Ciclismo> Freccia Vallone: tris di Julian Alaphilippe sul muro di Huy

La Freccia Vallone numero 85 è andata in archivio con l’immagine del terzo capolavoro personale del francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), della resa negli ultimi metri dello sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma) e della grinta di un veterano come Alejandro Valverde (Movistar Team) nell’andare a cogliere il terzo posto e l’ottavo podio in carriera in questa corsa tornata a disputarsi nel mese di aprile, dopo l’eccezionale slittamento ad ottobre nel 2020 a causa dalla pandemia.

E il Covid-19 ha messo purtroppo lo zampino sulla UAE Emirates con Diego Ulissi e un membro dello staff risultati dapprima positivi e poi negativi ai successivi tre controlli prima della partenza. Le autorità belghe hanno imposto lo stop alla formazione emiratina che aveva tra i partenti due sicuri candidati al successo come lo sloveno Tadej Pogacar e lo svizzero Marc Hirschi, vincitore lo scorso anno.

Interamente disegnata nella regione della Vallonia, la corsa si è disputata sulla distanza di 193,6 chilometri con 3.000 metri di dislivello e dodici brevi ma ripide salite, una in più dell’anno scorso. Il Mur de Huy è sempre il punto nevraglico della corsa con il triplice passaggio negli ultimi 60 chilometri (arrivo compreso), mentre l’altra novità di questa edizione è stata il ritorno della partenza a Charleroi.

Otto uomini in testa alla corsa dal trentesimo chilometro con Diego Rosa (Arkéa-Samsic), Louis Vervaeke (Bel, Alpecin-Fenix), Simone Velasco (Gazprom-Rusvelo), Alex Howes (Usa, EF Education-Nippo), Sylvain Moniquet (Bel, Lotto-Soudal), Sander Armée (Bel, Team Qhubeka Assos), Maurits Lammertink (Ola, Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) e Julian Mertens (Bel, Sport Vlaanderen-Baloise): per loro vantaggio massimo intorno ai 5 minuti a 100 chilometri dall’arrivo.

Un gruppo di una cinquantina di corridori, con tutti i migliori, ha messo fine alla fuga degli otto battistrada per l’attesa bagarre sul muro di Huy dove le gambe e i tanti cambi di ritmo hanno sempre fatto la differenza su questa dura salita.

L’accelerazione secca di Roglic ai 350 metri, appena dopo il tratto con la pendenza massima oltre il 20%, è stata neutralizzata dalla stoccata finale di Alaphilippe che ha superato lo sloveno a pochi metri dal traguardo e gioito per la terza volta in carriera a Huy, poco defilato l’eterno Valverde (41 anni da compiere il 25 aprile) che si è dovuto accontentare del terzo posto.

Con Alaphilippe, Roglic e Valverde sul podio, abbastanza sfilacciati sono giunti gli altri big con Michael Woods (Can, Israel Start-up Nation), Warren Barguil (Fra, Team Arkea-Samsic) e Thomas Pidcock (GBr, Ineos Grenadiers) tra il quarto e il sesto posto, solo 25.mo Kristian Sbaragli dell’Alpecin-Fenix, il migliore degli italiani.

Impeccabile l’esplosività e la gestione dello sforzo per Alaphilippe che ha sempre terminato la Freccia Vallone tra il primo e il secondo posto in cinque partecipazioni: “Dall’inizio della stagione non ho vinto molto ma non vedevo l’ora di alzare di nuovo le braccia in segno di vittoria. Il fatto che sia successo in questa gloriosa classica, un mese dopo la mia vittoria alla Tirreno-Adriatico, l’ha resa ancora più bella. I miei compagni di squadra hanno fatto un ottimo lavoro e ho avuto fiducia in loro. Non è stato facile con Roglic davanti e Valverde alla mia ruota ma sono riuscito a farcela”.

ORDINE D’ARRIVO 85°FRECCIA VALLONE

1° Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-QuickStep) 193,6 km in 4.36’25” media 42,024 km/h

2° Primoz Roglic (Slo, Jumbo-Visma)

3° Alejandro Valverde (Spa, Movistar Team) a 6”

4° Michael Woods (Can, Israel Start-up Nation) a 8”

5° Warren Barguil (Fra, Team Arkea-Samsic) a 11”

6° Thomas Pidcock (GBr, Ineos Grenadiers)

7° David Gaudu (Fra, Groupama-FDJ)

8° Esteban Chaves Rubio (Col, Team BikeExchange)

9° Richard Carapaz (Ecu, Ineos Grenadiers)

10° Maximilian Schachmann (Ger, Bora-Hansgrohe) a 16”

11° Bauke Mollema (Ned, Trek-Segafredo)

12° Ben Tulett (GBr, Alpecin-Fenix)

13° Alex Aranburu Deba (Spa, Astana-Premier Tech)

14° Quinten Hermans (Bel, Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux )

15° Patrick Konrad (Aut, Bora-Hansgrohe)

16° Guillaume Martin (Fra, Cofidis)

17° Jakob Fuglsang (Dan, Astana-Premier Tech) a 19”

20° Adam Yates (GBr, Ineos Grenadiers) a 27”

21° Michael Matthews (Aus, Team BikeExchange) a 28”

23° Michal Kwiatkowski (Pol, Ineos Grenadiers)

25° Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix)

26° Mauro Finetto (Delko)

27° Mauri Vansevenant (Bel, Deceuninck-QuickStep)

30° Nicola Conci (Ita, Trek-Segafredo)

39° Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) a 51”

41° Fabio Aru (Team Qhubeka Assos) a 57”

42° Mikkel Honoré (Dan, Deceuninck-QuickStep) a 1’00”

62° Tao Geoghegan Hart (GBr, Ineos Grenadiers) a 2’12”

70° Philippe Gilbert (Bel, Lotto Soudal) a 2’39”

71° Mattia Cattaneo (Deceuninck-QuickStep) a 2’44”

92° Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe) a 6’12”

100° Simone Velasco (Gazprom-RusVelo) a 8’23”

106° Diego Rosa (Team Arkea-Samsic) a 10’09”

128° Marco Canola (Gazprom-RusVelo) a 12’26”

132° Eros Capecchi (Bahrain Victorious)

Luca Alò
21/04/2021