Le reazioni di Rcs Sport e Federciclismo sul nuovo calendario delle corse italiane UCI World Tour

Nonostante la drammatica situazione sanitaria da due mesi a questa parte legata alla diffusione della pandemia di Covid-19, gli organizzatori di RCS Sport continuano a lavorare con ottimismo per il ripristino delle proprie gare ciclistiche del circuito UCI World Tour nelle nuove date ma con le dovute cautele, mediante confronto con gli enti locali e territoriali, unitamente alle istituzioni sportive italiane ed internazionali.

L’Unione Ciclistica Internazionale ha collocato il Giro d’Italia tra il 3 e il 25 ottobre in concomitanza con alcune classiche del Nord Europa (Amstel Gold Race il 10, Gand-Wevelgem l’11, Giro delle Fiandre il 18 e Parigi-Roubaix il 25) e le prime tappe della Vuelta di Spagna tra il 20 e il 25 dello stesso mese.

Tra il 7 e il 14 settembre la Tirreno-Adriatico andrà in sovrapposizione al Tour de France (in programma dal 29 agosto al 20 settembre). Decise anche le date di Strade Bianche uomini e donne (1°agosto), Milano-Sanremo (8 agosto) e Giro di Lombardia (31 ottobre durante lo svolgimento della Vuelta di Spagna che a sua volta si concluderà l’8 novembre).

Per quanto riguarda le altre corse organizzate da RCS Sport (Milano-Torino e Gran Piemonte), si attendono le nuove date una volta che verrà ufficializzato il resto del calendario a livello nazionale ed internazionale entro metà maggio.

“La pubblicazione del calendario da parte dell’UCI – spiegano in una nota i vertici di RCS Sport – è un importante passo in avanti che certamente aiuterà tutte le realtà coinvolte a riprogrammare la stagione. È il frutto di un lungo lavoro che ha visto il coinvolgimento di istituzioni, organizzazioni, squadre e di chi ha dato il proprio contributo a questa non semplice scelta. Per salvaguardare l’importante patrimonio delle corse ciclistiche e mantenerle vive, si è dovuto fare qualche sacrificio anche considerando il breve arco temporale all’interno del quale si potevano inserire tutte le corse della stagione. Abbiamo fatto una serie di proposte alternative che a nostro giudizio avrebbero limitato alcune sovrapposizioni di calendario. Queste proposte non sono state recepite. Riteniamo comunque questo risultato importante per la ripartenza, soprattutto in questo momento che stiamo attraversando in tutti i settori della nostra vita”.

Con l’annullamento della Grande Partenza in Ungheria dalla capitale Budapest e in attesa di rendere nota a breve la nuova località di partenza del Giro d’Italia (in Sicilia o in un’altra regione del Sud Italia), per il direttore degli eventi ciclistici Rcs Sport Mauro Vegni “contava essenzialmente avere un calendario per ricominciare a rimettere in piedi le corse. Le grandi classiche italiane in estate? A noi va bene e d’altronde gli altri paesi europei non avevano programmato altri eventi sportivi ad agosto”.

Gli ha fatto eco il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco, nonché vice presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale: “Vista l’emergenza provocata dal coronavirus ed il blocco disposto in molti paesi del Nord Europa fino al 31 agosto, era praticamente obbligatorio concentrare tutti gli eventi in appena tre mesi. La scelta aziendale di Rcs Sport di garantire al Giro d’Italia quattro settimane è stata garantita. Era inevitabile che si creasse una sovrapposizione con la Vuelta di Spagna vista la ridotta disponibilità di date e l’alto numero di gare da riposizionare. Per quanto riguarda il nostro paese, ora possiamo lavorare sui calendari delle altre discipline e delle altre categorie della strada. Siamo logicamente contenti che la stagione internazionale si apra da noi, ma la speranza è quella di poter effettivamente ripartire”.

Nell’intervista rilasciata a InBici Magazine, il commento del cittì della nazionale italiana professionisti Davide Cassani sulla stesura del nuovo calendario è abbastanza pungente: “Non mi piace il fatto che molte Classiche Monumento si svolgano contemporaneamente al Giro d’Italia. Credo che tutti debbano fare dei sacrifici e non solo la corsa rosa, ci sarebbe voluto maggiore rispetto. Inoltre, siamo in attesa di avere una decisione definitiva sullo svolgimento dei mondiali in Svizzera”.

Luca Alò
10/05/2020