Tutti ai piedi di Mark Cavendish e di Primoz Roglic. Il fascino e la grande bellezza di Roma e del Giro d’Italia hanno fatto calare ufficialmente il sipario sulla 106°edizione.
La ventunesima ed ultima tappa, tutta disegnata nel territorio capitolino di 126 chilometri, dall’EUR a Ostia Lido, più sei giri di un circuito tra i luoghi più suggestivi di Roma (Castel Sant’Angelo, San Pietro, Isola Tiberina, Lungotevere, Circo Massimo, Terme di Caracalla e Colosseo), ha rappresentato l’ultima fatica per i corridori che hanno portato onorevolmente a termine la Corsa Rosa.
Il 38enne ed eterno Cavendish (Astana Qazaqstan Team) ha compiuto il suo ultimo capolavoro nella storia del Giro, andando a vincere la 17°tappa in carriera dopo aver annunciato qualche giorno fa il ritiro a fine stagione.
Nel pieno della maturità, il 33enne Roglic (Jumbo Visma) ha fatto suo il Giro d’Italia alla sua terza partecipazione ufficiale, dopo essersi classificato terzo nel 2019 dietro Richard Carapaz e Vincenzo Nibali. A premiare Roglic con l’iconico Trofeo Senza Fine il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: non era mai successo che il Capo dello Stato partecipasse all’atto finale della Corsa Rosa. Presente anche il presidente del CONI Giovanni Malagò, il presidente di RCS Urbano Cairo, il prefetto di Roma Lamberto Giannini, il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale David Lappartient, il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore allo sport, grandi eventi, turismo e moda Alessandro Onorato.
L’ultima fuga del Giro 2023, lasciata andar via dal gruppo maglia rosa e con un vantaggio massimo di 35 secondi, ha avuto come protagonisti ai meno 70 dal traguardo Tom Skujins (Trek Segafredo), Maxime Bouet (Arkea Samsic) e Cesare Benedetti (Bora Hansgrohe), sui quali negli ultimi chilometri si è riportato Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost).
Ripresi gli attaccanti, in vista del traguardo hanno provato il colpo Derek Gee (Israel-Premier Tech) e Mirco Maestri (Eolo-Kometa) ma senza scampo con le squadre dei velocisti a tenere tutto sotto controllo, tra cui anche Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) in prima persona compagno di squadra di Cavendish ai tempi del Team Sky.
Con una poderosa progressione ai 200 metri e dopo il tentativo di anticipare lo sprint da parte di Fernando Gaviria (Movistar), Cavendish non ha dato spazio di rimonta agli avversari, nonostante alle sue spalle si è verificata una caduta innescata da Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) nel tentativo da parte del tedesco di riguadagnare le prime posizioni. Il podio di tappa è stato completato da Alex Kirsch (Trek-Segafredo) e Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani Csf – Faizanè), quarto Alberto Dainese (Team DSM).
Vincendo a Roma, Cavendish ha conquistato due record: il lasso di tempo più lungo tra la prima (Catanzaro 2008) e l’ultima vittoria al Giro nell’arco di 15 anni, oltre ad essere il più anziano vincitore di tappa a 38 anni e 7 giorni.
“Ogni vittoria è un’iniezione di fiducia, quindi lo è anche questa. Abbiamo scherzato con Geraint Thomas. Da 25 anni è il mio migliore amico. Ha sempre visto il bicchiere mezzo pieno, anche dopo giornate come quella di ieri. Oggi non potrei essere più felice. Ho trascorso gran parte della mia carriera agonistica in Italia. Vincere la mia ultima tappa del Giro d’Italia è bellissimo. Un ricordo che rimarrà per sempre”, ha detto Cavendish che ora punta ad infrangere il record di tappe al Tour de France: 34, stesso numero di Eddy Merckx.
Nessun patema invece per Roglic che ha brindato con i suoi compagni di squadra nelle fasi iniziali della corsa e ha controllato senza problemi il vantaggio conquistato nella grande impresa al Monte Lussari.
“Sono felice di essere entrato nella storia e voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato. E’ un’emozione unica, fin da ieri. È stata la mia prima volta a Roma, è davvero uno scenario incredibile. Ogni Grande Giro è una sfida diversa. Non posso paragonare la mia vittoria al Giro con quelle della Vuelta. Il Giro era il mio obiettivo primario quest’anno. Avrei voluto una vittoria più facile, ma è stato un piacere lottare con un rivale come Geraint Thomas, che è anche un grande amico” ha dichiarato Roglic, primo sloveno a vincere il Giro d’Italia nell’albo d’oro e che ha rimpinguato il proprio palmares dopo tre vittorie alla Vuelta di Spagna, un’affermazione alla Liegi-Bastogne-Liegi e all’Olimpiade di Tokyo 2021 nella prova a cronometro. Ufficialmente, la Slovenia è la 17°nazione trionfatrice a un Giro d’Italia.
Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) e Joao Almeida (UAE Team Emirates), maglia bianca di miglior giovane under 25, sono saliti sul podio finale. Palcoscenico anche per il campione olimpico su pista di Tokyo 2021 Jonathan Milan (Bahrain Victorius) maglia ciclamino alla sua prima partecipazione e rivelazione di questo Giro 2023 in cui ha palesato il suo ottimo potenziale nelle volate di gruppo.
