Ciclismo> Straordinario Matej Mohoric, un coraggio da leone alla 113°Milano-Sanremo

La gioia per il trionfo ottenuto con coraggio, cuore, testa e gambe si leggeva al termine dei 293 chilometri sul volto affaticato di Matej Mohoric dopo aver tagliato il traguardo di via Roma a Sanremo con i complimenti che gli sono piovuti da tutti gli altri rivali. “O tutto o niente” per il corridore della Bahrain Victorius che ha sbaragliato la concorrenza sulla discesa del Poggio per salire sul podio più alto della Milano-Sanremo numero 113.

Il secondo classificato Anthony Turgis (Fra, TotalEnergies), il terzo Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin Fenix) e gli inseguitori non hanno potuto far nulla di fronte alla sparata spericolata negli ultimi 4000 metri del campione nazionale sloveno.

Si scrive Milano-Sanremo, si legge Classica Monumento più lunga del ciclismo mondiale ma soprattutto bizzarra e imprevedibile come non mai.

Dal Velodromo Vigorelli a Milano, ribattezzato come il tempio del ciclismo, alla Riviera Ligure di Ponente fino alla città dei fiori: i tanti campioni al via si sono sfidati su un percorso di 293 chilometri che ha riproposto il tragitto classico con il ritorno del Passo del Turchino, i tre Capi, la Cipressa e il Poggio sopra Sanremo.

È stata un’edizione contraddistinta da tante defezioni di lusso: dall’iridato Julian Alaphilippe (Fra, Quick Step Alpha Vinyl Team) al campione europeo Sonny Colbrelli (Bahrain Victorius) passando per il vincitore uscente Jasper Stuyven (Bel, Trek Segafredo) e per il velocista Caleb Ewan (Aus, Lotto Soudal).

Dopo solo 2 chilometri dalla partenza spazio alla fuga di Yevgeniy Gidich (Kaz, Astana Qazaqstan Team), Artyom Zakharov (Kaz, Astana Qazaqstan Team), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Filippo Tagliani (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Ricardo Alejandro Zurita (Spa, Drone Hopper – Androni Giocattoli), Samuele Rivi (Eolo Kometa Cycling Team), Diego Pablo Sevilla (Spa, Eolo Kometa Cycling Team) e Filippo Conca (Lotto Soudal) che sono riusciti a scollinare sul Passo del Turchino, a 150 chilometri dal traguardo, con 6’30” sul gruppo per poi alzare il margine a 7’00” quando mancavano 120 chilometri.

Il vantaggio è calato vistosamente dopo il superamento della Cipressa nel momento in cui Peter Sagan (Svk, Total Energies) ha dovuto mollare le ruote dei migliori per un problema meccanico e con il gruppo dei big ridotto a 25-30 unità sotto la spinta dei portacolori della UAE Team Emirates che ha iniziato a dettare un ritmo infernale.

Riassorbiti dopo 284 chilometri gli ultimi due eroici attaccanti Tonelli (alla quarta fuga consecutiva alla Classicissima) e Rivi all’imbocco del Poggio, i quattro affondi di Tadej Pogacar (Slo, UAE Team Emirates) non sono bastati a fare la differenza sugli altri. Successivamente Søren Kragh Andersen (Dan, Team DSM) e Van der Poel hanno provato a sparare le ultime cartucce in cima alla salita decimando il gruppetto dei battistrada, oramai allo stremo delle forze, a una dozzina di unità.

Lanciandosi a capofitto in discesa rischiando il tutto per tutto, nonostante una doppia sbandata e un salto di catena all’ultimo chilometro, sono stati sufficienti sei secondi a Mohoric per aggiudicarsi con un colpo a sorpresa la Classicissima, resistendo al ritorno di Turgis e con Van der Poel ad anticipare il primo gruppetto inseguitore con il quarto posto di Micheal Matthews (Aus, BikeExchange-Jayco), il quinto di Pogacar e l’ottavo del campione nazionale belga Wout Van Aert (Bel, Jumbo Visma), al termine di una corsa portata a termine a una media di 45,331 km/h (la seconda Classicissima più veloce dopo quella vinta da Gianni Bugno nel 1990 con una media di 45,806 km/h).

Già campione del mondo under 23 su strada nel 2013 a Firenze, sono sedici le vittorie da professionista (la terza in Italia dopo il Gran Premio Larciano e la tappa Penne-Gualdo Tadino al Giro d’Italia ottenute nel 2018) per il 27enne Mohoric, al primo successo in una Classica Monumento e anche nella Classicissima in assoluto per un corridore della Slovenia: “Avevamo un piano fin da questo inverno, attaccare sulla discesa del Poggio che, in quanto molto tecnica, mi si addice e quindi abbiamo deciso di usare un reggisella sperimentato nella mountain bike ma molto più leggero. Era un’idea che mi intrigava molto ma che prima volevo provare in allenamento ed ero sopreso di quanto andassi forte. Purtroppo nell’avvicinamento alla Classicissima c’è stata la caduta delle Strade Bianche nella quale sono stato coinvolto con Julian Alaphilippe e a seguito della quale ho riportato problemi al ginocchio con un legamento infiammato. Non ho voluto abbattermi e ho iniziato ad allenarmi anche pensando che altri corridori in queste settimane non sono stati bene. In discesa ero molto concentrato e, seppur rischiando di cadere due volte, sono riuscito a controllare la bici spingendo al massimo fino all’arrivo. Tutto ha funzionato alla perfezione”.

