Ciclismo> Tour de France: in cima all’Izoard festa francese con Warren Barguil

In vetta all’Izoard è stato il giorno di Warren Barguil (Team Sunweb). Il corridore francese sempre più maglia a pois di leader dei gran premi della montagna è riuscito con una grandissima progressione sull’ultima salita a domare la storica ascesa transalpina davanti a Darwin Atapuma (Col, UAE Team Emirates) e Romain Bardet (Fra, AG2R La Mondiale) con la resa del nostro campione italiano Fabio Aru (Astana), a 1 minuto dai migliori e in quinta posizione nella classifica generale.
Un altro importante mattoncino verso la conquista del Tour 2017 per Chris Froome (Gbr, Team Sky) che mantiene ancora la maglia gialla con 23″ su Bardet e 29″ su Rigoberto Uran (Col, Cannondale Drapac).
In avvio una maxi fuga di 58 corridori che è subito partita sul Col du Vars fino a raggiungere un massimo di 8 minuti. Tra i principali mattatori fin quasi all’arrivo Atapuma, già all’attacco il giorno prima nella tappa del Galibier, ed anche Alexei Lutsenko dell’Astana (compagno di squadra di Fabio Aru).
Con la resa di tutti i fuggitivi, Barguil è scattato a 7 chilometri dalla vetta del gruppo dei favoriti alimentando dietro le continue schermaglie tra Bardet e Froome. Il leader della AG2R ha provato ad attaccare lo strapotere del Team Sky, ma non è riuscito a staccare il britannico ben supportato da Landa. Uran ha tenuto bene le ruote così come un sorprendente Daniel Martin (Irl, Quick Step-Floors) mentre Aru ha dovuto mollare.
In vetta ai 2360 metri di altitudine, uno straordinario Barguil ha recuperato tutti coloro che erano in fuga compreso Atapuma, lo scalatore colombiano secondo all’arrivo che ha voluto onorare la festa nazionale nel suo paese oltre ad essere premiato con il numero rosso a contraddistingure il corridore più combattivo della tappa.
La vittoria sull’Izoard proietta Barguil in nona posizione nella classifica generale (8’22”) una meglio dello spagnolo Alberto Contador della Trek Segafredo (8’34”). Per il giovane scalatore transalpino, che ha già conquistato matematicamente la classifica dei gran premi della montagna, è la seconda vittoria personale al Tour dopo la frazione di Foix il 14 luglio scorso sui Pirenei (la quinta di un corridore francese dopo Arnaud Demare, Calmejane e Romain Bardet).
Froome ha ormai in pugno la quarta vittoria in carriera alla Grande Boucle, forte di uno straordinario lavoro di squadra salendo verso l’Izoard che ha visto ancora la presenza di un infaticabile Landa a sua volta ai piedi del podio nella classifica generale.
Con lo spirito di gran lottatore e attanagliato dalla bronchite, il tricolore Fabio Aru non è riuscito a rimanere attaccato al gruppo dei migliori sull’ultima asperità. Il campione sardo ha gettato in strada cuore, determinazione ed ogni briciolo di energia rimasta a disposizione cedendo all’arrivo 1’02” a Froome e provando a limitare i danni. Reduce dall’infortunio al ginocchio che gli ha impedito di correre il Giro d’Italia, è stato un Tour da incorniciare per il corridore di Villacidro impreziosito dalla vittoria di tappa e dai due giorni in maglia gialla con la stoffa di campione vero: un’esperienza nettamente migliore a quella del 2016 terminata fuori dalla top dieci in classifica generale.

Luca Alò
21/07/2017