All’ultimo atto in carriera al Giro d’Italia e al ritiro a fine 2023, consacrazione anche per Thibaut Pinot (Groupama FDJ) maglia azzurra di leader dei gran premi della montagna e quinto in classifica generale in un crescendo di forma e di risultati nella terza settimana, Il francese è stato scavalcato da Damiano Caruso (Bahrain Victorius) quarto e migliore degli italiani nella generale. Il siciliano, già secondo al Giro d’Italia nel 2021, non ha mai smesso di crederci per competere fino all’ultimo briciolo di energia in zona podio. Grazie allo stesso Caruso, ai tanti secondi posti di Milan e al memorabile trionfo di Santiago Buitrago alle Tre Cime di Lavaredo, la Bahrain Victorius è salita in cattedra nell’aggiudicarsi la vittoria nella classifica generale per squadre a tempo. Ha concluso il suo primo Giro d’Italia anche il canadese Derek Gee della Israel Premier Tech, uno che ha lottato sempre in questa edizione tra fughe, traguardi volanti e quattro secondi posti di tappa, meritandosi la palma della combattività con l’assegnazione del premio Danone HiPro.
E nella Capitale non vedeva l’ora di arrivare, dando tutto se stesso per finire il Giro 2023, Martin Marcellusi della Green Project-Bardiani CSF Faizanè, romano doc, classe 2000, al debutto in assoluto alla Corsa Rosa.
Quello tra Roma e il Giro d’Italia è un legame che si rinnoverà anche nel prossimo biennio con una tappa nel 2024 e nel 2025. A colorare ancora più di entusiasmo l’approdo del Giro nella Capitale l’evento promozionale Carta Giovani Cycling Cup, una duplice iniziativa voluta da RCS Sport, dal Comune di Roma e dalla Federazione Ciclistica Italiana, e organizzata da Terenzi Sport Eventi (la stessa società che allestisce dal 2021 il Gran Premio della Liberazione) in collaborazione col comitato regionale Lazio della Federciclismo, dove una moltitudine di bambini e di ragazzi dai 7 ai 14 anni si sono cimentati in prove di velocità sul medesimo rettilineo di arrivo dei professionisti.
ORDINE D’ARRIVO 20°TAPPA ROMA – ROMA
1° Mark Cavendish (GBr, Astana Qazaqstan Team) 126 km in 2.48’26’’ media di 44,884 km/h
2° Alex Kirsch (Lux, Trek-Segafredo)
3° Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF – Faizanè)
4° Alberto Dainese (Team DSM)
5° Alexander Krieger (Ger, Alpecin-Deceuninck)
6° Jake Stewart (GBr, Groupama-FDJ)
7° Fernando Gaviria (Col, Movistar Team)
8° Michael Matthews (Aus, Team Jayco AlUla)
9° Arne Marit (Bel, Intermarché-Circus-Wanty)
10° Campbell Stewart (NZl, Team Jayco AlUla)
11° Simone Consonni (Cofidis)
14° Jonathan Milan (Bahrain Victorius)
16° Vincenzo Albanese (Eolo Kometa)
LE MAGLIE UFFICIALI
Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel: Primoz Roglic (Slo, Jumbo Visma).
Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, sponsorizzata da Agenzia ICE con il brand Madeinitaly.gov.it: Jonathan Milan (Bahrain – Victorious).
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum: Thibaut Pinot (Fra, Groupama FDJ).
Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo – João Almeida (Por, UAE Team Emirates).
CLASSIFICA GENERALE FINALE
1° Geraint Thomas (GBr, Ineos Grenadiers) 85.29’02”
2° Primoz Roglic (Slo, Jumbo Visma) a 29”
3° Joao Almeida (Por, UAE Team Emirates) a 59”
4° Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 4’40”
5° Thibaut Pinot (Fra, Groupama FDJ) a 5’04”
6° Thymen Arensman (Ola, Ineos Grenadiers) a 6’05”
7° Eddie Dunbar (Irl, Team Jayco AlUla) a 7’30”
8° Andreas Leknessund (Nor, Team DSM) a 7’31”
9° Lennard Kamna (Ger, Bora-Hansgrohe) a 7’46”
10° Laurens De Plus (Bel, Ineos Grenadiers) a 9’08”
11° Einer Rubio (Col, Movistar) a 10’43”
12° Ilan Van Wilder (Bel, Soudal Quick Step) a 11’58”
13° Santiago Buitrago (Col, Bahrain Victorius) a 12’21”
14° Sepp Kuss (USA, Jumbo Visma) a 13’09”
18° Filippo Zana (Team Jayco AlUla) a 33’23”
21° Lorenzo Fortunato (Eolo Kometa) a 38’37”
CLASSIFICA A PUNTI
1° Jonathan Milan (Bahrain Victorious) 217 punti
2° Derek Gee (Can, Israel Premier Tech) 164
3° Micheal Matthews (Aus, Team Jayco AlUla) 101
4° Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team) 101
3° Pascal Ackermann (Ger, UAE Team Emirates) 95
CLASSIFICA GRAN PREMI DELLA MONTAGNA
1° Thibaut Pinot (Fra, Groupama FDJ) 237 punti
2° Derek Gee (Can, Israel Premier Tech) 200
3° Ben Healy (Irl, EF Education-EasyPost) 164
4° Davide Bais (Eolo Kometa) 144
5° Einer Rubio (Col, Movistar) 118
CLASSIFICA MIGLIOR GIOVANE
1° Joao Almeida (Por, UAE Team Emirates) 85.30’17”
2° Thymen Arensman (Ola, Ineos Grenadiers) a 4’50”
3° Andreas Leknessund (Nor, Team DSM) a 6’16”
4° Einer Rubio (Col, Movistar) a 9’28”
5° Ilan Van Wilder (Bel, Soudal Quick Step) a 10’48”
CLASSIFICA A SQUADRE
1° Bahrain Victorius 256.21’18”
2° Ineos Grenadiers a 16’22”
3° Jumbo Visma a 30’40”
4° UAE Team Emirates a 51’53”
5° AG2r Citroen Team a 1.21’30”
Photo Credits: LaPresse
Luca Alò
29/05/2023