Ciclismo> A Bologna Primoz Roglic colora subito di Rosa la Grande Partenza del 102°Giro d’Italia

In una Bologna accogliente e gremita di pubblico, il Giro d’Italia numero 102 si è aperto subito con la firma personale di Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) nella cronometro di apertura con epilogo in salita al Santuario di San Luca.

Percorso breve ma aspro con 6 chilometri veloci e pianeggianti nelle ampie vie della città felsinea e gli ultimi 2000 metri al 9,7% di pendenza media che hanno fatto la differenza con la temuta curva a “S” delle Orfanelle al 16% di pendenza massima.

Tutto secondo pronostico per il forte corridore sloveno: con un’ottima tenuta di gara sul tratto iniziale pianeggiante e un buon ritmo sulle rampe del San Luca, Roglic ha chiuso con l’eccezionale tempo di 12’54”, 19 secondi meglio del britannico Simon Yates (Mitchelton Scott), un altro dei grandi pretendenti alla maglia rosa finale.

La nuova Maglia Rosa Roglic (già vincitore al Giro d’Italia della cronometro del Chianti nell’edizione 2016) ha dichiarato: “Non è stata una questione di tattica ma di andare più veloce possibile per tutto il tracciato. Sono sorpreso dai distacchi inflitti ai miei avversari. Non so se ci riuscirò anche io ma la cosa più importante è tenerla più a lungo possibile”.

Da applausi la cronometro di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che ha palesato di essere in grande forma per tentare l’assalto al suo terzo Giro d’Italia e il suo breve esercizio contro il tempo si è chiuso con un incoraggiante terzo posto a 23 secondi dal vincitore: “E’ stata una cronometro molto difficile – ha spiegato Nibali – conoscevamo bene la salita per averla affrontata più volte al Giro dell’Emilia, quindi sapevamo di dover spingere in pianura e poi gestire la parte più complicata nel salire sul San Luca. Il mio tempo è stato abbastanza buono, mentre Roglic ha fatto davvero un tempo eccezionale”.

Quarto posto per Miguel Angel Lopez (Astana), staccato di 28″ così come l’olandese Tom Dumoulin (Team Sunweb).

Al di sotto delle attese la prova di Mikel Landa nonostante l’ascesa finale e una tipologia di arrivo che poteva favorire meglio lo scalatore spagnolo che all’ultimo è diventato capitano della Movistar dopo il forfait del connazionale e campione del mondo in carica Alejandro Valverde.

Di rilievo la performance di Giulio Ciccone: l’abruzzese della Trek Segafredo è stato il migliore in assoluto a totalizzare il miglior riscontro cronometrico in salita superando di 3” il vincitore Roglic per mettersi sulle spalle la maglia azzurra di leader dei gran premi della montagna: “Il mio obiettivo era quello di fare il miglior tempo in salita, abbiamo studiato attentamente il percorso e abbiamo optato per un cambio di bici prima dell’attacco della salita e tutto è andato per il verso giusto”.

Luca Alò
11/05/2019