Ciclismo> Milano-Sanremo: maestoso Julian Alaphilippe!

Julien Alaphilippe non ha smesso di stupire: con la vittoria alla Milano-Sanremo numero 110 il corridore francese della Deceuninck-Quick Step ha dipinto sulla Riviera dei Fiori un altro dei suoi capolavori da artista supremo in questo meseAggiungi un appuntamento per questo mese di marzo dopo aver lasciato il segno alle Strade Bianche e in due tappe alla Tirreno-Adriatico.

La Classicissima si presenta come sempre agli occhi del mondo intrigante ed imprevedibile in un’edizione dai tanti favoriti ai nastri di partenza, prima di lasciare il segno nelle grandi classiche di aprile nel Nord Europa tra Belgio, Francia e Olanda.

Partendo da Milano (175 corridori al via), passando per il modesto Passo del Turchino e la riviera ligure di ponente con i Capi (Mele, Cervo e Berta), la Cipressa e il Poggio per complessivi 291 chilometri, la corsa è vissuta su una fuga di dieci elementi con Mirco Maestri e Alessandro Tonelli della Bardiani CSF, Fausto Masnada della Androni Sidermec, Guy Sagiv della Israel Academy, Luca Raggio e Sebastian Schonberger della Neri Sottoli Selle Italia KTM, Jonas Henttala, Andrea Peron, Charles Planet e Umberto Poli della Novo Nordisk. Per il corridore emiliano Maestri, vittorioso di recente nella classifica a punti alla Tirreno-Adriatico, quarta volta consecutiva in fuga da quando partecipa alla Classicissima.

Con giornata più estiva che primaverile, è stata una corsa veloce ed estenuante filata via ad oltre 43 km/h di media e il gruppo dei big si è attivato per non concedere troppo margine ai fuggitivi con UAE Team Emirates, Bora Hansgrohe, Lotto Soudal e Deceuninck-Quick Step (le formazioni di riferimento dei velocisti) a dettare i ritmi.

La scalata della Cipressa è stata archiviata con la resa di Masnada (ultimo dei fuggitivi della prima ora ad alzare bandiera bianca) e l’attacco nella successiva discesa di uno scatenato Niccolò Bonifazio della Direct Energie, in evidenza sulle strade di casa (residente a Diano Marina). I big hanno atteso il Poggio nel momento in cui la Deceuninck-QuickStep ha impostato un ritmo indiavolato per scremare il gruppo grazie a un inesauribile Zdenek Stybar. Poco dopo Julian Alaphilippe ha lanciato un attacco a 6 chilometri in risposta ad Alberto Bettiol (EF Educational First) e il contropiede del corridore transalpino ha fatto uscire allo scoperto gli altri rivali con Michal Kwiatkowski (Team Sky), Oliver Naesen (AG2R La Mondiale), Alejandro Valverde (Movistar), Peter Sagan (Bora Hansgrohe), Matteo Trentin (Mitchelton Scott), Matej Mohoric (Bahrain Merida), Wout Van Aert (Team Jumbo Visma), Simon Clarke (EF Educational First) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che hanno trovato subito l’intesa per non farsi riprendere dal grosso del gruppo con i migliori velocisti rimasti in gara, fatta eccezione di Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep) e Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma) che hanno pagato dazio in salita (3,7 chilometri coperti in 5’47”, tre secondi in più del tempo record totalizzato nel 1995) oltre a John Degenkolb (Trek Segafredo) alle prese con un problema meccanico alla propria bici in discesa.

Dopo una progressione in solitaria del campione europeo Trentin svanita all’ultimo chilometro, nella volata a dieci il primo ad anticipare le mosse è stato Matej Mohoric ma sulla sua ruota si è portato Alaphilippe che ha vinto in maniera implacabile davanti a nomi di qualità a livello mondiale con Naesen e Kwiatowski sul podio, a seguire Sagan, Mohoric, Van Aert, l’iridato in carica Valverde, Nibali, Clarke, Trentin, Tom Dumoulin (Team Sunweb) e Micheal Matthews (Team Sunweb), il gruppo dei velocisti è giunto a 27” con Aleksandr Kristoff (UAE Team Emirates), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), Giacomo Nizzolo (Dimension Data), Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), Sam Bennett (Bora Hansgrohe) e Caleb Ewan (Lotto Soudal) entro i primi 30, attardato il campione italiano Viviani a 1’27” dai dodici battistrada.

Dopo il terzo posto nel 2017, 14°corridore francese a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Classicissima, Alaphilippe ha vinto la sua prima Classica Monumento e continuato l’impressionante striscia vincente esultando a braccia alzate per la settima volta dalla fine di gennaio: “Ancora non riesco a realizzare quello che ho fatto oggiAggiungi un appuntamento per oggi insieme a questa fantastica squadra. C’era tanta pressione su di me, ma sapevo che la forma era al massimo e insieme ai miei compagni di squadra abbiamo impostato una gara perfetta. Ho fatto un piccolo sforzo per colmare il divario su Matteo Trentin perché sapevo che era molto veloce ma sono rimasto calmo accanto a Peter Sagan. Quando Matej Mohoric ha lanciato lo sprint, ho capito che dovevo prendere subito la sua ruota. Se avesse preso 20 metri, sarebbe stata la fine. Ho chiuso in bellezza, una gioia assoluta”.

Già campione nazionale belga su strada nel 2017, primo podio di spessore in carriera per Naesen dopo aver ottenuto l’undicesimo posto al Giro delle Fiandre come miglior piazzamento in una Classica Monumento: “Secondo alla Milano-Sanremo è un risultato incredibile e che non dimenticherò. Significa che sono pronto per una grande vittoria perché le Classiche del pavè in Belgio sono adatte alle mie caratteristiche ancor più della Sanremo”.

Vittorioso nel 2017 a Sanremo e con otttime sensazioni dalla Parigi-Nizza, terzo posto per Kwiatowski che ce l’ha messa tutta per tornare di nuovo sul gradino più alto del podio: “È un buon risultato la terza posizione ma sfiorare la vittoria ti fa pensare a cosa avrei potuto fare di meglio. Avere le gambe per scattare come ha fatto Alaphilippe sul Poggio è assolutamente impressionante. È stata una bella sensazione stare con i migliori del gruppo di testa ma non sono rammaricato per il piazzamento ottenuto”.

Luca Alò
23/03/2019