Sole, il corridore siciliano si è laureato campione d’Italia professionisti pur guardandosi da una giovane promessa del nostro ciclismo come Davide Formolo che ha dato filo da torcere a Nibali fino ai 300 metri quando poi si è prodotto l’allungo vincente del portacolori del Team Astana che finalmente si regala la prima vittoria della stagione scoppiando in un pianto liberatorio subito dopo l’arrivo. In terza posizione è salito un generosissimo Matteo Rabottini che è stato uno dei primi ad agitare le acque a 2 chilometri dal traguardo prima dello show di Nibali e di Formolo.
Dopo la lunga fuga promossa da Nicola Testi (Androni Venezuela), Silvio Giorni (Area Zero), Enrico Franzoi (Marchiol), Matteo Gozzi e Giacomo Forconi (Nankang Fondriest), Alessandro Malaguti (Vini Fantini Nippo De Rosa) e Giorgio Cecchinel (Neri Sottoli Alé) con un vantaggio massimo di cinque minuti, erano i portacolori dell’Astana gli uomini faro delle ultime due tornate facendo in modo di scremare il gruppo dei pretendenti alla vittoria, tagliando fuori, clamorosamente, i Bardiani Csf e i Lampre-Merida.
Michele Scarponi è stato autore di un forcing micidiale in vista dell’inizio dell’ultimo giro alla cui ruota hanno reagito prontamente Vincenzo Nibali, Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), Matteo Rabottini (Neri Sottoli Alè), il campione italiano uscente Ivan Santaromita (Orica GreenEdge). Poi via via sul gruppetto di Nibali si sono riportati Davide Formolo (Team Cannondale), Damiano Caruso (Team Cannondale), Mauro Finetto (Neri Sottoli Alè), Salvatore Puccio (Sky Cycling Team), Giovanni Visconti (Movistar Team) e Daniel Oss (Bmc Racing Team).
Il lavoro eccellente di Scarponi, a totale servizio del proprio capitano, e la progressione di Rabottini per saggiare la reazione degli avversari, ha lasciato il posto all’attacco di Nibali con a ruota un Formolo in giornata di grazia .
Era prevedibile la stoccata di Nibali ma Formolo ha fatto vedere grandi cose con il suo talento riuscendo a rispondere bene alle progressioni del corridore del Team Astana e non sentirsi inferiore.
Formolo ci ha creduto fino all’ultimo ma in volata non c’è stata storia con Nibali, il quale, con una rabbiosa accelerazione ai 100 metri si è regalato un altro alloro prezioso della sua carriera (già tricolore tra gli juniores nel 2002). Ha vinto il più forte, non ha tradito le attese ed era a digiuno di vittorie dallo scorso anno nel giorno del trionfo finale a Brescia al Giro d’Italia.

Luca Alò
4/07/2014