Quarto al Giro delle Fiandre nel 2020, secondo posto per Turgis: “Essere sul podio è già una grande cosa anche se ho un po’ di rimpianti perchè ho chiuso molto vicino al primo posto. E’ stata una giornata sfortunata per il team, Peter Sagan ha avuto un problema meccanico e quindi è stato chiesto a molti dei miei compagni di squadra di rallentare per supportarlo. Si è formato un gruppetto con i migliori corridori in quanto la gara è stata molto selettiva. La Milano-Sanremo è una gara splendida, più ci si avvicina all’arrivo più diventa dura e spero di riuscire a vincerla un giorno”.

Quella di Sanremo è stata in assoluto la sua prima gara su strada del 2022 per l’eclettico Van der Poel: “Anche se la gara non era nei miei programmi, sono insoddisfatto. E’ un peccato aver potuto sprintare solo per il terzo posto, seppur con gli altri favoriti di giornata. Non mi aspettavo che Mohoric facesse la differenza anche perchè aveva a ruota Pogacar. Si poteva presupporre che Matej attaccasse ma credevo anche che ci fosse lo spazio per recuperare. La sua vittoria è meritata anche perchè dietro non siamo stati capaci di cooperare per un obiettivo comune. Io, Pedersen e Van Aert abbiamo tirato ma ci sono mancati dei compagni di squadra. Tornerò per vincere ma allo stesso tempo so che ho un anno in più e che questa è una chance sprecata”.

Undicesimo e migliori degli italiani Vincenzo Albanese (Eolo Kometa Cycling Team): “Grande, grande squadra. Grandi Rivi e Sevilla, che sono stati davanti per tutta la corsa. Non sono riuscito a entrare nei dieci, ma sono il primo degli italiani e sono troppo contento. Questa corsa è bellissima, la guardo e la sogno da quando ero bambino. Essere stato lì davanti, è meraviglioso”.

Al 18°posto l’ex campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo (Israel Premier Tech): “La corsa che amo mi ha spezzato il cuore a 3 chilometri dall’arrivo. Caduta in discesa e sogno infranto ma grazie a tutti coloro che sono venuti a sostenermi”.

ORDINE D’ARRIVO 113°MILANO-SANREMO

1° Matej Mohoric (Slo, Bahrain Victorious) 293 km in 6.27’49” alla media di 45.331 km/h

2° Anthony Turgis (Fra, TotalEnergies) a 2”

3° Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin-Fenix)

4° Michael Matthews (Aus, BikeExchange-Jayco)

5° Tadej Pogacar (Slo, UAE Team Emirates)

6° Mads Pedersen (Dan, Trek-Segafredo )

7° Søren Kragh Andersen (Dan, Team DSM)

8° Wout Van Aert (Bel, Jumbo-Visma)

9° Jan Tratnik (Slo, Bahrain Victorious) a 5”

10° Arnaud Demare (Fra, Groupama-FDJ) a 11”

11° Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa Cycling Team)

12° Biniam Girmay (Eri, Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux)

13° Alex Aranburu Deba (Spa, Movistar Team)

14° Florian Senechal (Fra, Quick-Step Alpha Vinyl Team)

15° Damiano Caruso (Bahrain Victorious)

16° Michal Kwiatkowski (Pol, Ineos Grenadiers)

17° Primoz Roglic (Slo, Jumbo-Visma)

18° Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) a 21”

19° Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux)

24° Diego Ulissi (UAE Team Emirates) a 1’09”

25° Michael Valgren Hundhal (Dan, EF Education-EasyPost) a 1’13”

26° Alexander Kristoff (Nor, Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) a 1’14”

27° Nacer Bouhanni (Fra, Arkea-Samsic)

28° Simone Consonni (Cofidis)

29° Filippo Fiorelli (Bardiani CSF Faizanè)

30° Andrea Vendrame (AG2R Citroen Team)

31° Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo)

35° Greg Van Avermaet (Bel, AG2R Citroen Team)

39° Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix)

42° Daniel Oss (TotalEnergies)

43° Stefano Oldani (Alpecin-Fenix)

44° Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa Cycling Team)

46° Diego Rosa (Eolo-Kometa Cycling Team)

47° Fabio Felline (Astana Qazaqstan Team)

49° Niccolò Bonifazio (TotalEnergies)

51° Filippo Ganna (Ineos Grenadiers)

92° Peter Sagan (Svk, TotalEnergies) a 6’01”

115° Jonathan Milan (Bahrain Victorius) a 10’15”

116° Elia Viviani (Ineos Grenadiers)

131° Alberto Bettiol (EF Education Easypost) a 11’15”

Credit fotografico: LaPresse – D’Alberto / Ferrari / Alpozzi

Luca Alò
20/03/2022